30 dicembre 2012

I numeri delle #primarieparlamentari a Condove e nel Piemonte 1

Allora, in Piemonte 1 hanno votato oltre 23.600 elettori del Pd, cioè il 26% dei votanti al secondo turno delle primarie per la scelta del premier.

A Condove la percentuale è un po' più bassa rispetto al dato provinciale. Sui 240 votanti del secondo turno sono tornati a scegliere i parlamentari del Pd 51 persone, cioè il 21% circa. 
I numeri della Provincia sono questi:



Cesare Damiano: 5998
Paola Bragantini: 4226
Francesca Bonomo: 3829
Anna Rossomando: 3364
Andrea Giorgis: 2864
Stefano Lepri: 2726
Elena Fissore: 2709
Silvia Fregolent: 2627
Magda Zanoni: 2104
Umberto D’Ottavio: 2025
Stefano Esposito:  1879
Roberto Tricarico: 1811
Silverio Benedetto: 1746
Mauro Maria Marino: 1069
Stefano Lo Russo: 992
Magda Negri: 976
Maria Grazia Grippo: 896
Pietro Marcenaro: 733
Fabrizio Morri: 467
Francesca Cilluffo: 382

I numeri di Condove li trovate nella foto. Bene la coppia Silvia Fregolent-Stefano Lepri, con Silvia a 18 e Lepri a 16. Ottimi anche Umberto a 12, gomito a gomito con l'ex ministro Damiano, e Bonomo a 10. Agli altri le briciole.   

Un dato che non c'entra con il nostro territorio ma che mi riempie di gioia e che fa bene al Pd e a tutto il centrosinistra. In brianza, il prossimo segretario del Pd, l'amico Pippo Civati, è risultato il più votato con 5503 voti. La seconda, tal Ricchiuti, a 2934, poco più votata di Mosca (2662). Gli altri, fuori dalla portata anche dei più moderni sonar. 
Io, fossi in Pigi, Pippo lo metterei capolista.

29 dicembre 2012

Io e il mondo



Ieri sera il clan del gruppo scout di S.Ambrogio ha invitato me ed Elena a discutere di cittadinanza attiva e di scelta politica. In tredici anni con il fazzolettone al collo ho vissuto esperienze uniche, che mi hanno segnato e formato nel profondo.

Mi ha fatto un enorme piacere vedere tanti ragazzi di sedici o diciassette anni appassionati e curiosi come lo ero io. Gente con un sacco di energia, di idee, di passione. Gente con la voglia di essere protagonista e di "guidare la sua canoa".
Abbiamo discusso due ore abbondanti di partecipazione, dei partiti, della scuola, dell'amministrazione di un Comune, degli scioperi, di come manifestare, dell'informazione, ecc,ecc. Ci han coperto di domande, alcune scherzose, altre difficili, tutte serissime. Tantissima carne al fuoco, che non abbiamo avuto il tempo di sbranare tutta come avremmo voluto. Il "boia faus" di un ragazzo, con cui abbiamo chiuso la serata, la dice lunga sull'intensità della chiacchierata.


Una serata che mi ha riempito il cuore e che mi ha convinto che sì, una nuova Italia c'é già, basta farla entrare.
E ha un vantaggio enorme rispetto all'Italia dei nostri genitori: ha il futuro davanti, tutto da costruire e non un passato alle spalle, solo da difendere.

E non é poco. Anzi, é tutto.

26 dicembre 2012

#primarieparlamentari. Quando, come, dove e chi

Sabato 29 (sì, sì, questo sabato...) si svolgeranno le primarie per scegliere i parlamentari del Pd che saranno eletti nel collegio Piemonte 1, cioè la Provincia di Torino.
Si voterà dalle 8 alle 21, negli stessi seggi in cui si è votato per le primarie per la scelta del candidato premier e potranno votare gli iscritti al Pd e coloro i quali hanno votato alle primarie sopra citate.
Pe rquel che riguarda Condove quindi, l'appuntamento è sempre al centro don Viglono, in via Bruno Buozzi 2. 
Si dovrà, purtroppo, di nuovo versare 2 euro per sostenere le spese organizzative.
Il regolamento lo avevo già postato ma ve lo rimetto qui.     

Per quanto riguarda il nostro collegio elettorale i candidati sono: 

Silverio Benedetto, presidente del consiglio comunale di Settimo.
Francesca Bonomo, candidata dei Giovani Democratici.
Paola Bragantini, Segretario del Pd di Torino.
Umberto D’Ottavio, Assessore Provinciale alla Scuola.
Elena Fissore, già Assessore al Bilancio di Moncalieri.
Silvia Fregolent, Capogruppo Pd Provincia di Torino.
Andrea Giorgis, docente universitario e Presidente dell’Assemblea Regionale del Pd.
Maria Grazia Grippo, giornalista.
Stefano Lepri, Consigliere regionale.
Stefano Lo Russo, Capogruppo Pd della Città di Torino.
Roberto Tricarico, Consigliere Comunale di Torino.
Magda Zanoni, Assessore al Bilancio del Comune di Pinerolo.

A questi si aggiungono i parlamentari uscenti, che hanno accettato di cimentarsi nelle Primarie: Francesca Ciluffo, Cesare Damiano, Stefano Esposito, Pietro Marcenaro, Mauro Maria Marino, Fabrizio Morri, Magda Negri e Anna Rossomando.

Per info sui seggi, sulle regole, sui candidati e su come si vota, consultate il sito http://www.primarieparlamentaripd.it

23 dicembre 2012

Il senso di una sfida: #primarieparlamentari



Come probabilmente avrete letto in questi giorni sui giornali, ho raccolto le firme per poter partecipare alle primarie per i parlamentari del Pd. Io non ho voluto commentare o rilasciare dichiarazioni. La priorità erano gli iscritti e la partecipazione e non ho voluto rincorrere le veline dei giornali e le loro ricostruzioni fantasiose. Ora però tutto è finito e vorrei fare un po’ di chiarezza sulla mia candidatura, visto che ho letto veramente di tutto.
Quando il partito ha deciso di selezionare i suoi parlamentari con le primarie, alcuni amici e compagni di partito mi hanno contattato per chiedermi se avevo intenzione di partecipare anche io e si sono messi a mia disposizione. Per evitare confusioni e fraintendimenti e perché non erano ancora state decise le regole per partecipare alla competizione, ho preso tempo.
Lunedì sera si è riunita la direzione nazionale e ha reso note le regole del gioco: per candidarsi, bisogna raccogliere il 5% delle firme degli iscritti della Provincia di residenza. Nel nostro caso, 400 firme. Un’enormità. Una cifra raggiungibile solo da chi può contare su un numero elevato di iscritti.  È stato in quel momento che ho deciso di provarci, sapendo benissimo che sarebbe stato impossibile raggiungere il numero di firme necessarie. L’ho voluto fare lo stesso perché sono due anni che lavoro per le primarie per i parlamentari, anche in valle. Ho raccolto firme, fatto iniziative, discusso con i compagni. Ho partecipato all'elaborazione del documento a firma Salvatore Vassallo-Giuseppe Civati che è stato preso come base per il regolamento nazionale. Esserci, per me, significava "rivendicare" quanto fatto fino ad oggi, provare a mettere l'accento sul rinnovamento e sulla partecipazione attiva degli iscritti. Perché la soddisfazione per la scelta delle primarie si era subito trasformata in amarezza nel vedere regole stringenti, fatte apposta per mantenere in piedi un gruppo dirigente che litiga su tutto ma che quando c’è da auto conservarsi diventa unitissimo.
Il Parlamento di nominati, che è stato sciolto ieri, verrà sostituito da un Parlamento con molti “signori delle tessere” o dirigenti locali di lungo corso. Dopo l’apertura al rinnovamento durante le primarie per il premier, lo spazio per la partecipazione è stato nuovamente ristretto.  
Ho perciò voluto dare un segnale. Far vedere che chi vuole cambiare davvero la politica non si arrende, ci prova con onestà e trasparenza e, pur non condividendo le regole del gioco, fa di tutto per giocare. 
Altro che raccolta firme contro qualcuno, come ho  letto sui giornali! 
Raccolta firme per il Pd. Per cambiarlo davvero, per non cedere un centimetro, rischiando di prendere schiaffoni ma puntando i piedi. Perché ci sono tanti iscritti che non si sentono più rappresentati da nessuno, a Roma come a Torino e anche in valle, e che si sentono parte di una comunità che vogliono vedere cambiare.
Ho spiegato a chi mi aveva contattato e ad altri (con una riunione aperta) le mie ragioni e loro hanno convenuto con me sulla necessità di provarci comunque. Li voglio ringraziare di cuore questi compagni, che si sono messi pancia a terra nelle sezioni della valle a spiegare le ragioni di questa scelta. È stato un lavoro estenuante, da Rosta a  Bussoleno passando per la Valsangone fino ad arrivare a Bardonecchia. Una vera e propria “ricognizione” casa per casa, iscritto per iscritto. Parlando, ma soprattutto ascoltando. Raccontando il lavoro fatto in questi due anni dentro e fuori il Pd, dalla battaglia per le primarie e per la cittadinanza ai cittadini stranieri alle iniziative sul rinnovamento della classe dirigente fino ad arrivare a quelle sul lavoro, vera emergenza nazionale e anche valsusina. Abbiamo ascoltato le perplessità ma anche la voglia di crederci ancora. Io, personalmente, ho visto la soddisfazione di tanti compagni nel vedere “un giuinot” provare a prendere il testimone e continuare a occuparsi di politica.
Abbiamo raccolto un centinaio di firme. Vere e sudate. Firme di peones come me, liberi, senza capibastone a cui dover rendere conto, che si iscrivono ogni anno esclusivamente perché credono di dover dare una mano anche loro. Sono stato poi contattato da alcuni ragazzi non valsusini che ho conosciuto in questi anni e con cui ho condiviso tanto. La loro candidata si era ritirata e mi hanno offerto il loro aiuto (e le loro firme). Una telefonata inaspettata, che mi ha fatto piacere e che mi ha fatto capire che il lavoro fatto non è stato inutile. Li ho ringraziati di cuore ma ho rifiutato. Sarei arrivato ad oltre 150 firme, che sarebbero state inutili per il risultato finale ma soprattutto non erano firme raccolte per me. Fatto questo conto, sono andato in federazione e ho annunciato il mio ritiro.   
Ho vissuto quattro giorni intensissimi. Non sono stato quasi mai a casa facendo arrabbiare la mia fidanzata  e sono stato contattato da mezzo mondo, ricevendo incoraggiamenti e “suggerimenti” a fare un passo indietro. Mi sono stancato a morte guidando tantissimo e consumando più volte la batteria del telefono.
Non chiedevo di meglio. Misurarsi è sempre entusiasmante, prendere parte ad un’avventura così importante poi fa venire le vertigini, anche se ci sono state molte cose che non mi sono piaciute. Da come è stata utilizzata la mia candidatura sui giornali, alle voci messe in giro ad arte da alcuni “compagni”, un po’ per screditarmi, un po’, temo, per incapacità di analisi o per la non volontà di accettare il fatto che un periodo storico e politico, anche in valle, è finito. Non sono una persona rancorosa e su queste cose voglio andare oltre. Ci sarà il tempo e il modo per discuterne nelle sedi opportune.
In questa avventura, che è stato un “viaggio in gruppo”, ci abbiamo messo la faccia in tanti e abbiamo consumato tante suole. In queste occasioni ha torto chi non partecipa, chi non ci prova, chi sta a casa a lamentarsi. Perché è in queste occasioni che emerge il collante di una classe politica che litiga su tutto: e questo collante è l’autoconservazione, da inseguire in ogni modo. Ed è ora che questa storia finisca.
In queste occasioni il metodo è merito, perché cambiare la politica non vuol dire cambiare solo i protagonisti, vuol dire soprattutto cambiare i metodi con cui la si fa. E questi non si cambiano a parole, ma con l’esempio.
Il senso della nostra sfida è stato questo.
Tutto il resto sono chiacchiere da bar, semplificazioni o strumentalizzazioni, alcune chiaramente inconsapevoli, altre tristemente consapevoli.
Ringraziando tutti quelli che mi hanno sostenuto, vi posso garantire fin da ora che continueremo a fare come abbiamo fatto in questi giorni. Perché ci piace così. Perché è giusto così. Perché meritiamo, tutti, qualcosa di meglio di quello che c’è.

20 dicembre 2012

Rassegna Stampa Vertek - parte 2

Anche LaValsusa oggi dedica un bello spazio all'incontro che abbiamo avuto martedì con gli operai della Vertek. Ora attendiamo dalla Regione e dalla Provincia sviluppi in merito ma soprattutto speriamo che venga convocato al più presto un tavolo dove poter discutere del futuro della nostra fabbrica.

Al di là della vicenda condovese, è sconcertante leggere nella stessa pagina di altre aziende valsusine, molto più grandi rispetto alla nostra "Monce" in suituazione di estrema difficoltà. Senza dimenticare le tante che hanno già chiuso negli ultimi tre anni.
La crisi sta facendo male ovunque, ma il nostro territorio sta pagando un prezzo molto molto alto.

Rassegna Stampa A l'e' Mey 2012

Oggi, su LaValsusa, bel pezzo di Giorgio Brezzo sulla serata di sabato.
Tanta gente, tanti amici, tante storie di solidarietà e di cooperazione.
I prossimi appuntamenti sono fissati per inizio aprile. Il 5 con la rappresentazione di uno spettacolo teatrale, sempre al don Bunino, e il 6 con il torneo di calcetto presso il centro sportivo di Bussoleno.
    

19 dicembre 2012

Rassegna Stampa Vertek

L'incontro di ieri con gli operai è stato molto costruttivo. Oltre a Matteo Mereu e ad Alberto Anselmo, hanno partecipato anche Pietro Milazzo e il sindaco Piero Listello.
Ci si è trovati d'accordo sul fatto che lo stabilimento di Condove può avere un futuro produttivo autonomo rispetto al destino del gruppo che lo controlla, il cui indebitamento è molto alto (si parla di circa 1 miliardo di euro).
A Condove si lavora bene e si producono prodotti competitivi, che hanno un mercato non solo in Italia ma anche all'estero.
La Provincia proverà a fare rete con la Regione, spingendo per la convocazione di un tavolo che discuta della vicenda Vertek e che provi a trovare delle soluzioni con il pool di banche che, ad oggi, stanno amministrando il gruppo Lucchini.      
Capiremo nelle prossime settimane come si evolverà la situazione, sperando che la nostra fabbrica venga salvaguardata e che gli operai possano avere maggiori garanzie rispetto a quelle che hanno ora.  

18 dicembre 2012

Regolamento Primarie per i parlamentari del Pd

DIREZIONE NAZIONALE PD

REGOLAMENTO PER LE CANDIDATURE AL PARLAMENTO PER LE ELEZIONI POLITICHE 2013


Ai fini della più ampia partecipazione e del rinnovamento della politica, il Partito democratico promuove primarie aperte per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale per le elezioni politiche del 2013.
Attraverso lo strumento delle primarie il Partito democratico intende selezionare i propri candidati in coerenza con i suoi principi statutari e con la vocazione di partito di governo, aperto alla società, in grado di promuovere nelle composizione delle liste, e in particolare nelle posizioni eleggibili, competenze di donne e di uomini.
Come affermato nell’art. 1 dello Statuto, il PD si impegna a rimuovere gli ostacoli che si frappongono alla piena partecipazione politica delle donne e al raggiungimento della democrazia paritaria.

1. Date e modalità di voto

1. Le primarie per la selezione del 90% delle candidature del PD al Parlamento nazionale si svolgono nei giorni 29 o 30 dicembre 2012. Non vengono computate le posizioni di capilista che saranno definite d’intesa tra la Direzione nazionale e le Unioni regionali.

2. Le Direzioni delle Unioni regionali si riuniscono entro il 21 dicembre e stabiliscono se nella regione le primarie si svolgono il 29 oppure il 30 dicembre 2012.

3. Si vota dalle ore 08.00 alle ore 21.00 del giorno stabilito dalla relativa Unione regionale nei seggi istituiti, di norma, presso i circoli del PD.

4. L’elettrice/ore può esprimere fino ad un massimo di due preferenze, differenti per genere. Qualora le due preferenze siano dello stesso genere, la seconda nell’ordine è nulla.

2. Elettori

1. Possono partecipare al voto per la selezione delle candidature al Parlamento nazionale:
a) le/gli elettrici/ori compresi nell’Albo delle primarie dell’“Italia Bene Comune”;
b) le /gli iscritte/i al PD nel 2011 che abbiano rinnovato l’adesione fino al momento del voto.

2. Per esercitare il diritto di voto ciascun/a elettore/ice deve:
a) dichiararsi elettrice/ore del PD e sottoscrivere un pubblico appello per il voto al PD secondo le modalità di cui al Regolamento per le primarie “Italia Bene Comune”;
b) versare una sottoscrizione di almeno due euro per la campagna elettorale;
c) sottoscrivere l’impegno a riconoscere gli organismi di garanzia previsti nel presente Regolamento come uniche sedi per ogni eventuale interpretazione, contestazione o controversia riferibile all’organizzazione e allo svolgimento delle elezioni primarie.
 

3. Candidati

1. Possono essere candidati/e alle primarie gli/le iscritti/e al PD e i/le cittadini/e che si dichiarino elettori/ici del PD, che abbiano i requisiti richiesti dalla legge e dal Codice etico del PD e che sottoscrivano gli impegni in esso previsti. Si può essere candidati in un solo ambito provinciale/territoriale.

2. All’atto della presentazione della candidatura ciascun/a candidato/a dichiara di accettare in ogni sua parte il presente Regolamento e di deferire qualsiasi controversia, quesito o interpretazione -di tipo regolamentare, interpretativo o inerente allo svolgimento della campagna delle operazioni di voto e di scrutinio- esclusivamente agli organi di garanzia previsti dal presente Regolamento.

3. I candidati devono sottoscrivere inoltre, a pena di decadenza, un impegno a:
a) svolgere la campagna elettorale con lealtà nei confronti degli altri candidati evitando ogni azione che possa lederne la dignità oppure danneggiare l’immagine del PD;
b) non avvalersi di qualsiasi forma di pubblicità a pagamento;
c) contribuire, all’atto dell’eventuale accettazione della candidatura alle elezioni politiche, all’attività del PD secondo quanto stabilito nell’apposito Regolamento finanziario del PD.

4. Non sono candidabili alle primarie coloro che:
a) si trovino nelle condizioni di cui all’art. 5 del Codice etico oppure non risultino in regola con le norme che prevedono il dovere degli eletti di contribuire al finanziamento del partito, come da art. 22 comma 2 dello Statuto del PD;
b). I parlamentari europei, i Sindaci dei Comuni superiori ai 5.000 abitanti, i Presidenti dei Municipi/Circoscrizioni delle città metropolitane eletti direttamente, i Presidenti di Provincia e di Regione, gli assessori e i consiglieri regionali in carica, in Enti in cui non sia già stato disposto lo scioglimento, non sono candidabili, salvo deroghe motivate, richieste al Comitato nazionale elettorale entro il 19 dicembre, che si pronuncia sull’accoglimento o meno, d’intesa con i Segretari regionali, entro le 24 ore successive;
c) non abbiano avuto deroga dalla Direzione nazionale, come previsto all’art. 21 commi 8 e 9 dello Statuto, avendo superato quindici anni di mandato parlamentare, come da comma 3 art.21 dello Statuto;
d) i membri delle Commissioni di Garanzia.

5. Coloro che si candidano alle primarie per il Parlamento nazionale non possono essere candidati alle elezioni regionali e delle città metropolitane che si svolgono contestualmente o nei 6 mesi successivi alle elezioni politiche.

4. Formazione delle rose di candidature

1. Le rose di candidature alle primarie sono uniche per Camera e Senato e sono esaminate, definite e approvate a maggioranza dalle Direzioni dei Coordinamenti provinciali/territoriali.

2. Concorrono a formare le rose di candidature alle primarie:
a) le/gli iscritte/i e le /gli elettrici/ori del PD, che entro le ore 20 del giorno precedente la riunione della relativa Direzione provinciale, abbiano raccolto sui moduli di cui all’art. 7 del presente Regolamento e depositato presso la Direzione provinciale/territoriale un numero di firme pari al 5% - e comunque non meno di 50 e non più di 500- degli iscritti PD 2011, in almeno 3 circoli, in quell’ambito provinciale/territoriale. Con la maggioranza qualificata dei due terzi dei votanti le Direzioni regionali possono ridurre la percentuale di firme necessarie dal 5% al 3% degli iscritti PD 2011. Ciascun/a iscritto/a può sottoscrivere una sola candidatura.
b) I parlamentari uscenti, iscritti ai gruppi parlamentari del PD, che ne facciano richiesta alla Direzione provinciale entro le ore 20 del giorno precedente alla riunione della stessa.

3. Le rose dei candidati/e, da sottoporre alle primarie, sono formate dalle Direzioni provinciali in un numero di candidature non superiore al doppio delle posizioni in lista complessivamente assegnate a ciascun ambito provinciale/territoriale. Le rose devono rispettare il principio della parità di genere e rispondere a criteri di radicamento territoriale, proiezione nazionale, competenza e apertura alla società;

4. Qualora le candidature proposte eccedano il doppio delle posizioni complessivamente assegnate a ciascun ambito provinciale/ territoriale, nel rispetto della parità di genere e del pluralismo, la Direzione provinciale/ territoriale decide a maggioranza dei votanti la composizione della rosa delle candidature entro il tetto indicato. La composizione di una rosa di candidature che superi il tetto indicato può essere decisa con il voto favorevole dei due terzi dei votanti.

5. Direzione nazionale

1. La Direzione nazionale:
a) elegge il Comitato elettorale nazionale, composto sulla base delle funzioni statutarie e delle rappresentanze dei territori, al quale - nell’ambito dei principi del presente Regolamento e secondo il criterio della più ampia condivisione - è affidato il compito garantire il buon svolgimento della intera fase di selezione delle candidature;
b) approva i capilista sulla base delle proposte avanzate dal Segretario nazionale, sentiti i Segretari regionali;
c) indica candidature rispondenti a riconoscibili criteri di competenza e apertura alla società, con riferimento all’art 19 comma 2 lettere b,e, f dello Statuto, in misura non superiore al 10% delle candidature del PD;
d) approva in via definitiva le liste per Camera e Senato nella seduta dell’8 gennaio 2013, sulla base delle diverse fasi del procedimento istruttorio di selezione delle candidature.

2. Al fine di garantire il regolare e tempestivo svolgimento delle primarie e dei relativi adempimenti, le Unioni regionali e il Comitato elettorale nazionale, in caso di necessità e urgenza, esercitano poteri sostitutivi rispetto agli organi territoriali, previo parere delle rispettive Commissioni dei garanti.
 

6. Unioni regionali

1. Le Unioni regionali in raccordo con la Direzione nazionale:
a) coordinano lo svolgimento delle primarie nell’ambito territoriale di competenza;
b) definiscono, a maggioranza dei votanti, i criteri per le candidature sulla base dei principi della parità di genere, della competenza e dell’apertura alla società;
c) assegnano, nella stessa seduta, a ogni Coordinamento provinciale/territoriale il numero delle candidature complessivamente spettanti per la Camera e il Senato sulla base dei risultati delle elezioni politiche 2008. Per stabilire il numero delle candidature e la proporzione delle posizioni eleggibili tra i diversi ambiti provinciali/territoriali nelle liste di Camera e Senato, si suddivide, per 1,3,5,7 e così via, il totale dei voti al PD in ciascun ambito provinciale/territoriale nelle elezioni per la Camera dei Deputati nel 2008, ottenendo una serie di quozienti di entità decrescente.

2. Le Direzioni regionali possono decidere di introdurre delle deroghe a questo metodo per assicurare una più ampia rappresentanza degli ambiti provinciali/territoriali della Regione, assegnando a quelli che non raggiungono il quoziente necessario almeno una candidatura in posizione eleggibile, oppure possono decidere di accorpare gli ambiti provinciali/territoriali che non raggiungono il quoziente necessario in aree subregionali.

3. Al fine del raggiungimento dell’obiettivo della parità di genere , ciascuna Unione regionale è impegnata a realizzare un significativo avanzamento della presenza femminile rispetto alle elezioni politiche del 2008. In ogni caso, nessuna Unione regionale può scendere sotto la soglia minima del 33% della rappresentanza di genere tra le posizioni eleggibili, al fine di concorrere all’obiettivo nazionale della soglia del 40%, cioè del rispetto della norma antidiscriminatoria.

4. Per ridurre al minimo la necessità di interventi di riequilibrio di genere su base regionale dopo le primarie, le Direzioni regionali assumono il criterio dell’alternanza di genere per gli ambiti provinciali/territoriali con più di una posizione eleggibile. In ogni caso, nella riunione del 4 o 5 gennaio 2013 le Direzioni regionali decidono l’eventuale riequilibrio di genere che si renda necessario.

5. Nella stessa seduta le Direzioni regionali formulano, nel rispetto dei risultati scaturiti dalle primarie negli ambiti provinciali/territoriali e dell’equilibrio di genere, le proposte da avanzare alla Direzione nazionale, articolandole tra Camera e Senato.

6. Il Comitato elettorale nazionale assume le proposte delle Direzioni Regionali, le integra, d’intesa con i Segretari Regionali, con le proposte di cui all’art. 5, comma 1, lettera b del presente regolamento; interviene, ove necessario, per garantire l’attuazione delle regole a garanzia della rappresentanza di genere.

7. Il Comitato elettorale nazionale propone alla Direzione nazionale le candidature al Parlamento nazionale per l’esame e la definitiva approvazione.

 
7. Coordinamenti provinciali/territoriali

1. Le primarie si svolgono su base provinciale, oppure, dove esistono, sulla base dell’ambito dei Coordinamenti territoriali.

2. Le Direzioni provinciali/territoriali:
a) formano e deliberano, a maggioranza dei votanti, le rose di candidature nella seduta di sabato 22 o di domenica 23 dicembre 2012;
b)predispongono, almeno tre giorni prima di tali riunioni, i moduli per la raccolta delle firme degli iscritti da parte dei candidati;
c) assicurano ai/lle candidati/e l’accesso all’Anagrafe degli/lle iscritti/e PD 2011 e all’Albo degli/lle elettori/rici dell’Italia Bene Comune nel rispetto della normativa sulla privacy;
d) promuovono un’azione di comunicazione diretta a favorire la più ampia partecipazione alle primarie e la conoscenza delle candidature;
e) trasmettono, entro le ore 14 del giorno successivo lo svolgimento delle primarie, i risultati alle Unioni regionali, che a loro volta li trasmettono al Comitato elettorale nazionale.

 
8. Garanzie

1. La Direzione nazionale affida alla Commissione nazionale le funzioni di cui all’art.19 comma 3 c dello Statuto nazionale.
2. Eventuali ricorsi, in ogni fase dello svolgimento del procedimento delle primarie, debbono essere rivolti in prima istanza alla Commissione regionale di Garanzia, che esamina e delibera entro 12 ore, e in seconda istanza alla Commissione nazionale di Garanzia, che delibera in via definitiva entro le successive 12 ore.
 

9. Norma di rinvio

Per quanto non espresso e previsto dal presente Regolamento, hanno valore normativo le decisioni assunte con delibera dal Comitato elettorale nazionale e dalla Commissione nazionale di Garanzia.

17 dicembre 2012

Situazione Vertek. Nuovi sviluppi

Nel penultimo consiglio comunale avevamo discusso una mozione riguardante la difficile situazione in cui versano gli oltre 90 dipendenti della Vertek di Condove.
Le difficoltà del gruppo Lucchini e le incertezze sulle scelte di SevenStar, colosso russo proprietario della Lucchini stessa, hanno messo in allarme i lavoratori, che si sono rivolti alle istituzioni per chiedere un aiuto.
Io ho provato a fare la mia piccola parte e grazie all'aiuto di Matteo Mereu, collaboratore dell'assessore provinciale al lavoro Carlo Chiama, ma soprattutto mio grande amico, siamo riusciti ad organizzare un incontro con i lavoratori in programma per domani mattina, alle ore 10, presso lo stabilimento condovese. Sarà presente, oltre a Matteo e ai rappresentanti sindacali dei lavoratori, il dottor Alberto Anslemo, capo dell'ufficio crisi della Provincia di Torino. Ovviamente ho girato l'invito anche al nostro sindaco e ai consiglieri di minoranza.
Un incontro certamente non risolutivo, ma che vuole essere il primo passo di un percorso da fare insieme alla Provincia per provare a dare qualche certezza in più ai lavoratori e alle loro famiglie.
  

16 dicembre 2012

Supercazzola politicomediatica

Grande ritorno in tv di mister B. che oggi pomeriggio ha occupato una trasmissione di Canale5 (occupato...la tv è sua) lanciando il suo nuovo progetto politico.

Un patto con gli italiani, un grande movimento contro i comunisti e anche contro certi giudici.
Un progetto nuovo di zecca, che ha come punti fondamentali l'abolizione dell'IMU (che aveva introdotto lui) e il ruolo centrale di Monti (che il Pdl ha sfiduciato la settimana scorsa) come collante dei moderati come lui (??).

Un programma ambizioso, prematurato come se fosse antani dell'ispettore tombale posterado al vice sindaco pulitino. 
  
  

14 dicembre 2012

Una casetta piccolina in Canadà

Visto che mi tocca pagare l'IMU entro lunedì, forse mi converrebbe sul serio prendere casa dalle parti di Toronto.

Mi sembra che laggiù sappiano spendere meglio i soldi pubblici.

13 dicembre 2012

IncontraMondi - Alè Mey 2012

Per il terzo anno consecutivo ci ritroveremo a Bussoleno, questa volta al salone don Bunino, per passare insieme una "serata per un amico".

Insieme ad Alessio e a tutto quello che ci ha lasciato.
Insieme per Alessio, per continuare a seguire la sua strada e il suo esempio.
Vorremo discutere di quello che è lontano e altro rispetto alla nostra quotidianità, proprio come faceva Alessio.
Per questo abbiamo pensato a questa serata IncontraMondi, fatta di parole, musica e scambio di esperienze fatte in Bosnia, Albania, Mali, Sud Sudan e Kenia.
L'appuntamento è per sabato, dalle 20 in poi.
Prima si fa cena di condivisione. Ognuno porta qualcosa. E fatelo, se no va a finire come sempre che si beve solamente :).
Dalle 21 in poi si sta insieme e si chiacchera, a fine serata si suona, si canta e si balla.
Tutto le info, qui.

12 dicembre 2012

Pare che ci siamo per #primarieparlamentari

Oggi pomeriggio la segreteria nazionale del Pd ha in calendario un incontro con i segretari regionali per discutere delle primarie per i parlamentari.
E' un anno che batto su questo punto e credo di avervi ricordato fino alla nausea la iniziative che abbiamo fatto per chiedere che queste benedette primarie fossero fatte.
Ora, pare che ci siamo.
Le primarie dovrebbero svolgersi, presumibilmente, il 29 e il 30 dicembre (tanti auguri...) e dovrebbero poter votare tutti coloro i quali hanno votato alle primarie di due settimane fa.
Qui di fianco, il tweet del profilo ufficiale del Pd che dà la notizia.
E' uno screenshot dove c'è tutto. Il logo del Pd, un impegno del partito e le immagini dell'incontro che abbiamo fatto come ProssimaItalia a Genova, quasi un anno fa, con Salvatore Vassallo per parlare proprio delle #primarieparlamentari.
Son piccole cose, ma son soddisfazioni grandi, perchè un pizzico "di merito" in questa battaglia me lo sento addosso anche io.

11 dicembre 2012

Rivoluzionari che non lo erano

Qualche settimana fa dalle mie parti Depardieu era diventato un idolo.
Pare però che a casa sua non gli vada altrettanto bene.
Dopo aver sconfitto le armate di Cesare, Obelix è stato messo in fuga dai funzionari di Hollande, che lo seguiranno fino in Belgio dove il nostro eroe si è comprato una casa da 800.000 euro per non pagare la maxitassa sul reddito voluta dal governo socialista per arginare la crisi economica francese. Ad una condizione. Dovrà risiedere nell'abitazione scelta per almeno 190 giorni all'anno, pena l'obbligo di pagare le tasse dovuta alla Francia.
E' il solito vecchio discorso. Siamo tutti bravi a parlare delle brutture che succedono lontane da noi, magari conoscendole anche poco. Poi però se c'è da dare una mano, metterci la faccia e soprattutto tirar fuori il portafoglio...son dolori.


   

   

O finalmente, scegliere

Prossima Italia rilancia ancora una volta il tema delle primarie per scegliere i parlamentari.
Abbiamo pubblicato con Salvatore Vassallo una petizione per sollecitarne l'ufficializzazione, allegando un regolamento aggiornato e precise indicazioni sulle date (il 13 gennaio è la prima data utile), oltre a una richiesta di ritardare leggermente la scadenza per la presentazione delle liste.
Il link al sito lo trovate qui.
Per firmare la petizione invece potete consultare quest'altro sito.
Io ho già firmato, come potete vedere.
La discussione procede anche su twitter grazie all'hashtag #primarieparlamentari.
Perchè i rappresentanti devono essere tali e non più dei nominati.
Perchè il nostro concetto di democrazia è questo qui.
Perchè se no c'è il rischio che possa finire in due modi: o così, o così.
Decidete voi, se continuare a farvi scegliere oppure leggere il titolo di questo post e agire.


10 dicembre 2012

É tutto quanto in movimento


IlPost propone un interessantissimo diario della crisi, che vi consiglio di seguire per capire qualcosa di quello che sta succedendo in queste ore.
E cioè, mister B. si ricandida, quasi quasi lo fa anche Monti, che forse si porta dietro anche Montezuma con i suoi nuovissimi treni. Anche Giannetto ha deciso di provarci, annunciando che "Fermare il declino" farà un upgrade: da documento programmatico a forza politica. In tutto questo casino, Casini è sparito dai radar, mentre lo spread sale e le borse scendono (che anche se si dice che la politica non deve guardare a Piazza Affari, vedere gli interessi sul debito crescere non è un bello spettacolo).  
In pratica, il centro e il centrodestra sono in effervescenza.
Anzi, in evidente difficoltà.
Il Pd invece è dato tra il 34% e il 38%, con Bersani che detta la linea e suggerisce a Monti di non candidarsi: "proprio perché può essere ancora utile, sarebbe meglio che restasse fuori dalla contesa". Per la serie, io faccio il premier e tu il Presidente della Repubblica, così son tutti contenti.
Strano che tutto questo accada a pochi giorni dalle primarie, vero?
E c'era qualcuno che non voleva farle...  

9 dicembre 2012

Storie di calcio nella storia del calcio


Come alcuni di voi sanno, da oltre un mese sto seguendo un corso di giornalismo 2.0 tenuto da Luca Sofri. Alla fine dell'ultima lezione, Sofri ci ha dato un compito da fare a casa: un breve testo, con taglio giornalistico, secco e senza fronzoli, raccontando una storia a nostro piacimento.
Ieri sera ho visto che Messi ha battutto il gol di Müller, uno di quei calciatori che non ho mai visto giocare ma i cui numeri mi hanno sempre impressionato.
Ispirato, ho scritto questa piccola biografia del primo vero e proprio bomber della storia del calcio.
    
 
Con la doppietta realizzata contro il Betis Siviglia nell’ultimo turno della Liga spagnola, Lionel Messi, fuoriclasse del Barcellona, ha stabilito un nuovo record personale, diventando il calciatore che ha segnato più gol in un anno solare, ben 86 centri. Nella sua ancora breve carriera (ha solo 25 anni), Messi ha già infranto diversi record, come aver segnato cinque gol in una sola partita di Champions League o aver vinto per quattro anni consecutivi la classifica cannonieri del torneo continentale. Messi inoltre vince ininterrottamente il Pallone d’Oro dal 2009 e anche quest’anno si giocherà la vittoria finale. Se dovesse superare il suo compagno Andres Iniesta e il suo grande rivale, il madrilista Cristiano Ronaldo, Messi diventerebbe il primo calciatore a vincere per quattro volte il premio di France Football.

Realizzando 86 gol, Messi ha battuto un record che durava dal 1972, realizzato da una leggenda del calcio mondiale, il tedesco Gerhard Müller, che quarant’anni fa si fermò a quota 85.

Müller è stato uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio, vera e propria bandiera del Bayern Monaco e della Germania Ovest. Mentre Messi è un fuoriclasse assoluto, paragonato già più volte al suo connazionale Diego Armando Maradona, Müller ha costruito i suoi successi giocando un’intera carriera sul filo del fuorigioco, segnando gol incredibili per rapidità d’esecuzione e imprevedibilità. Basso e “tarchiatello”, Müller non aveva il fisico da atleta, ma compensava questo deficit con la grinta e una grande esplosività. Con la squadra bavarese ha vinto quattro Meisterschale (letteralmente “piatto dei campioni”, il trofeo che viene assegnato a chi vince il campionato tedesco), quattro Coppe di Germania, una Coppa delle Coppe, tre Coppe dei Campioni e una Coppa Intercontinentale. Con la sua nazionale si è laureato Campione d’Europa nel 1972, segnando due gol nella finale vinta contro l’Urss per 3-0 e Campione del Mondo nel 1974, realizzando il gol del decisivo 2-1 nella finalissima contro l’Olanda. Müller ha fatto soffrire anche i tifosi italiani, segnando due gol nella epica semifinale tra Italia e Germania del mondiale messicano del 1970, lo stesso anno in cui vinse il Pallone d’Oro. Ancora oggi Müller è il calciatore che ha segnato più gol nella Bundesliga (365 in 14 stagioni) e con la maglia della nazionale tedesca, con la quale ha realizzato 68 gol in 62 presenze. Giocò gli ultimi anni della sua carriera negli Stati Uniti, imitando il percorso professionale di alcuni grandi calciatori dell’epoca come Pelè, Bettega, Best o il suo ex compagno di squadra Beckenbauer.  

Amatissimo non solo dai tifosi del Bayern, ma da tutti gli appassionati di calcio (in Germania è soprannominato “Der Bomber der Nation”), Müller visse degli anni molto difficili dopo il ritiro. Senza un ruolo attivo nel mondo del pallone, sostituito nei cuori dei tifosi da giocatori come Rummenigge, Matthäus o  Völler, Müller cadde in una lunga depressione che lo portò ad isolarsi e che lo allontanò dalla sua famiglia, tant’è che la moglie lo lasciò. Un abbandono che lo condusse all’alcolismo, come lui stesso ha raccontato in un’intervista: “Ero a Monaco, ma non sapevo cosa fare. Quando non hai un lavoro, la giornata è lunga”. Ad aiutare il grande bomber ci pensarono i suoi ex compagni di squadra, che si rivolsero alla loro seconda famiglia, il Bayern Monaco. Il tecnico di allora, Uli Hoeness, gli offrì aiuto, obbligandolo ad un percorso di disintossicazione. Dopo diversi tentativi non riusciti, Müller si riprese, e tornò ad avere un ruolo nella squadra bavarese, prima con il compito di trovare degli sponsor, poi come osservatore e assistente di campo, infine come guida della seconda squadra del Bayern nel campionato regionale. “Non c’è niente di meglio che stare al Bayern”, ha detto Müller, una volta che ha ripreso la sua vita in biancorosso.

 

Condovese dell'anno

Giovedì sera ho ricevuto la convocazione ad una riunione per nominare il vincitore del premio "Cittadino dell'anno", riunione necessaria perchè il regolamento, approvato dalla Giunta e non dal Consiglio Comunale, prevede il "coinvolgimento" di tutti i gruppi consiliari.
Ho declinato l'invito, con queste motivazioni:

Il premio è un'iniziativa ideata e gestita dall'Amministrazione in maniera solitaria. Il mio gruppo consiliare in questi mesi non è stato coinvolto in nessun modo e quindi credo sia assolutamente inutile la mia presenza in una riunione dove si dovrà ratificare una decisione già presa. Se c'era la volontà di coinvolgere le minoranze, bisognava farlo prima, magari discutendone in consiglio comunale.
Oltre al metodo, c'è anche una questione di merito.
"L'ambrogino d'oro" condovese non credo aggiunga nulla al tessuto sociale della nostra comunità, ma sia solo un modo per l'Amministrazione per strappare un paio di articoli sui giornali e basta.
Un'operazione di marketing a cui non ho intenzione di prender parte.
Buona giornata
Jacopo Suppo

8 dicembre 2012

Basta poco

Leggo sul web decine di commenti sul ritorno (o presunto tale) di mister B.

Pochi entusiasti, molti incazzati.
Tantissimi increduli.
Un sentimento li accomuna tutti. La paura.
Di un futuro che sembra essere peggio del passato.

Di ritornare al punto di partenza, come in un gioco dell'oca senza fine.


Nervi saldi!
Dipende da tutti noi.
Per non ricascarci, basta poco.

7 dicembre 2012

Rassegna Stampa

Qui accanto, l'articolo pubblicato su LaValsusa di oggi riguardante il consiglio comunale di giovedì scorso.
Come vi avevo già detto, abbiamo discusso della situazione della Vertek e approvato all'unanimità questo ordine del giorno. Tra le altre cose, abbiamo anche discusso della permuta dei locali comunali dove ora c'è l'ufficio tecnico e la segreteria, a favore dell'Asilo Perodo. Oltre ad aver chiesto all'Amministrazione se avesse già trovato una sistemazione alla Pro Loco, ho anche espresso la mia personalissima posizione, votando contro a questo provvedimento perchè, e cito quanto è a verbale: "credo che l’Amministrazione comunale dovrebbe tutelare e ampliare il patrimonio immobiliare che detiene e non venderlo. Cedere dei locali che sono utilizzati e che sono anche facilmente fruibili dai cittadini mi sembra sbagliato. Questa è un'operazione immobiliare dura e pura, che tiene conto solo dei soldi e non tiene conto dell’uso e della funzione pubblica dei locali, su cui c’è dell’incertezza. Per esempio, dove sarà collocata la sede della Pro Loco? E avete parlato con loro? E l’asilo Perodo ha intenzione di fare dei lavori di restrutturazione? Se si, questi come andranno ad influire sull’edificio comunale? E come farà l’Asilo senza l’entrata fissa dell'affitto che oggi il Comune corrisponde per l'utilizzo dei locali? Come riuscirà a garantire lo stesso servizio? Sono domande che forse oggi non ci poniamo ma che possono gravare sul futuro della nostra comunità".
Così, per la precisione.

Le primarie non si perdono mai

E questo sondaggio di Atlante Politico lo conferma.
Al netto delle intenzioni di voto che danno il Pd al 38% (dato a cui, francamente, credo poco), è significativo vedere come le primarie hanno fatto bene a Bersani, che da un lato trova crescente legittimazione come leader e dall'altro, vedendo i numeri che riguardano Renzi, deve necessariamente farsi garante di un rinnovamento vero.
Hanno fatto bene a tutto il centrosinistra, che oggi vincerebbe le elezioni recuperando indecisi.
Hanno fatto male, molto male, all'Idv e all'Udc. La cafonaggine e l'irresponsabilità di Di Pietro non han pagato, così come i balletti di Casini.
Io lo dico da tempo.
Le primarie non si perdono mai e si devono fare sempre. Non per una "conta" interna ai partiti, ma semplicemente perchè servono a vincere le "secondarie" o le "doparie". Che poi sono le elezioni vere, quelle importanti.

6 dicembre 2012

Ancora tu (parte 2)

Il Pdl oggi si è astenuto al Senato sul decreto sviluppo, dichiarando che questa iniziativa si chiama fuori dalla maggioranza.
Il pretesto pare sia una frase detta dal ministro Passera circa la pericolosità di un ritorno sulla scena di mister B.
In realtà i problemi sono altri. Il Pdl non esiste più da mesi, non riesce a trovare una quadra sulla scelta della leadership ma soprattutto non riesce ad emanciparsi dal suo padre-padrone-pagatore. In più oggi il governo ha portato in aula il decreto sull'incandidabilità dei condannati, cosa che non è andata giù a B.
Tutto questo in un contesto in cui il Pd è dato al 36%, il 5 Stelle spopola nei sondaggi mentre il Pdl e Lega stentano insieme a fare il 20%.
Una mossa andava fatta.
Mister B. poteva indire delle primarie, dar vita ad un dibattito su come uscire dalla crisi, provare a ridare alla destra un minimo di dignità.
Invece ha scelto un'altra strada, l'unica che conosce.
Buttarla in caciara e far cadere il governo, sperando di stuzziccare ancora una volta la pancia (vuota) degli elettori.
Bentornato B.
Per l'ultima volta
  

Tripoli, bel suol d'amor



 
In questi giorni Bersani è impegnato in un viaggio in Libia per una serie d'incontri con i vertici istituzionali del paese nordafricano. Vertici istituzionali eletti democraticamente, che stanno tentando di dare alla Libia un futuro dopo decenni di dittatura militare.
Un viaggio che è un segnale politico forte, considerando che Bersani è il candidato che ha maggiori probabilità di succedere a Monti (finora è anche l'unico, tra l'altro...).

Qui di fianco, il commento della prima pagina di Libero di oggi.
"Il patto di Bersani con gli estremisti islamici".

Ma sono solo io a ricordarmi queste scene qui?
O queste dichiarazioni da amante tradito?

Vabbè!

5 dicembre 2012

Lavoro, lavoro, lavoro.

E' la vera emergenza nazionale, da affrontare al più presto.
Ho votato Matteo Renzi anche perchè ha sostenuto le proposte di Pietro Ichino sulla Flexsecurity, tentando di far fare alla sinistra italiana uno scatto in avanti su questo tema che non è più rinviabile.
Nonostante la sconfitta di Matteo, credo che l'area "liberal" che si è radunata intorno a lui esca da questa competizione rafforzata, consapevole di essere più rappresentativa di quanto non credesse.
Oggi però ho letto questa polemica tra lo stesso Ichino e la Armeni, e mi son reso conto che di strada da fare ce n'è ancora tanta.

4 dicembre 2012

Non ci resta che scegliere

Archiviate le primarie, ora dobbiamo occuparci...delle primarie.
Quelle importanti per i territori e per ridare senso alla parola "rappresentanza".
Quelle per i parlamentari insomma.
Primarie che da "importanti" stanno diventando "urgenti" in queste ore, con Bersani che, finalmente, pare abbia deciso di smettere di rincorrere Pdl e Udc su questo terreno e sia intenzionato a fare la voce grossa.
Chissà, forse Pigi legge qualche blog, o più semplicemente si è reso conto che chiedere di abolire il Porcellum a chi l'ha ideato è fatica sprecata.
Il tema è sentito, tant'è che in Emilia-Romagna il segretario regionale Bonacini si è impegnato a farle in ogni caso, mentre in Piemonte c'è un ordine del giorno presentato oltre un anno fa in direzione regionale da Stefano Esposito che però non è ancora stato dibattuto. Come Prossima Italia insistiamo su questo tema da almeno un anno e abbiamo anche presentato in Direzione Nazionale un ordine del giorno per impegnare il Pd a dar voce ai suoi elettori.
Anche in Valsusa ci siamo già dati da fare a modo nostro, scendendo in piazza e mettendoci la faccia.
Ora dobbiamo rilanciare e lo stiamo facendo in queste ore con questa iniziativa che vi consiglio di seguire e sostenere.
   

Delle due, l'una

Ieri a Lione si è svolto un vertice intergovernativo tra Italia e Francia.
Tanti punti all'ordine del giorno, anche se la notizia più attesa riguardava il futuro della Torino-Lione.
I due governi hanno ribadito il loro "sì" all'opera, stilando anche una timeline dei lavori e chiedendo all'Europa certezze sui finanziamenti.
Uno degli obiettivi dichiarati dell'opera è "favorire il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma perchè meno inquinante". Titoloni sui giornali, rilanci di agenzia, dichiarazioni. Bene.
E' passata invece un po' in sordina un'altra decisione, cioè quella di far diventare la galleria di servizo del traforo autostradale del Frejus una vera e propria canna di transito.
Ora, senza voler essere polemico, mi permetto di dire che risulta poco credibile, nello stesso vertice, promuovere sia la costruzione di un tunnel ferroviario, sia la trasformazione in canna di transito di un tunnel che doveva esseresolo di servizio, specialmente in tempi così difficili come quelli che stiamo vivendo.
Scegliete.
Delle due, l'una.    

3 dicembre 2012

Rassegna Stampa (postuma)

Questa me l'ero persa.

Qualche giorno fa ho sottoscritto questo documento.
L'altro giorno mi hanno segnalato che siamo finiti su LaStampa.

Pubblicato a mia insaputa :)

In Valsusa è finita così. E Adesso?

Il secondo turno in Valle è andato così:

Alta Valle: Bersani 154 (-3), Renzi 141 (+13).
Susa: Bersani 90 (+21), Renzi 86 (+5).
Bussoleno: Bersani 149 (+16) Renzi 144 (-4).
Sant'Antonino: Bersani 159 (+42), Renzi 105 (-9).
Condove: Bersani 125 (+53), Renzi 115 (+5).
Sant'Amborgio: Renzi 68 (+8), Bersani 64 (+17).
Avigliana: Bersani 230 (+60), Renzi 188 (+10).
Almese: Bersani 130 (+35), Renzi 113 (-).
Rubiana: Bersani 47 (+20), Renzi 22 (-).
Caselette: Renzi 70 (+1), Bersani 62 (+7).
Rosta: Renzi 121 (-7), Bersani 90 (+29).
Buttigliera Alta: Bersani 168 (+55), Renzi 149 (+4).
Giaveno: Bersani 295 (+69), Renzi 249 (-7).
Coazze: Bersani 52 (+13), Renzi 36 (-).
Sangano: Bersani 132 (+34), Renzi 68 (-6).
Villarbasse: Renzi 110 (+7), Bersani 85 (+27).

Voti totali:
Bersani: 1947
Renzi: 1789

Bersani vince quasi dappertutto con i voti di Vendola (non tutti, ma molti).
Renzi guadagna qualcosina, limando un distacco che su base percentuale risulta essere più basso del dato nazionale.
Per quel che riguarda Condove, abbiamo registrato un'affluenza dell'83% circa rispetto al primo turno (285 domenica scorsa, 241 ieri). Renzi guadagna 5 voti che però non son bastati per confermarsi come candidato più votato. Bersani infatti ha preso 125 preferenze, quasi il doppio rispetto a sette giorni fa.
Come ho già scritto ieri, sono stato molto contento di aver votato Matteo Renzi e sono comunque contento che Bersani sia stato scelto alla guida della coalizione.
Se devo essere sincero, a livello nazionale non mi aspettavo un distacco così ampio.
Questo dato deve far riflettere Renzi e il suo staff, che in questa settimana hanno alzato l'ennesimo polverone sulle regole, risultando troppo astiosi e rissosi, cosa che credo abbia fatto guadagnare consenso a Bersani.
Renzi comunque ha fatto cose straordinarie, prima chiedendo, poi ottenendo e infine rendendo vere e combattute queste primarie. Bersani l'ha capito, gliel'ha riconosciuto e ne dovrà tener conto perchè si troverà alle prese con un partito e una coalizione un po' diversa da come si immaginava, con un'area riformista-liberal al 40% (e non al 2% come aveva detto quel fenomeno di Fassina qualche tempo fa).
E ora?
Ora ci son tre cose da fare.
1) Se non dovesse cambiare la legge elettorale, chiedere con forza le primarie per i parlamentari. Una battaglia che stiamo provando a portare avanti da oltre un anno e che sta diventando ogni giorno più attuale. In Valsusa abbiamo raccolto 300 firme di cittadini per chiedere queste primarie già a gennaio. Vediamo cosa capiterà nelle prossime settimane e se e come mobilitarci.
2) Fare una bella campagna elettorale per il Pd, in modo da avere un bel risultato che ci consenta di vincere ma anche di avere dei numeri tali per cui non si debbano fare troppe concessioni a possibili (e a questo punto sempre più probabili) alleati Casinisti.
3) Preparare il congresso del 2013. Che è la cosa più facile, perchè so già per chi votare.
 

1 dicembre 2012

Domani è un altro giorno

Tutte le polemiche che sono scoppiate in questi giorni sulle registrazioni e sulle regole non credo siano state una cosa furba.
Detto questo, domani si vota per il secondo turno e spero che la partecipazione non subisca un tracollo per colpa dei capricci de renziani e delle paure dei bersaniani.
A Condove saremo ancora al centro don Viglongo, in via Bruno Buozzi, dalle 8 alle 20.
Svegliatevi con calma, fatevi un buon caffè, passate al mercatino di Natale organizzato dall'associazione commercianti e poi venite a votare.

Vi aspettiamo.
 

Stasera c'è Juve-Toro.

Stasera si gioca il 185° derby della Mole.
Una partita che mancava da tre anni e mezzo e che l’ultima volta fu risolta nei minuti finali da un’inzuccata di Giorgione Chiellini. Non una grande partita, come gran parte di quelle che si sono giocate negli ultimi anni.
Il su e giù del Toro dalla A alla B e il post Calciopoli della Juve hanno negato ai tifosi di Torino, e a tutto il calcio italiano, una sfida sentitissima, che come tutti i derby andava oltre i confini del calcio.
La squadra del padrone ricca, vincente e “influente”, infarcita di giocatori coi piedi di fata contro l’undici operaio tutto corsa e muscoli. Quelli favoriti, sempre e comunque, contro quelli che hanno il mondo (e anche il destino) contro. La Juventus, prima squadra di calcio della città, contro il Torino, fondata da “dissidenti” juventini, scontenti di come veniva gestita la società all’inizio del ‘900.   
Stasera più che due squadre si incontrano due modi di intendere il calcio e la vita, ma soprattutto tantissime storie personali e ricordi belli o brutti. Dalle vittorie granata all’epoca del Grande Torino ai calcioni rifilati a Sivori negli anni ’60. Dalle sfide scudetto degli anni ’70, con Anastasi e Bettega da una parte e Pulici e Graziani dall’altra, fino al Toro-Juve in sordina di inizio anni ’90.
E poi i “miei derby”. La doppietta di Conte nel 1993 e quella di Rizzitelli nel 1995 (ultima vittoria torinista), l’errore di Salas nel 3-3 da brividi del 2001, le corna di Maresca al primo gol in serie A nel 2002, il tacco volante di Del Piero nel 2003, le botte Bonomi-Davids, il gol di Trezeguet col piede in fuorigioco nel 2007.
Quando ero un piccolo ultras anche io, e per me il derby si vedeva solo allo stadio, mi divertiva un sacco questa scena. Se segnavamo noi, urla, grida, un bordello infinito e poi tutti a mandare sms ai nostri amici granata. Se segnavano loro, il boato si sentiva lontano, mentre la nostra curva era un “bip-bip” unico, e tiravamo fuori il cellulare dalla tasca con la voglia di lanciarlo in campo.
Forse la cosa più bella sul derby l’ha detta Boniperti, descrivendo le sensazioni che aveva provato nel battere un rigore in Juve-Toro di oltre sessant’anni fa. “Riuscivo a vedere i tifosi del Toro negli occhi, credevo stessero per venirmi tutti addosso. Avevo paura di sbagliarlo. Ho tirato più forte che potevo e poi son corso via, un po’ per abbracciare i miei compagni, un po’ per paura che scendessero in campo sul serio”.
Stasera sarà ancora così.
Forse in un derby c’è sempre più paura di perdere che non voglia di vincere. Sicuramente, appena finito, c’è subito voglia di giocarne un altro.