31 agosto 2012

Mister B. mi sei mancato...

Domani Il Foglio pubblicherà una lunga intervista a Silvio Berlusconi, ma una piccola anticipazione è uscita già oggi su ilpost.it.
Mister B. dichiara che a novembre dello scorso anno ha contribuito in modo determinanate a salvare l'Italia favorendo la costituzione del governo Monti.
Ha solo dimenticato di dire che prima di Monti a Palazzo Chigi c'era lui.
Così, giusto per completezza d'informazione. 

 
  

30 agosto 2012

Cuba nel cuore...in 20 piccoli assaggi


    1)      I colori e i suoni di una serata qualsiasi lungo il Malecon.
    2)      L’odore forte e quasi nauseante di una fabbrica di sigari.
    3)      Le distese di campi coltivati a zucchero e il riso fatto essiccare al bordo delle strade.
    4)      Lo stupore di fronte alla bellezza di Playa Pilar, la più bella di  Cuba, sulla punta estrema di Cayo Guillermo.
    5)      La case colorate, le viuzze strette fatte di ciottoli, la piazza della cattedrale e la scalinata della Casa de la Musica a Trinidad.
    6)      La salsa, il mambo e il cha cha cha. Più che musica, una colonna sonora permanente.
    7)      I murales sulle case, lungo le strade, sulle pietre, dappertutto, inneggianti alla Revolucion.
    8)      Il coccodrillo Federico, a Playa Giron.  
 9)      Le migliaia di Ford, Chrysler, Plymouth e Gm, tutte rigorosamente prodotte prima del 1959.
 10)  I camiones, i coches a caballo e le biciclette dei campesinos che affollano la caretera nacional.
11)  Il moijto bevuto sulla terrazza dell’Hotel Nacional di La Habana.
12)  I bambini che giocano a calcio a piedi nudi nelle strade di Santiago.
13)  L’ancheggiare leggero e suadente di una ragazza di Baracoa sulle note di una canzone di Benny Morè.
14)  La disastrata strada da Trinidad a Santa Clara che attraversa Tope de Colantes, un paradiso naturale da stropicciarsi gli occhi. 76 km in 2 ore e mezzo.    
15)  La tipica dieta cubana: riso, riso, fagioli, maiale, pollo, maiale. Pollo, pollo, pollo, maiale, maiale, fagioli. Riso, pollo, fagioli, maiale, fagioli, fagioli.
16)  El Cochincito, ristorante di Cienfuegos (uno dei tre in cui sono stato a Cuba) aperto nonostante l’assenza sia della cuoca, sia della cucina.
17)  L’autostop obbligatorio gestito direttamente dallo Stato.
18)  Il Che. Ovunque.
19)  I giovani innamorati che guardano il mare, magari sognando Miami.
20)  Loro. I cubani. Meravigliosi.  

7 agosto 2012

Buone vacanze a tutti

Carissimi, come avrete notato in questi giorni il blog ha sonnecchiato di brutto, complice il campo scout dei lupi e i preparativi per le vacanze.
Infatti, da domani, tanti saluti a tutti e ci vediamo il 25. Mi aspetta un road trip a Cuba che sogno da quando ero ragazzino e che non vedo l'ora di inizare.
Appena torno vi farò sapere.
Vi ricordo solo un paio di appuntamenti, così, per non  perdere l'allenamento.
Per quanto riguarda Condove, ci vediamo tutti domenica 26 a Vaccherezza, per ricordare i partigiani uccisi dai fascisti sulle nostre montagane e tutti i caduti per la libertà.
Per quel che riguarda la ProssimaItalia, ora che ci siamo organizzati per benino, siamo carichi per il gran lavoro che ci aspetta a settembre. La raccolta firme per i referendum cambia-Pd.
Buone vacanze a tutti.
Un abbraccio
Jacopo
  

3 agosto 2012

Rassegna Stampa. Ancora sulla Fiera...

lettera apparsa su La Valsusa n°31 del 2 agosto

Gentile direttore

Mi vedo costretto a replicare alla lettera del Sindaco Listello, pubblicata la settimana scorsa e inerente l’organizzazione della Fiera della Toma di Condove.
Sorvolo sulle velate minacce e le invettive che il Sindaco ha rivolto al suo giornale e a un suo giornalista, “reo” di aver riportato le considerazioni mie e del consigliere Veggio circa l’operato dell’Amministrazione. Sono cose spiacevoli, che denotano uno scarso rispetto per il ruolo dell’informazione e per il lavoro altrui.
Detto questo, vorrei ribadire quanto già affermato sulle colonne del suo giornale. La Fiera della Toma è probabilmente l’evento turistico e culturale più importante che viene organizzato a Condove, ed è stata ideata e messa in piedi tanti anni fa dalla Pro Loco e da altre associazioni condovesi. Anche a metà degli anni novanta, quando la brucellosi colpì duramente i nostri alpeggi, recando danni gravissimi ai tanti condovesi che lavorano nel settore, la Fiera della Toma non ha mollato, dando così un segnale si fiducia e di speranza.
La Fiera però non è solo un momento espositivo o economico. È un grande evento sociale che riguarda la vita del nostro paese. Gli alpini in piazza di prima mattina a montare le scomparse “casette rosse”, i volontari della Pro Loco indaffarati a tracciare le aree per gli espositori o per i parcheggi, le tante persone comuni che, spontaneamente, davano una mano per organizzare il pranzo della domenica sotto il mercato coperto e tante altre iniziative, rappresentavano un patrimonio umano importantissimo. Il piacere di lavorare per il proprio paese, fianco a fianco con amici e concittadini. L’entusiasmo e l’orgoglio nel voler accogliere i tanti visitatori facevano sentire Condove come una casa di tutti. Era quello il valore aggiunto della Fiera. Ora, delegare, di fatto, ad una società privata, di cui non discuto né la professionalità, né la serietà, significa rinunciare all’entusiasmo e alla passione di tantissimi condovesi, che si troveranno ad essere “attori non protagonisti” di un evento che sentiranno un po’ meno loro.
Altro che “Insieme si può”. Al massimo, insieme si poteva.
Il Sindaco dice che l’affidamento a una società privata si è reso necessario perché la Pro Loco ha dichiarato di non avere un numero di persone a disposizione sufficiente per gestire la Fiera. Peccato però che non si sia ricordato di dire che, fino a poco tempo fa, gran parte del direttivo della Pro Loco era composto da persone molto vicine a lui e alla sua Amministrazione, gran parte delle quali si sono dimesse lasciando l’associazione in difficoltà. Non voglio sindacare sui motivi di queste dimissioni, penso solo che anche in questa vicenda il ruolo dell’Amministrazione lasci molto a desiderare. Inoltre il Sindaco non dice quali condizioni ha posto alla Pro Loco per l’organizzazione della Fiera, e se sono le medesime che Riverside onorerà, compreso il pagamento del plateatico che, insieme alla gestione dei parcheggi, per regolarità, dovranno essere disciplinati da apposita deliberazione.
Per quanto riguarda la vicenda familiare, mi spiace verificare che il Sindaco prova a fare il gioco delle tre carte. Quando afferma che: “mia figlia non ha alcun rapporto con l’Associazione Riverside Outdoor” forse non ha consultato, oltre che Google, il sito della Riverside, dove si pubblicizza un evento svoltosi sabato 16 aprile 2011 presso l’area del Gravio in cui il nome della figlia compare tra i contatti per gli accrediti. Una situazione che non c’entra nulla con la Fiera e che è ben distante nel tempo da tutta questa polemica. Come se non bastasse, nei documenti che lui stesso cita, compare il nome e cognome del presidente della Riverside, presidente anche di un’altra società che risulta aver tra i suoi collaboratori proprio la figlia del Sindaco.
Nessun rapporto? Siamo proprio sicuri? Le motivazioni che usa il Sindaco forse vanno bene per coloro che sono abituati a vedere nascere società diverse che fanno riferimento alla stessa persona, ma non possono valere per chi ha scelto, ed è stato scelto, per amministrare la cosa pubblica.
Come ho già avuto modo di dire, non ho motivo di credere che ci sia qualcosa di poco chiaro nell’affidamento a Riverside dell’organizzazione della Fiera. Ribadisco però che sarebbe stato più opportuno fare chiarezza fin da subito, evitando imbarazzi e diatribe che in una comunità come la nostra sono sempre spiacevoli.
Concludendo, questa situazione nasce da una scelta dell’Amministrazione che, dopo aver dato a una società privata la gestione del Gravio, affida alla medesima anche l’organizzazione della Fiera. Il Sindaco ci ricorda un consiglio si e l’altro pure che la sua Amministrazione “non parla, ma fa”. A me invece sembra che “faccia fare ad altri”, cercando soluzioni che hanno come unico obiettivo cancellare il passato e forse risparmiare qualche euro, obiettivo quest’ultimo sacrosanto, ma sul quale non si può sacrificare la storia e la vita di una comunità.
Tutto questo non è “cambiamento”. È un gran pasticcio e basta.   
Ora ci sarà da discutere del futuro del cinema, che l’Amministrazione vuole far gestire a terzi, o forse trasformare, facendo scorrere così i titoli di coda sulle programmazioni che la Pro Loco, con tanta generosità, ha garantito fino ad ora.
Ma questa sarà un’altra storia. O almeno spero.
Jacopo Suppo     

2 agosto 2012

Il Polo Della Speranza, ovvero il PDS


Il tema del giorno è questo qui.
I temi invece, quelli di cui non si parla quasi mai, sono sempre gli stessi da almeno 20 anni.
Per forza! Nessuno se ne occupa.
La cosa più preoccupante però è verificare che anche le soluzioni sono vecchie come i problemi, e non dovrebbe funzionare così in un paese normale.
Nel frattempo l’incazzatura monta, così come lo smarrimento di alcuni (vedi foto...).
Personalmente vedo un’unica soluzione.
Prendere la palla al balzo e rilanciare, partendo proprio dai temi.
Perché temo che anche questa volta Pippo abbia ragione. Finirà in un grande bluff e avremo solo perso un sacco di tempo.

1 agosto 2012

i gattopardi di Genova e il cielo su Torino

C'è chi, come Beppe Grillo, usa i problemi.
Fa schifo, ma è così.
La politica purtroppo è anche questo.
Anzi, sono proprio questi metodi che hanno fatto incazzare le persone così tanto che ora, esasperate, votano in massa per il partito di Grillo.
Un controsenso paradossale.
Un gigantesco gattopardismo. 

C'è invece chi, come Max Casacci, racconta come i problemi sono stati affrontati, ridimensionati, gestiti, risolti.
Parla di Torino e del modello San Salvario, che non era il Bronx prima e non è il Lussemburgo adesso, ma che ha affrontato i suoi casini, trasformandoli in opportunità.   
E' una strada difficile, lunga, faticosa e probabilmente porta poco consenso, ma è l'unica percorribile.
Io sto con Max Casacci, che non è nuovo a prendere posizione su argomenti scomodi e delicati.

p.s. visto che in questa vicenda c'è di mezzo Parma, nuova La Mecca dall'Ayatollah di Genova, ricordo che il sindaco è lo stesso che non vuole l'inceneritore (secondo me, giustamente) e che i rifiuti li manderebbe a incenerire (non a riciclare o a trattare, proprio a incenerire) in Olanda. Tanto lì non governa mica lui...