28 febbraio 2012

Noi valsusini, consegnati al nostro destino

Noi valsusini, consegnati al nostro destino

Dopo la pacifica marcia di sabato, mi si è stretto il cuore quando ho saputo di quello che stava succedendo alla Maddalena e di Luca Abbà. Io lui non lo conosco, ma mia mamma si. L’ho chiamata per capire cosa stava capitando, ma anche lei aveva notizie vaghe e confuse. Mi ha raccontato una cosa però. Nel dicembre del 2005 lei e Luca passarono una giornata insieme a Venaus. Anche allora erano giorni di marce e di tensioni. Si trovarono fianco a fianco, lei amministratrice e Luca militante, nel fare un cordone di sicurezza per impedire a noi manifestanti di scendere nella piana vicino all’area che allora doveva diventare un cantiere, piena di poliziotti. “Vedi che noi stiamo con le istituzioni” le disse Luca. “Non vogliamo mica che scoppi qualche casino”. Una persona buona, onesta, pulita. A poco più di sei anni da quei giorni, Luca ha ritenuto che l’unico modo per manifestare il suo dissenso fosse salire su quel traliccio. Un gesto estremo che, mentre sul web e sui giornali si moltiplicano prese di posizione, dichiarazioni, insulti e un’infinita caterva di parole, mi lascia l’amaro in bocca e mi ha suggerito una riflessione. Quel volo dimostra che la politica, Luca, se l’è lasciato scappare via. Ha deciso che non valeva la pena ascoltare le sue idee, la sua voglia di mettersi in gioco, di voler contare e di coltivare la sua passione per la terra che ama.
E quando dico la politica intendo gli onorevoli del mio partito che hanno invocato a gran voce i militari e i ministri che li hanno mandati. Intendo i governi che hanno trasformato i tavoli tecnici in teatrini senza dignità ma anche chi, abbandonandoli per paura di perdere consenso, ha contribuito a renderli tali. Un bello schiaffo alla nostra già malconcia democrazia.
La verità è che in questa vicenda, il Tav, non c’entra più niente. Nessuno s’interessa più delle merci che non ci sono, dei passeggeri ipotetici (quelli che per spostarsi scelgono l’aereo e non il treno), dell’ambiente devastato, dei soldi pubblici gettati al vento. Non interessa più discutere e confrontarsi. A qualcuno interessa far casino, a qualcun altro vincere un appalto, a qualcun altro ancora magari tentare di portare a casa qualche compensazione (la palestra piuttosto che la pista ciclabile o la riqualificazione urbanistica).
Luca, e con lui tutti noi valsusini, siamo stati consegnati al nostro destino senza che nessuno battesse ciglio. È triste, ingiusto e avvilente. Ma è così.
E dopo anni di richieste inascoltate e di speranze mortificate (e di colossali prese in giro), il clima si è caricato prima di disillusione, poi di rabbia. Un accerchiamento che genera un clima in cui tutto diventa uguale a se stesso. Tutti indistintamente diventano venduti, mafiosi, collusi. I politici, i magistrati, le forze dell’ordine, le banche, i poteri forti. Tutti uguali e tutti nemici. E quando tutto diventa uguale, vale tutto.
Qualcuno dirà che, anche se la storia fosse andata in un altro modo, avrebbe comunque scelto la strada della contrapposizione e della lotta. Forse è vero, perché la politica è faticosa, noiosa, ha delle regole e richiede dei compromessi. Ma questa ipotesi non può esimere nessuno di fronte ai tanti errori commessi.
E allora che fare? Aggregarsi alla lotta senza badare troppo ai mezzi, o starsene buoni sperando che la tempesta passi in fretta. Onestamente non lo so. Credo che in questa situazione da “liberi tutti”, dove nessuno controlla più nulla, ognuno farà le sue scelte. Io, che conto come il due di picche a briscola, continuerò a voler bene alla mia terra e a stare in mezzo alla gente. Con tanta umiltà, tanta passione ma anche con le orecchie tese e il cervello acceso. Evitando gli estremismi e portando le ragioni della valle anche a chi è lontano. Proverò ancora a fare un po’ di politica insomma. Non è facile, e in giorni come questi mi sembra impossibile e inutile.
Non provarci nemmeno però sarebbe un delitto.


http://www.lavalsusa.it/item.asp?i=3518
http://www.prossimaitalia.it/news/2151/noi-valsusini-consegnati-al-nostro-destino/

27 febbraio 2012

Ho scritto una mail a Bersani

Carissimo Pierluigi,

Mi chiamo Jacopo Suppo, e sono il segretario di un piccolo circolo in Valsusa, a Condove.

Come puoi certamente immaginare, stiamo vivendo giorni molto difficili e duri sia dal punto di vista politico sia, e soprattutto, dal punto di vista umano.
Un partito che ha l’ambizione di essere radicato nei territori, vicino ai cittadini e che si sta preparando per tornare al governo del Paese, non può non frasi carico di una situazione a dir poco esplosiva.

A tal proposito, l’incontro che ieri hai avuto con l’onorevole Stefano Esposito mi sembra un segnale d’attenzione verso la vicenda valsusina, attenzione che rischia però di rimanere parziale, perché  l’onorevole, oltre ad avere un’idea ben precisa sull’argomento, distante da quella degli abitanti della valle, conosce poco la nostra realtà territoriale e le dinamiche politico-sociali che la questione TAV genera.

Ti scrivo quindi per chiederTi un incontro, allargabile anche agli altri segretari di circolo e agli amministratori iscritti al Pd, dove poterti raccontare cosa è successo in questi anni in Valsusa, come mai si è arrivati a questo livello di scontro ma soprattutto perché il territorio in cui abito si oppone alla costruzione del tunnel della Maddalena, sia pur con modalità ed obiettivi che non condivido.

Sperando in una Tua risposta, Ti auguro una buona giornata
Jacopo Suppo

24 febbraio 2012

No Tav. Una valle in marcia

E in valle che si dice? Abbondano -  sui blog, sui siti e nelle pagine Facebook - slogan e dichiarazioni che "giustificano" e appoggiano chi contesta la Magistratura e l'operazione coordinata dalla Procura di Torino. Ma non manca chi la pensa diversamente. E' il caso di Jacopo Suppo, coordinatore del Pd di Condove: «Non si può stare con Caselli quando fa le operazioni contro la criminalità organizzata e attaccarlo duramente, dicendo che sta dalla parte delle lobby, quando viene a indagare sui fatti accaduti in Valle di Susa. La Magistratura si rispetta sempre, non ci sono due pesi e due misure. Certo, la tempistica degli arresti mi fa pensare, ma proprio il fatto che l'inchiesta sia condotta da Gian Carlo Caselli è una garanzia di serietà, trasparenza e competenza» .

http://www.famigliacristiana.it/informazione/news_2/articolo/no-tav-una-valle-in-marcia_230212105249.aspx

Odg sul cantiere della Maddalena - Dichiarazione di voto

Condove, 24/02/2011

Come gruppo Ascoltare Condove daremo il nostro voto favorevole a questo ordine del giorno perché siamo profondamente convinti che la ripresa di un dialogo vero, franco, senza condizionamenti esterni, sia l’unico modo per far emergere le criticità legate alla costruzione di un’opera che, come ha anche dimostrato la relazione del dott. Baccelli che abbiamo ascoltato poche settimane fa, presenta ancora diversi punti non chiari.
Ora, dopo vent’anni in cui i proponenti opera ci hanno raccontato che senza una nuova linea ferroviaria lo sviluppo del nord Italia sarebbe stato a rischio, ci viene presentato un progetto dove non si accenna alla costruzione di una nuova linea ma si parla solo del tunnel di base. Alla faccia della strategicità dell’opera.
Senza parlare di come la linea storica supporterà l’eventuale traffico in più che dovrà sopportare. Senza un’analisi costi benefici, una valutazione d’impatto ambientale, un progetto definitivo e dettagliato.
Soprattutto senza il coinvolgimento della Valle, che a nostro avviso ha sbagliato a ritirarsi dai tavoli di confronto, contribuendo in maniera decisiva a trasformarli in teatrini dove si ratificano decisioni prese altrove ma che non merita di essere emarginata e militarizzata, con una spesa giornaliera che si aggira intorno ai 90.000 euro, cifra indecente e inammissibile, specialmente in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.
La situazione incresciosa che è venuta a crearsi alla Maddalena è la fotografia dell’assenza della politica. Inaccettabile in un paese civile che per “non essere isolato dal resto d’Europa” dovrebbe mutuarne i metodi democratici e la difesa dei diritti e non investire grandi quantità di denaro pubblico in opere la cui utilità è tutta da dimostrare.
La sfida vera quindi è la ripresa del dialogo. Un dialogo messo a repentaglio sia dalle forzature di chi vuole l’opera a tutti i costi, ma anche da chi usa questa causa come pretesto per creare disordini, fomentare la violenza o come sta succedendo in questi giorni, attaccare persone e istituzioni simboli della nostra Repubblica.
Sappiamo che questo è un piccolo gesto, ma così come un viaggio di mille chilometri inizia sempre con un semplice passo, anche i problemi più complessi possono essere affrontati e risolti con serenità e serietà. A patto che ci siano le condizioni per farlo.

Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo

Interrogazione n° 11 - RACCOLTA RIFIUTI

Sul tema dei rifiuti vi invito a stare “tutti in campana” perché la situazione è un work in progress ma i dubbi sono ancora tanti. L’installazione delle nuove isole interrate (che non funzionano ancora, quindi il sindaco eviti di farsi fotografare dai giornali mentre le usa…) è stata accompagnata da delle voci che vogliono che chi differenzia nelle isole sia soggetto ad uno sconto sulla tariffa in base alla quantità di rifiuti prodotti (le isole hanno un sistema che individua il cittadino e pesa i suoi rifiuti). E chi differenzia a casa sua con il porta a porta? Nessuna riduzione di tariffa? Cornuti (con i bidoni in cortile) e mazziati…

Aspettiamo la risposta del sindaco e valutiamo l’evolversi della situazione.

Condove, 24/02/2012
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari

 
Oggetto: RACCOLTA RIFIUTI
In considerazione dell’approssimarsi della valutazione del bilancio di previsione 2012  si chiede di conoscere quali determinazioni intenda assumere l’amministrazione comunale in ordine alla tematica in oggetto.


In particolare si chiede di essere informati sulla imminente entrata in funzione delle isole interrate e su quali utenze essere dovranno soddisfare, considerato che esistono numerose isole di prossimità realizzate sia per risolvere problemi logistici di accesso alle zone storiche del paese da parte dei mezzi di Acsel, sia per venire in contro alle difficoltà logistiche dei cittadini ma anche per risolvere la non volontà di utilizzare i cassonetti del porta a porta  e che le stesse sono in numero decisamente superiore alle costruende isole interrate.


Si chiede quindi:

.Il quadro economico dell’intero progetto con la specificazione del costo complessivo dell’intervento, le eventuali entrate e la modalità dell’ammortizzazione della spesa.

.Se tutti gli utenti delle isole di prossimità saranno dirottati sulle sei isole interrate

.Se per chi lo riterrà più vantaggioso ci sarà la possibilità di ritirare i cassonetti familiari e passare al porta a porta

.Se corrisponde al vero l’ipotesi circolata di un benefit da riconoscere in virtù delle quantità differenziate per i cittadini che conferiscono nelle isole

.Se così è come si pensa di stabilire l’equivalente benefit per chi usufruisce del porta a porta

.Si chiede di conoscere l’ammontare totale delle entrate e delle uscite del 2011 suddivise per singole voci di spesa per la gestione integrale dei rifiuti, comprensive di spese per l’ecocentro, per la pulizia mercatale, per la pulizia dopo fiere o manifestazioni, per la promozione  e la pubblicità e per ogni altra attività pagata dal comune

.Si chiede di conoscere, nel dettaglio, il preventivo fornito da ACSEL per la gestione del servizio e  l’impostazione della tassa/tariffa per il 2012.


Considerato, poi, che i dati percentuali della raccolta differenziata sono in calo mentre è in aumento la produzione di rifiuti indifferenziati si chiede di conoscere come intenda agire l’Amministrazione per favorire un riequilibrio virtuoso del sistema. 

                                                                                                                                                                            Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo

Interrogazione n° 10 - IMU

Condove, 24/02/2012
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari

Oggetto: NUOVA IMU
In considerazione dell’approssimarsi della valutazione del bilancio di previsione 2012  si chiede di conoscere quali determinazioni l’amministrazione comunale intenda assumere in ordine alla tematica in oggetto.

Si ritiene che l’introduzione della nuova tassa sugli immobili richieda un’attenta conoscenza e valutazione delle differenti modalità di applicazione al fine di realizzare un modello di tassazione equo e il meno gravoso possibile sulle nostre famiglie, tenendo conto che la realtà comunale non vede presenti molte abitazioni di lusso ma prevalentemente abitazioni residenziali e che dalla nuova tassa non sfuggirà il vasto ma modesto patrimonio edilizio montano, per lo più eredità delle generazioni passate.

Al fine di conoscere e, possibilmente, portare il contributo di tutti i gruppi consiliari alla costruzione della nuova tassa si chiede, con urgenza, il coinvolgimento dei consiglieri comunali e la convocazione delle commissioni preposte.

Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare Ascoltare Condove
Jacopo Suppo


16 febbraio 2012

L'Italia sono anch'io

Una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani e una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da cinque anni.

Per raggiungere questi obiettivi le due proposte di legge di iniziativa popolare debbono raccogliere 50mila firme entro la fine di febbraio 2012. Anche in Valsusa la campagna è attiva. Si può firmare presso gli uffici comunali o nei punti di raccolta organizzati in diversi comuni della valle.

Giovedì 16, in Biblioteca a Condove, vogliamo parlare di questa campagna per i diritti di cittadinanza ma soprattutto della condizione dei tanti stranieri che vivono sul nostro territorio. Per farlo abbiamo invitato Ilda Curti, Assessore all'integrazione del Comune di Torino, e Barbara Mauri, responsabile Conisa per quanto riguarda l'assistenza alle famiglie e agli extracomunitari.

Sarà una serata impiortante, che ci darà uno spaccato di un pezzo della nostra società troppo spesso dimenticato e discriminato.



http://www.facebook.com/events/280084472059561/

10 febbraio 2012

Sembrava il treno anch'esso, un mito di progresso

Sembrava il treno anch’esso, un mito di progresso

Sono state giornate un po’ frenetiche per noi valsusini, ma tra manifestazioni rovinate da imbecilli imbrattatori e nuovi accordi internazionali, ho scovato due articoli di quei comunisti de Il Sole 24 Ore riguardanti l’Alta Velocità ferroviaria che dovrebbero farci riflettere (o dovrebbero far riflettere chi non l’ha ancora fatto).
Giorgio Santilli ci spiega alla veloce in cosa consiste il nuovo accordo tra Italia e Francia firmato lunedì, che ha sancito la nascita del progetto “low cost”, ultimo capitolo di una storia che dura ormai da più di vent’anni e che sembra essere arrivata a una svolta decisiva. “La Torino-Lione si farà grazie a un corposo taglio dei costi alle opere. -dice Santilli- Lo strumento che abilmente è stato usato per produrre il risultato migliore è la cosiddetta “fasizzazione”. Si fa finta di rinviare, ma in realtà si cancellano per sempre opere pesanti (e inutili). Per la tratta nazionale si fa ricorso alla linea storica e certi funambolismi e progetti faraonici del passato vengono accantonati per sempre”. Un progetto che abbatte le spese dagli oltre 20 miliardi a poco più di 8, dimostrando che le malconce casse pubbliche non sono mai state in grado di sostenere le spese di un’opera definita “faraonica” dallo stesso Santilli.
Il punto però è un altro. Leggendo il pezzo, agli affezionatissimi del tema sarà venuto subito in mente il famoso progetto F.A.R.E., con due piccolissime differenze.
La prima, sostanziale, è che il F.A.R.E. si proponeva di realizzare solo eventuali migliorie realmente necessarie per la linea storica Torino-Lione, e non di fare tutto comunque. Una fasizzazione “strutturale” e non “temporale”. Dire “facciamo tutto lo stesso ma lo facciamo con calma” non vuol dire lavoriamo per fasi.
Ma questo è un problema che pare non sussistere più, visto che l’idea è quella di deviare tutto il traffico sulla linea storica, senza costruirne un’altra, a dimostrazione del fatto che una linea nuova non è mai servita.
La seconda differenza è che i proponenti opera hanno confermato di volere partire lavorando sul tunnel (che rappresenta poi il grosso degli 8 miliardi di euro previsti per l’opera) invece che dal sempre più intasato nodo di Torino.
A questo aggiungiamoci il fatto che nell’ultimo pacchetto liberalizzazioni di Monti si fa riferimento all’overdesign ferroviario, dichiarando espressamente guerra ad “ogni forma di ridondanza normativa che fa montare i costi delle opere”. In partica, no a spese per progettare tratte dove i treni possono viaggiare ai 300 km/h senza che ci sia un beneficio effettivo (sensibile riduzione dei tempi di trasporto, per esempio) e abbinare il trasporto merci a quello passeggeri.
Mi sembra un bel pasticcio, che non migliora di molto la situazione, anzi, se è possibile, butta altra carne sul fuoco. La realizzazione del tunnel (il cantiere, tra l’altro, è ancora fermo, occupato da militari che ci costano circa 90.000 euro al giorno) doveva essere funzionale alla costruzione di una linea nuova di zecca e a un ipotetico aumento di traffico (cosa che non è mai avvenuta negli ultimi 15 anni). Ora invece, con la prospettiva di collegare il tunnel alla linea storica, vorrei capire quali saranno le ripercussioni sul traffico ferroviario locale su una linea che oggi è sfruttata al 36% circa delle sue potenzialità, ma che, nel caso in cui venisse sottoposta a un aumento considerevole di treni, necessiterebbe di lavori e migliorie. Lavori e migliorie che presenterebbero notevoli difficoltà nella fase di cantierizzazione, visto che la linea passa proprio in mezzo alla maggior parte dei paesi della valle.
Insomma, il F.A.R.E. al contrario (che in italiano si chiamerebbe DIS F.A.R.E.) avrebbe dovuto mandare i titoli di coda sulla vicenda, ma credo che invece sarà solo un altro capitolo di questa storia infinita.
Come se non bastasse, Andrea Malan ci fa notare come l’analisi costi/benefici, per quanto riguarda le tratte passeggeri, non sia proprio il forte di Trenitalia in quanto “nel caso migliore, cioè la linea Milano-Bologna, la domanda necessaria a giustificare l’investimento sarebbe di 8,9 milioni di passeggeri l’anno, contro una stima degli autori della domanda 2010 tra 5,9 e 7,2 milioni; nel caso peggiore, quello della Milano-Torino, per pareggiare i conti servirebbero 14,2 milioni di passeggeri a fronte degli 1,2-1,5 stimati per il 2010. La conclusione è che «i risparmi di costo e di tempi di trasporto non giustificano l’investimento per nessuna delle tratte considerate (Torino-Milano, Milano-Bologna, Bologna-Firenze e Roma-Napoli) tranne, nel caso più ottimistico, la Milano-Bologna”.
Tutto questo mentre le grandi stazioni sono diventate dei centri commerciali, i servizi notturni sono stati cancellati, chi decide di spostarsi con gli intercity “si porti dei viveri e delle coperte” e i treni pendolari vagano sporchi, freddi e in ritardo per le lande gelide e sconsolate di quella che, una volta, era la Padania.
Ci sono poi delle questioni politiche ancora irrisolte. Queste continue giravolte di progetti, percorsi e relativi costi cozza con la tanto decantata strategicità dell’opera. Il fatto poi che anche Il Sole 24 Ore, cioè il giornale di riferimento di quei ceti produttivi che hanno tutto l’interesse a mettere in piedi cantieri e a spendere un sacco di denaro pubblico, rilevi come ci siano delle discrepanze tra gli investimenti e i risultati, mi mette una grande tristezza. Davvero la politica ha delegato a Confindustria e alle grandi imprese la scelta delle priorità per quanto riguarda lo sviluppo del nostro paese e, di conseguenza, la spesa del denaro pubblico? Davvero il centrosinistra, che secondo i sondaggi sarebbe la coalizione più autorevole a guidare il paese dopo la parentesi Monti, vuole perpetrare questo stato di cose?
E permettetemi anche una nota di autocritica. Davvero la Valsusa, e la sua classe politica, vuole continuare a star fuori da un processo decisionale, che va avanti nonostante tutte le criticità che continuano a emergere, rinunciando a far valere le sue sacrosante ragioni in tutte le sedi istituzionali (che senza la presenza valsusina non possono essere credibili), delegando la rappresentanza del suo dissenso al solo movimento, facile preda di chi pensa solo a imbrattare muri o a lanciare pietre?


http://www.prossimaitalia.it/news/2086/sembrava-il-treno-anchesso-un-mito-di-progresso/

6 febbraio 2012

L'Italia sono anch'io. Il C.C. di Condove non approva

Oggi, 6 febbraio 2012, il Consiglio Comunale di Condove ha vissuto una delle sue pagine più tristi. Condove è da sempre un paese con un grandissimo senso civico e con una consolidata tradizione di solidarietà, di difesa dei diritti e di tutela delle persone. È il paese dei partigiani morti a Vaccherezza, di don Viglongo, della scuola di Pace di Achille Croce e dei consigli di fabbrica che deliberarono lo stop alla produzione di materiale bellico.
La decisione della maggioranza di non aderire alla campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io” è un fatto gravissimo per due motivi. Il primo è perché risulta palese come la nostra amministrazione comunale non solo tolleri, ma consideri giusto il fatto che in Italia (e a Condove) ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Il secondo perché dimostra di non essere minimamente in sintonia con la storia e le sensibilità della comunità che dice di voler amministrare.
Le motivazioni date dal capogruppo Fruci che, parlando a nome della maggioranza si è appellato alla legge vigente 91/92, oltre che interpretare la norma in maniera errata (contrariamente a quanto lui dice, i figli dei cittadini stranieri nati in Italia non sono italiani), dimostrano un’arretratezza culturale che intristisce e preoccupa. Dire che molti stranieri non hanno intenzione di integrarsi o, peggio, non abbiano gli strumenti culturali per comprendere e accettare le regole della nostra società è falso e insultante.
Da questa maggioranza non mi sono mai aspettato granché ma speravo che di fronte a una questione che riguarda l’allargamento dei diritti, il futuro del nostro Paese e anche della nostra piccola comunità si riuscisse a trovare una convergenza che sarebbe stata molto importante e che avrebbe reso giustizia non solo alla grande storia di civismo di Condove ma soprattutto ai sogni, alle speranze e alle ambizioni dei tanti cittadini stranieri che abitano nel nostro comune e che hanno scelto Condove come luogo dove costruirsi un futuro.

Jacopo Suppo

Ordine del giorno "L'Italia sono anch'io"


ORDINE DEL GIORNO

ADESIONE ALLA CAMPAGNA NAZIONALE PER I DIRITTI DI CITTADINANZA  “L’ITALIA SONO ANCHE IO”.

Premesso che in questi ultimi anni la nostra società è diventata sempre più multietnica e multiculturale.

Considerato che questo è un dato di fatto incontrovertibile, con cui quotidianamente ognuno di noi si relaziona. Al lavoro, nelle scuole, nelle nostre città e anche nel nostro paese, la presenza di cittadini stranieri è ormai consuetudine.

Valutata la necessità di aggiornare le politiche sulla cittadinanza del nostro paese perché non è ammissibile che ancora oggi bambini nati sul territorio da cittadini non italiani non possono godere della cittadinanza italiana e non abbiano alcun diritto di rappresentanza.

Ritenuto urgente una riforma del diritto di cittadinanza che preveda che anche i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani e una nuova norma che permetta il diritto elettorale amministrativo ai cittadini stranieri regolarmente presenti in Italia da cinque anni.

Considerato che da alcuni mesi il comitato per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anche io” si sta attivando in tutto il paese, promuovendo una raccolta firme per presentare al Parlamento una proposta di legge che vada nella direzione sopra indicata.

Tutto ciò premesso

Il Consiglio Comunale di Condove aderisce alla campagna “L’Italia sono anch’io”, condividendone gli obiettivi e le risoluzioni e s’impegna a promuovere la raccolta firme, già attiva presso gli uffici comunali, in tutte le forme ritenute più opportune.

Condove, 30/01/2011