13 maggio 2015

Rassegna stampa - Comuni a ruote libere

Ieri Luna Nuova e La Stampa han dedicato uno spazio a "Comuni a ruote libere", una bellissima iniziativa per la sensibilizzazione dello sport per disabili, organizzata con il patrocinio del Comune di Rivoli.
Ringrazio ancora Paolo De Francia che mi ha invitato a partecipare e i ragazzi del Conte Ver
de Basket.
Condove si saprà sdebitare, accogliendo questi ragazzi al più presto. 

24 aprile 2015

Il mio Juve-Real

Quella sera del 14 maggio ero in Nord, come sempre.
Arrivai allo stadio prestissimo, credo poco prima delle 19.
C'era ancora il sole alto, l'odore dell'erba tagliata e bagnata da poco.
Si stava benissimo, come si sta in quelle sere di primavera appena inoltrata che sanno già un po' d'estate.
Quelle sere che, nel calcio, significano partite che contano. Partite che giocano quelli che sono arrivati in fondo e che hanno una storia tutta loro.
Io non vedevo l'ora che si iniziasse a giocare, ma ricordo benissimo che mi son goduto l'attesa del calcio d'inizio secondo per secondo. Seduto sul mio seggiolino, guardandomi intorno, chiaccherando con gli amici che erano con me.
Vedemmo il Delle Alpi riempirsi pian piano, così come pian piano saliva la nostra tensione.
Arrivarono i tifosi del Real, tantissimi e tutti caldi come il fuoco.
Verso le 20 entrò in campo la Juve, per il riscaldamento. Alla spicciolata, con concentrazione ma anche leggerezza. Ad accogliere i nostri, un boato pazzesco e un urlo solo: "Juve, Juve, Juve!".
Poco dopo, mentre tutto lo stadio stava ancora cantando, entrò il Real. Tutti insieme, tutti bianchi, carichissimi. Giuro, per un paio di secondi scese il gelo. Un gelo rotto subito dai nostri fischi e dalle urla dei tifosi madridisti. Erano tutti lì. Erano i galactios. Facevano paura. Hierro, Raul, Figo, Ronaldo, Morientes, Roberto Carlos, Guti, Cambiasso.
E poi Zinedine Zidane. Il nostro, Zinedine Zidane.
Pochi minuti dopo la partita iniziò, e sapete tutti come andò a finire.
I gol sotto la Nord di quei DelPieroTrezeguet che sembra quasi il nome di un giocatore solo per quante volte son finiti insieme sul tabellino. Un rigore pazzesco parato da Buffon, ancora sotto di noi. E poi l'apoteosi Nedved. Una stagione stellare che in 10' toccò il suo punto più alto e poi quello più basso. Un gol pazzesco da fuori area e quel giallo che gli precluse la finale e che, di fatto, sancì la nostra sconfitta in quella Champions dominata. Era la nostra certezza. Quell'anno con lui si vinceva, senza di lui non c'era nulla da fare. E infatti a Manchester, non ci fu nulla da fare.
Quel Juve-Real 3-1 (che si deve leggere tutto di un fiato) è stata l'ultima semifiinale di Champions della Juve e probabilmente una delle partite più belle della sua lunga storia.
Non credo che questa semifinale finirà così. Anzi, credo che dobbiamo viverla per quello che è. Una partita importante contro una squadra fortissima.
Bisogna crederci ma non illudersi.
La bellezza starà però in quel clima di attesa, di tensione, di voglia di giocare. Starà nel sole che va via mentre lo stadio si riempie e nell'odore dell'erba appena tagliata. Starà nella gioia di vivere di nuovo da protagonisti un momento di grande sport.
   





31 marzo 2015

Volere la luna. Anche una legge elettorale però va bene.

Eduard Bernstein è stato uno dei più importanti socialdemocratici di fine '800.
Conobbe Engles a Londra e, pur trovandosi d'accordo con lui e Marx sulla struttura sociale che avevano descritto, sui meccanismi economici e politici che regolavano il mondo del lavoro di allora, e anche sulla necessità di instaurare un nuovo corso sociale fondato sul potere ai lavoratori, polemizzò profondamente con loro su come raggiungere questo obiettivo. Non attraverso una spinta rivoluzionaria ma attraverso un'opera di modernizzazione permanente del capitalismo. Attraverso un'azione di contrattazione tra lavoratori e capitani d'industria. Attraverso una pratica politica riformista. La sua idea di società, di innovazione e di politica si riassume nel suo motto più famoso: "il fine è nulla, il movimento è tutto".
Ieri sera, riascoltando qualche intervento della direzione nazionale del PD dove si discuteva della legge elettorale, mi è tornata in mente la frase di Bernstein.
Perchè forse questa legge elettorale potrebbe essere migliore.
Perchè resto convinto del fatto che un ritorno al tanto odiato e poi tanto rimpianto Mattarellum sarebbe stata la cosa migliore.
Perchè credo che i capilista scelti dai gruppi dirigenti di questi partiti ormai insesistenti rischino di essere scelti in base a criteri di fedeltà e non di merito. 
Però, ci sono dei però.
Perchè a forza di aspettare e litigare su una legge migliore, rischiamo di andare a votare ancora una volta con questa schifezza che abbiamo adesso.
Perchè quelli che oggi criticano l'Italicum e chiedono un ritorno al Mattarellum, sono in gran parte gli stessi che il Mattarellum potevano reintrodurlo, ma non lo han fatto.
Perchè credo che il problema dei capilista bloccati si possa superare con le primarie, cosa su cui Renzi si è impegnato e su cui bisogna vigilare e chiedere conto.
Perchè sono convinto che la storia non si esaurisca con un voto parlamentare, ma vada avanti nonostante i Renzi, i D'Alema, i Fassina e i Giachetti, e il Parlamento (presumibilmente il prossimo o quelli che verranno) potrà ricominciare a discutere di legge elettorale altre cento volte, se è necessario e se ci saranno le condizioni.
Questo è "il movimento" di Bernstein. Questa è l'essenza del riformismo.
Un pezzo del mio partito invece ha deciso di andare allo scontro totale, cercando un casus belli che difficilmente sarà capito da chi dobbiamo convincere a votarci ma soprattutto non valorizzando manco un po' le modifiche all'Italicum che erano state richieste e accolte, trasformando così una vittoria in una sconfitta.
Credo che dietro a tutto questo ci siano alcune ragioni politiche ma soprattutto un senso di rancore nei confronti di Renzi, "reo" di aver fatto saltare il tappo ad un partito imbottigliato nel passato di chi lo aveva fatto nascere, ma forse mai davvero nato. Questo però è stato deciso da un congresso, mica da un golpe. 
Ieri è stato il giorno, oltre che dell'Italicum, anche dei 100 anni di Pietro Ingrao, che qualche anno fa scrisse un bellissimo libro intitolato "Volevo la Luna". Condivido in pieno lo spirito di quello scritto: volare alto, darsi obiettivi al limite dell'impossibile, rilanciare sempre. Vivere "in movimento" insomma. Ingrao di sicuro non era un riformista, però aveva capito che per volere la Luna, o almeno una legge elettorale, la testimonianza non basta.      
  





 
  

25 marzo 2015

1992: una riflessione

Ieri sera ho visto i primi due episodi di "1992", la serie di Sky dedicata a Tangentopoli. Il taglio che è stato dato è molto spettacolare e in alcuni tratti un po' sopra le righe (è una fiction del resto). Una sorta di "grande bellezza" senza lustrini, paillettes e champagne.
Emerge però una cosa, forse per la prima volta in maniera così evidente. Che se il sistema era malato, e lo era, la colpa era di tutti. Dei corrotti innanzitutto, che non hanno servito la Repubblica "con disciplina e onore", come recita la Costituzione. Dei corruttori, che hanno creduto non nel loro lavoro ma nel loro arricchimento, investendo in tangenti invece che nelle loro aziende mandandole all'aria.
Di un Paese, il nostro, molto cattivo e molto spregiudicato a cui, in fondo, andava bene così. Come scrive Feltri in un pezzo molto bello, uscito ieri: "non è la storia di Mani pulite ma la storia di Tangentopoli, e cioè non è la storia del drappello di pm bensì la storia di come eravamo, noi abitanti della città delle mazzette".
La prima fiction su quegli anni, che io ricordo a malapena come un rumore di fondo nel tg della sera, mentre mangiavamo cena, mi fa riflettere su due cose: la prima è che, passati più di vent'anni, quei mesi così intensi si stanno storicizzando. C'è quindi la possibilità di iniziare a riflettere su quello che è accaduto con un po' meno pathos, un po' più di distacco e di oggettività, comprendendo cosa è successo ma soprattutto, e qui la seconda riflessione, cosa ha generato la caduta della Prima Repubblica: non la rinvicita dei giusti, ma l'assalto alla diligenza da parte dei peggio burocrati, politici, affaristi e feccendieri, incarnati e degnamente rappresentati da un uomo solo.   

20 febbraio 2015

Con più democrazia


"Al male reagiremo con più democrazia e più umanità".
Così Jens Stoltenberg, primo ministro norvegese, si rivolse alla stampa che gli chiedeva come avrebbe reagito il suo Paese di fronte alla carneficina che si era consumata sull'isola di Utoya.
L'integralismo e il fanatismo sono fenomeni che stanno nella pancia delle nostre società, che negli ultimi 25 anni sono cambiate in maniera radicale.
Dagli attacchi alle Torri Gemelle a Utoya, da Londra a Madrid, da Parigi a Copenaghen. Momenti che hanno messo e stanno mettendo alla prova i nostri valori, le regole del nostro vivere insieme, le sfide che abbiamo davanti e che riguardano il multiculturalismo, l'integrazione, la tolleranza.
Questa sera, alle 21, vogliamo parlare di tutte queste cose insieme a Ilda Curti, assessore all'integrazione del Comune di Torino e Brahaim Baya, portavoce dell'Associazione Islamica delle Alpi di Torino, moderati dal giornalista Giorgio Brezzo.
Sono contento che i giornali locali ne abbiano parlato.
Tutte le info sulla serata le trovate qui.
Spero di vedervi in tanti. 

15 febbraio 2015

Consiglio Comunale, un piccolo riassunto

Il consiglio di mercoledì sera è stato lungo e molto dibattutto. Convocato alle 19.30, siamo andati avanti fino alle 23.45 circa. Una bella maratona.
Abbiamo iniziato con le comunicazioni. Pierina Alleri ci ha raccontato la sua trasferta a Roma, insieme ad altri sindaci ed amministratori della valle, per un incontro sull'Alta Velocità con il Ministro Lupi. Chiara Bonavero ha illustrato l'azione dell'amministrazione per mantenere vivo "Sportello Amico", un servizio di accompagnamento verso gli ospedali della provincia rivolto alle persone sole, anziane e malate. Dopo il pensionamento del dipendente comunale che si occupava di questo servizio e la fine del servizio civile della ragazza che si è occupata dello Sportello fino alla settimana scorsa, rischiavamo di dover chiudere questa esperienza. Pericolo scampato. In questi mesi abbiamo lanciato una piccola campagna per cercare volontari che si potessero far carico di questo servizio e oggi possiamo contare su una decina circa di condovesi che si sono dati disponibili. Il servizio quindi va avanti. Giorgia Allais ha illustrato le iniziative collegate a "M'Illumino di meno", la giornata per il risparmio energetico che si è svolta venerdì e che è stata un grande successo. Io ho raccontato al consiglio la vicenda dell'IMU sui terreni agricoli, che si è esaurita il 28 gennaio scorso con il decreto del Governo che ci ha restituito i 59.561 euro che ci aveva sottratto a fine novembre. Il Sindaco infine ha presentato l'incontro sulla sicurezza pubblica che si terrà domani sera in biblioteca e che sarà animato dal capitano dei Carabinieri Pieroni, dal Maresciallo Gillo e dal responsabile della nostra Polizia Municipale Patrizio Piras e ha letto un breve testo per celebrare la Giornata del Ricordo, una giornata istituita nel 2004 per commemorare le vittime del massacro delle foibe, accaduto tra il 1943 e il 1945 e che è costata la vita a oltre 10.000 italiani.
Abbiamo quindi presentato un odg sulla situazione della Vertek, aggiornato dopo l'incontro avvenuto in Regione martedì mattina tra l'Assessore Pentenero, il commissario straordinario Nardi, i responsabili sindacali, i lavoratori e i Sindaci. Un incontro giudicato positivo in quanto Nardi si è impegnato a mantenere attiva la fabbrica per tutto il 2015, cercando commesse e mantenedo in vita i 93 posti di lavoro presenti. Come maggioranza abbiamo presentato anche un odg intitolato "Salviamo il territorio", indirizzato al Governo e a tutti i consigli comunali d'Italia dove si chiede di rivedere l'agenda delle priorità in fase di bilancio: meno soldi alle grandi opere e più alla salvaguardia del territorio e alle piccole opere che servono ai comuni. 
Entrambi gli odg sono stati approvati all'unanimità.
Abbiamo poi discusso due odg presentati dal gruppo "Alternativa per Condove". 
Il primo voleva impegnare il Consiglio Comunale su una richiesta ad Alfano per un inasprimento delle pene detentive per chi commette furti in proprietà private. Lo abbiamo respinto in quanto non condividevamo nè le premesse (l'aumento vertiginoso della microcriminalità sul nostro territorio) nè l'obiettivo. Per noi il punto di riferimento resta la Costituzione, che all'articolo 27 indica la carcerazione come un momento non solo punitivo ma anche rieducativo. Crediamo quindi che per i piccoli crimini siano preferibili le misure alternative alla detenzione, cosa che ci chiede l'Europa e che il Governo sta perseguendo, anche per far fronte ad una situazione carceraria deficitaria e già messa sotto accusa dalla Corte dei Diritti Umani di Strasburgo. Il secondo odg riguardava l'aumento del traffico di autoarticolati sulle nostre statali. Abbiamo proposto un emendamento, accettato dal consigliere Bruno, che impegna tutto il Consiglio Comunale a monitorare la situazione chiedendo dati certi a Sitaf, Ativa e alla Città Metropolitana.
Abbiamo poi approvato il nuovo regolamento ISEE, recependo alcune proposte del CONISA. Un lavoro che abbiamo portato avanti principalmente io, Chiara Bonavero e Pierina Alleri e che ha una visione politica visibile in tre punti. 1) l'individuazione dei servizi essenziali per la persona, cioè i servizi scolastici (mensa e trasporto scolastico) e i servizi sanitari 2) l'aumento della fasce di esezione, da 5 a 8, per garantire più equità e più gradualità nei pagamenti 3) l'introduzione di una fascia di esenzione che per i servizi scolastici comprende le famiglie che hanno un reddito compreso tra 0 e 3000 euro e l'aumento della fasci di esenzione da 4000 a 5000 euro per i ticket sanitari. Il senso di solidarietà, di equità e la tutela delle fasce deboli e dei servizi indispensabili è una nostra priorità e lo stiamo dimostrando. 
Ci tengo a ringraziare le minoranze, che hanno condiviso questo approccio e hanno votato a favore.
I restanti punti erano per lo più tecnici. Abbiamo approvato la convenzione per la Centrale Unica di Committenza, quella per lo sportello unico delle attività produttive e la VAS (Valutazione Ambientale Sistemica). Abbiamo poi ratificato la nomina del dottor Dasso come nuovo revisore dei conti, confermando l'impegno di spesa per il 2015 di 3555 euro e abbiamo nominato i consiglieri Paolo Gombia e Gianni Rapelli membri della commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari.

12 febbraio 2015

"Ce lo chiede l'Europa" è andata alla grande


Ringrazio La Valsusa per lo spazio che ha voluto dedicare all'incontro di sabato scorso con Daniele Viotti. Credo da sempre che l'Europa sia lo spazio naturale del nostro agire come cittadini e amministratori.
Ringraziando Daniele per la disponibilità, rinnovo l'impegno ad organizzare altri momenti di questo tipo, utili a dare una visione d'insieme e un quadro generale che spesso sfugge, sommersi come siamo dalla quotidianità.    

10 febbraio 2015

M'illumino di meno 2015

Quest'anno il Comune di Condove ha aderito a "M'illumino di meno", la campagna di sensibilizzazione al risparmio energetico promossa dal programma radiofonico Caterpillar.
Venerdì 13 spegneremo per un'ora (dalle 18.30 alle 19.30) l'illuminazione pubblica in via Cesare Battisti e della facciata del Municipio. Contemporaneamente, alcuni esercizi commerciali di Condove organizzeranno l'aperitivo "spegni la luce e accendi il cuore", un modo molto simpatico per festeggiare San Valentino a impatto energetico zero.
Tutte le info sulla giornata le trovate sul profilo Facebook del Comune di Condove. 
Oggi Luna Nuova ha già dato spazio a questa nostra iniziativa.
Invitiamo tutti i condovesi ad aderire a questa giornata compiendo qualche piccolo gesto che favorisca il risparmio energetico.
Poi magari si scopre che voler bene all'ambiente e risparmiare qualcosina è facile e non costa fatica, e allora "m'illumino di meno" può durare anche tutto l'anno.

    

6 febbraio 2015

Ancora un remind

Ma ve l'avevo già detto che domani viene Daniele Viotti a Condove per parlare di Europa e di #futuropossibile?

5 febbraio 2015

Rassegna stampa condovese










Il progetto Abil-mente, il dopo scuola che partirà domani grazie all'AGESCI, la rinascita dell'Associazione Commercianti e la bella serata del 31 con la Protezione Civile e i bambini condovesi per Fora l'ors!
Progetti piccoli e grandi che abbiamo seguito in questi mesi e che ora sono realtà.
Ogni tanto, qualche soddisfazione.
Alè!   

Rassegna stampa Ce lo chiede l'Europa


Ringrazio La Valsusa per lo spazio dedicato all'iniziativa di sabato con Daniele Viotti.
Adesso nessuno ha più scuse. Sapete tutti cosa fare sabato mattina alle 10,nel salone della biblioteca di Condove.
Ci vediamo lì.
Info varie, as usual, sull'evento Facebook,.

3 febbraio 2015

Ce lo chiede l'Europa

Luna Nuova ci dà un piccolo spazio per l'incontro di sabato mattina con Daniele Viotti.
Una mattinata per parlare di Europa, di sviluppo, di futuro e della nostra valle.
Dalle 10, nella sala della biblioteca comunale.
Tutte le info, in aggiornamento, le trovate sull'evento Facebook che trovate qui.
"Partecipate e diffondete", si diceva una volta.
Noi vi aspettiamo.

16 gennaio 2015

Avercene, di Vanessa e Greta

La cosa più stomachevole di tutte le bestialità che sto leggendo sulla liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli riguarda il presunto costo del presunto riscatto che presumibilmente l'Italia avrebbe pagato.
Mi hanno insegnato che la vita non ha prezzo e per questo trovo l'argomento dello spreco del denaro pubblico spregevole.
Quelli che utilizzano questo argomento poi, sono spesso gli stessi che sfrangono i maroni sui diritti civili (fine vita, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali, pillola del giorno dopo, ecc, ecc) con l'unica motivazione che "la vita è sacra".
Mettetevi d'accordo con voi stessi.
Temo però che il problema sia un altro. E cioè che Vanessa e Greta sono donne, giovani e magari anche un po' troppo di sinistra.
Per questo, in questo Paese, molti pensano che "se la son cercata".
Son state imprudenti? Può essere. Non so, non conosco i dettagli della vicenda, come del resto il 95% delle persone che sputa sentenze. Resta il fatto che queste due ragazze han deciso di dedicare del tempo e delle energie per gli altri e per un mondo un po' più giusto e un po' meno schifoso.
Avercene.
  

14 gennaio 2015

Rassegna stampa. Migranti, un accordo sindacale e (ancora) rifiuti


Luna Nuova e LaValsusa dedicano un piccolo spazio alla nostra iniziativa per la giornata internazionale dei migranti, che si celebra questa domenica.
Come sapete, abbiamo organizzato un pranzo di condivisione che si terrà nel salone delle scuole elementari. Un grazie particolare và a mons. Iovine che celebrerà la messa alle ore 10.30, alla Pro Loro che ci aiuterà con il pranzo e alla Caritas che da sempre lavora con questi condovesi d'adozione.
Spero sia una bella occasione di integrazione e di festa.




Trafiletto anche per l'accordo sindacale che abbiamo sottoscritto prima delle vacanze di Natale e di cui vi avevo già parlato qui.
Una breve infine sui rifiiuti. Durante le feste, causa la grande produzione di rifitui, abbiamo avuto un aumento degli abbandoni in prossimità delle isole. Sposo in pieno le parole del Sindaco, che sottolinea come l'eccezionalità dei giorni festivi non può essere come metro di misura e che, al netto delle difficoltà tecniche delle isole interrate, stiamo riscontrando un cattiva differenzazione del rifiuto. Nell'ultimo mese la situazione è lievemente migliorata. La pulizia presso le isole è migliorata, siamo stati col fiato sul collo ad Acsel per quanto riguarda il fnzionamento delle isole e abbiamo chiesto alla Polizia Municipale una verifica giornaliera dei problemi legati agli abbandoni, che infatti sono diminuti. Attendiamo ora l'installazione delle telecamere, che speriamo di poter attivare al più presto.

8 gennaio 2015

Un pensiero su Parigi

Qualche giorno fa ho letto questa bellissima intervista ad Emma Bonino, che ci racconta un mondo, quello musulmano, a noi praticamente sconosciuto anche se vicinissimo. Ci racconta delle sue diversità, delle divisioni, delle difficoltà che attraversa un mondo che noi immaginiamo tutto uguale e che invece, come tutti i mondi, ha le sue dinamiche e le sue tante complessità.
Ieri poi, seguendo i fatti di Parigi, mi è capitato sott'occhio questo pezzo su ilPost.it su Charlie Hebdo: "Il New York Times, in un articolo pubblicato nel 2011, lo aveva definito «adorato da molti, insultato da alcuni, ritenuto offensivo praticamente da tutti». BBC ha spiegato che Charlie Hebdo è l’ultima delle riviste di una tradizione «che unisce la militanza di estrema sinistra a una scurrilità provocatoria che spesso sconfina nell’oscenità»".
Posso dire? Sono d'accordo con loro. 
Non credo di essere la persona più religiosa del mondo, ma mi rendo conto che è un argomento intimo, profondo, sentito. Per milioni di persone nel mondo è un tratto identitario. Pensare di potersi permettere qualsiasi cosa, anche l'insulto, in nome della plularità di vedute lo trovo non solo stupido, ma pericoloso.

Lo vedo ogni giorno sui social media, dove nel nome del "dico quello che voglio", è sempre più raro trovare ragionamenti degni di questo nome. Al contrario, abbondano valanghe di insulti verbali, immagini vergognose e ogni tanto anche minacce. Il diritto di espressione non c'entra nulla, c'entra il fatto che mi hanno insegnato che la mia libertà finisce dove inizia quella di qualcun altro. A prescindere.
Oggi però, di fronte a quello che è successo, l'unica domanda che uno si deve fare è in che mondo vuol vivere. Se in un mondo dove anche la libertà può sconfinare nella cretineria, o in un mondo dove chi non la pensa come te rischia la vita. 
Io non ho dubbi, scelgo il primo. Preferisco ancora le matite ai fucili.      
Quei pazzi si meritano il peggio che la legge francese (la legge! Non la piazza o la pancia) prevede. Devono pagare non solo per aver ucciso, ma anche per aver reso il nostro mondo un posto meno sicuro e più intollerante in cui vivere. Perchè il problema che ci troveremo ad affrontare è questo qui. I colpi di fucile di ieri non solo hanno ucciso 12 persone, ma rischiano di mandare in soffitta i ragionamenti fatti da Bonino e il lavoro di centinaia di migliaia di persone in tutta Europa per costruire una nuova idea di comunità multietnica. Rischiano di minare ulteriormente un continente in profonda crisi non solo economica, ma anche sociale, culturale e identitaria. 
Basta farsi un giro sulla rete per leggere commenti tipo "bruciamoli tutti, bombardiamoli, musulmani terroristi", ecc, ecc. Per esempio oggi Libero titola in prima pagina "Questo è l'Islam!". Così, per ricordarci che la carta si può sprecare in tanti modi. A rendere evidente la stupidità di questa semplificazione è la notizia che uno dei due poliziotti trucidati si chiamava Ahmed.
Ecco, se pensassimo che quei criminali siano lo specchio fedele di tutto un mondo, faremo loro un grandissimo regalo. Se passasse questa linea avrebbero vinto i cattivi, quelli col fucile. Ci ricorderemo dei loro volti e dei loro nomi, non di quelli che "imbracciavano" una matita. 

Ora, in mezzo a tutto questo pessimismo, mi rincuorano le parole di Giovani Musulmani d'Italia, che in un comunicato scrivono cose sagge: "Come Giovani Musulmani d'Italia condanniamo fermamente ogni azione di violenza verso civili e persone inermi, in quanto espressione di inciviltà e degrado. Dio ha degnato l'essere umano con la parola ed il pensiero, e sono questi i migliori strumenti per discutere e reagire a qualsiasi avvenimento. I principi Islamici contengono i migliori insegnamenti di rispetto verso l'altrui integrità e soprattutto verso la vita: un dono che noi umani non diamo ne togliamo ai nostri simili. Gli attentati svolti a nome della religione sono da ritenere azioni individuali, lontane dall'etica pacifica di ogni Religione".  
Paradossalmente, abbiamo di fronte a noi una grande opportunità. Dimostrare che l'Europa è ancora (e per davvero) il luogo migliore dove coltivare il proprio futuro. Un luogo libero, aperto, accogliente. Che non si fa spaventare da dei criminali ma che si fa forza dei principi solidissimi su cui ha costruito il suo successo in questi ultimi settant'anni, rivendicandoli e rilanciandoli. Un posto dove la paura dopo un po' passa, lasciando spazio alla speranza.
Chiudo consigliandovi questo pezzo del 2010, con le parole dell'ex sindaco di New York, difendendo la sua scelta di costruire una moschea nella zona in ricostruzione del World Trade Center.
"Tradiremmo i nostri valori – consegnandoci nelle mani dei nostri nemici – se trattassimo i musulmani diversamente da chiunque altro. Rifugiarci nei nostri umori più grezzi sarebbe dare una vittoria ai terroristi, e non dovremmo permettercelo".