16 gennaio 2015

Avercene, di Vanessa e Greta

La cosa più stomachevole di tutte le bestialità che sto leggendo sulla liberazione di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli riguarda il presunto costo del presunto riscatto che presumibilmente l'Italia avrebbe pagato.
Mi hanno insegnato che la vita non ha prezzo e per questo trovo l'argomento dello spreco del denaro pubblico spregevole.
Quelli che utilizzano questo argomento poi, sono spesso gli stessi che sfrangono i maroni sui diritti civili (fine vita, matrimoni e adozioni per coppie omosessuali, pillola del giorno dopo, ecc, ecc) con l'unica motivazione che "la vita è sacra".
Mettetevi d'accordo con voi stessi.
Temo però che il problema sia un altro. E cioè che Vanessa e Greta sono donne, giovani e magari anche un po' troppo di sinistra.
Per questo, in questo Paese, molti pensano che "se la son cercata".
Son state imprudenti? Può essere. Non so, non conosco i dettagli della vicenda, come del resto il 95% delle persone che sputa sentenze. Resta il fatto che queste due ragazze han deciso di dedicare del tempo e delle energie per gli altri e per un mondo un po' più giusto e un po' meno schifoso.
Avercene.
  

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