29 agosto 2013

L'Imu, il governo, le nostre tasche

Ieri il Consiglio dei Ministri ha abolito il pagamento della prima rata dell'Imu (quella che dovevamo pagare entro giugno) ma soprattutto ha deciso di cancellare dal 2014 la tassa più odiata dagli evasori (perchè era una delle pochissime che dovevano pagare per forza), introducendo la service tax, una tassa unica che andrà ad inglobare, Imu, Tares e una nuova aliquota sui servizi comunali. Un modello di tassazione che esiste già in Gran Bretagna e che dovrebbe restare, almeno in parte, ai Comuni, che saranno incaricati di riscuoterla. Le modalità non sono ancora chiare, così come non sono ancora chiari i parametri con cui verrà calibrata la nuova imposta e chi li deciderà.  
Questi però sono "tecnicismi". Il dato politico è un altro, come ha fatto capire benissimo lo stesso Letta in conferenza stampa: "Una vittoria del governo e non del Pdl" ha spiegato il premier, con il suo vice Alfano a 30 centimetri. Una frase che dice tanto.
Dice che il governo ha giustificato la sua presenza assumendo una decisione. Dice che il Pdl ha rotto parecchio i maroni, che però ora può andare da suoi a dire che l'Imu è stata abolita (anche se poi l'anno prossimo torna con un altro nome e i soldi per abolire la seconda rata di settembre non ci sono) e che quindi la crisi si allontana. Dice che il Pd ha fatto la sua parte per evitare la caduta di Letta, accettando un compromesso al ribasso nella speranza di depotenziare la bomba ineleggibilità di mister B.
Dice che in questa decisione c'è molta, moltissima tattica e poca, pochissima lungimiranza.
Perchè continua ad essere cosa nota e arcinota (e arcirichesta dai sindacati e dalla Confindustria) che sarebbe stato più utile ridurre le tasse sul lavoro, aumentando così gli stipendi dei lavoratori ed alleggerendo le cartelle esattoriali delle aziende. Perchè tassare il patrimonio è più giusto e più equo (e rende di più) che non continuare a tassare il lavoro (e quindi i soliti noti). Proprio per questo la tassa sulla casa esiste dappertutto e nessuno si sognerebbe mai di abolirla.
Linko questo bel pezzo di qualche mese fa scritto da Massimo Bordignon, che spiega meglio di me questi pochi concetti che vi ho scritto qui sopra.   
La considerazione politica è sempre la stessa. Il governo prova a fare la sua strada, il Pdl porta a casa un risultato falso, ma buono per la prossima campagna elettorale, l'M5S potrà continuare a strpitare che "son tutti d'accordo" che "si devono dimettere tutti", ecc. Paradossalmente, tanti italiani saranno soddisfatti di non pagare più l'Imu, (e li capisco pure, visto che in certi comuni è stata una mazzata clamorosa, vedi Torino) non accorgendosi che lo pagheranno lo stesso e che le tasse che tengono basso il loro stipendio non diminuiranno, anzi, possono solo aumentare.
In mezzo sta il Pd, che si è imposto di difendere il suo premier "senza se e senza ma", che in campagna elettorale, ma soprattutto nella sua discussione interna, si è sempre detto contrario ad abolire l'Imu per ridurre le tasse sul lavoro. Poi però le elezioni, i 101, il governo, le larghe intese, ecc. La contingenza insomma. Che in politica esiste, per carità, e chi non ne tiene conto sta fuori del mondo, ma che non può essere l'unico faro in un mare in tempesta.
Pensate se avessimo spiegato bene ai cittadini che pagando la tassa sulla casa ci sarebbe i soldi, oltre che per garantire dei servizi, magari anche per rendere più robusti i loro stipendi. Magari ci avrebbero capito. Magari ci avrebbero pure votato. Magari avremmo vinto le elezioni. Magari non saremo a questo punto.
Magari...





28 agosto 2013

Sorpresa!!

Ieri sera vi avevo promesso una sorpresa.
Eccola qui.
Sabato sera, insieme a Pippo, siamo riusciti a coinvolgere Gustavo Zagrebelsky!
Ci stavamo dietro da oltre un mese e ieri sera ci è arrivata la conferma definitivia.
Bel colpo eh?!

26 agosto 2013

Giuseppe Civati a Torino. Save the date

Dopo un lungo "giro d'Italia" che lo ha impegnato per tutta l'estate, Giuseppe Civati farà tappa anche a Torino. L'appuntamento è per sabato sera, alle ore 21, presso la Festa Democratica che anche quest'anno si svolgerà in piazza d'Armi. Una chiacchierata per parlare di questi mesi difficili, di che cosa ha bisogno l'Italia per rimettersi in marcia e del futuro del Pd, che Pippo si candida a guidare, partecipando al prossimo congresso.
L'ultimo incontro con Pippo a Torino, pochi mesi fa alla Fabbrica delle E, è stato un grande successo di pubblico ma soprattutto ne era venuto fuori un dibattito molto vivace e molto interessante, e siamo convinti che anche sabato la serata sarà frizzante e partecipata.
Io, e con me tutti gli altri amici che sostengono la sua candidatura, stiamo lavorando per dare massima diffusione all'evento. Sarà il nostro impegno per questa settimana.
Ovviamente, spero di vedervi tutti.
Qui, il programma completo della Festa Democratica.

Una piccola riflessione sulla Siria

La guerra civile in Siria va avanti da circa un anno. Le manifestazioni contro il regime di Assad, che si sono protratte per tutto il 2011 e che furono soffocate nel sangue dal presidente (si può ancora chiamare così?), si sono trasformate in una vera e propria guerra nella scorsa estate.
Da allora l'escalation è stata totale. Azioni di guerriglia, bombardamenti, la fuga di centinaia di migliaia di profughi verso la Turchia, il Libano, la Giordania, persono verso l'Iraq.
Cinque giorni fa è stato reso noto che l'esercito regolare ha bombardato alcuni quartieri di Damasco con il Sarin, un gas nervino potentissimo, che avrebbe ucciso circa 1.300 persone (anche se Medici senza frontiere parla di 355 vittime), quasi tutti civili non impegnati direttamente nel conflitto, tra cui tantissimi bambini.
Questo fatto ha spinto le Nazioni Unite, che fino ad ora non avevano mosso un dito, ad inviare degli ispettori, che oggi sono stati presi a fucilate da alcuni cecchini.
La questione siriana è sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo da diversi mesi. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea (specie quest'ultima, che per ragioni geografiche e culturali dovrebbe essere il primo interlocutore per i paesi mediterranei extracomunitari) fino a oggi non hanno fatto assolutamente nulla. In diversi paesi occidentali è cresciuta sempre di più la richiesta, giustissima e sacrosanta, affinchè la comunità internazionale prenda posizione e faccia qualcosa per fermare questo bagno di sangue.
Di fronte a quello che è successo, credo non ci siano tantissime scelte: o Assad si dimette e favorisce una normale transizione democratica, ma da uno che gasa i suoi cittadini non mi aspetto un gesto simile (c'è poi la Russia, che farebbe molte resistenze in sede di Consiglio di Sicurezza), o si cerca un modo per imbastire una tregua e dare vita a degli incontri tra Assad e i ribelli (che sappiamo quale grande successo hanno avuto in passato), o, una volta accertate le responsabilità del regime e trovato un largo accordo internazionale, si manda qualcuno a spodestare Assad. E non saranno nè gli ispettori dell'Onu, nè dei politici, nè enti non governativi. Saranno dei militari.
E, come dice Francesco Costa, temo che il "ma fate qualcosa!" diventerà "ma cosa state facendo?"




20 agosto 2013

Sabato e domenica, Vaccherezza

Le vacanze di Coda di Lupo son finite, anche se ce ne vorrebbero ancora parecchie. Vabbè...

Vi segnalo un'iniziativa organizzata dall'Anpi di Condove per questo week end, che come tradizione è dedicato alla commemorazione dei partigiani caduti a Vaccherezza.

Anche quest'anno è stata organizzata una due giorni di resistenza, che inizierà sabato mattina, alle 11 circa, con la passeggiata sui sentieri partigiani della montagna condovese, una bella lezione sulla Costituzione che sarà tenuta dalla professoressa Francesca Rocci, la cena di condivisione e la nottata sotto le stelle.
La domenica ci sarà la commemorazione vera e propria, che terminerà con la classica polentata.
Tutte le info le trovate qui.
Vi aspetto.