27 marzo 2014

Rassegna stampa condovese


Quindi diventa ufficiale anche l'ultimo rumors da piazza: il 26 maggio Condove avrà un altro sindaco. Piero Listello non si ricandida più e per la terza volta consecutiva il sindaco dei condovesi sarà un'assoluta novità.
Ringrazio Lella per le parole nei miei confronti e per avermi ricordato di esser stato bambino :), ma soprattutto ringrazio i ragazzi del nostro gruppo che stanno facendo un lavoro splendido, molto appassionato e ricchissimo.
Il programma sarà uno spettacolo e lo diventerà anche Condove se vinceremo le elezioni.  
Solo un commento "breve e circonciso" (cit.) alle parole di Veggio, con cui abbiamo già discusso più volte, anche pubblicamente, sia del ruolo dei partiti sia e di cosa dovrebbe fare un'amministrazione.
Che sono due cose diversissime.
Alla serata pubblica del 4 marzo Alberto ha ammesso che "le buche nelle strade sono di competenza dell'ufficio tecnico" e che non interessano l'amministrazione. Ecco, io la penso esattamente al contrario. Chi si candida ad amministrare un paese, a cosa dovrebbe pensare se non al decoro e allo sviluppo della propria comunità?
Anche io vorrei poter avere voce in capitolo sugli F-35 (che pare saranno dimezzati) o sulla riforma del titolo V (segnalo che Grillo, e a "cascata" i deputati del M5S, sono a favore dell'accorpamento dei comuni con meno di 5.000 abitanti) o sul Tav (segnalo un piccolo video, un po' datato, che chiarisce la mia posizione anche a chi fa finta di non conoscerla), ma candidandomi a fare il consigliere comunale a Condove so che dovrò occuparmi della tassa raccolta rifiuti, del campo sportivo, delle ACLI, della Moncenisio, delle scuole, delle associazioni...e delle buche.
Parliamo di queste cose, che son poi le cose che interessano davvero ai nostri compaesani.
 

       

25 marzo 2014

Rassegna stampa condovese - ci siamo anche noi

La corsa è iniziata e ai blocchi di partenza ci siamo anche noi.
Il gruppo si sta allargando e sta discutendo del programma. A breve avremo anche una pagina Facebook e un piccolo blog dove non solo pubblicheremo le nostre proposte e le nostre iniziative, ma speriamo di poter raccogliere i suggerimenti e le idee dei tanti condovesi che in questi giorni si stanno interessando al nostro progetto.
Carichi, leggeri e determinati.
#vincelella.
Alè!

21 marzo 2014

Rassegna stampa condovese - E alla fine arriva Lella?

Un pezzo di Marco Giavelli su Luna Nuova fa il punto sul lavoro fatto fin qui e sui suoi sempre più probabili sviluppi. 
Tanta testa ma soprattutto tanto cuore. Un lavoro fatto mettendo al centro Condove con i suoi problemi ma soprattutto con le sue grandissime potenzialità.
Io ci credo moltissimo, ho lavorato perchè tutto ciò si potesse realizzare e adesso speriamo di chiudere il cerchio con la competenza e le capacità amministrative e umane di Lella, che sapranno conquistare sia chi ha mal digerito il settarismo di Buongiorno Condove, sia chi ha visto Condove spegnersi durante questi cinque anni di giunta Listello.
Stay tuned.
 
 
 

   
 

20 marzo 2014

Rassegna stampa condovese - un giudizio su questi cinque anni

Oggi LaValsusa dedica una pagina a Condove. Un bilancio di questi cinque anni, a mio avviso molto deludenti. Di seguito quanto ho dichiarato: "Premettendo che i giudizi sulle amministrazioni li danno gli elettori, a mio avviso l’amministrazione uscente si merita una bella insufficienza. Al netto delle difficoltà economiche e dell’instabilità politica nazionale che hanno condizionato non poco i bilanci dei piccoli comuni, credo che la giunta Listello abbia commesso una serie di gravi errori che non solo ne hanno minato la credibilità tra i condovesi, ma che hanno scontentato anche la maggioranza consiliare, che negli ultimi due consigli era decimata.
Messe quasi subito in soffitta le fantasiose promesse elettorali (quella della piscina strappa ancora qualche risata in piazza), questa amministrazione si è scontrata con una realtà fatta di pochi soldi e di meccanismi politici e burocratici non paragonabili a quelli di un’azienda (e qui il mito dell’uomo manager è caduto).
Il rapporto istituzionale con le minoranze è stato praticamente nullo, ma non voglio soffermarmi su questo. Ho trovato molto più squalificante l’atteggiamento della giunta sulla vicenda delle indennità di carica; portate al massimo fin dal primo anno e poi ridotte drasticamente a pochi mesi dalle elezioni. Una sorta di spot elettorale al quale credo in pochi abboccheranno. Brutte e poco trasparenti anche le vicende legate alla Fiera della Toma, e all’associazione a cui è stato dato l’incarico di organizzarla, e alla gestione del Cinema condovese, sottratto a un gruppo di ragazzi che facevano cultura in maniera del tutto spontanea e volontaria e dato in gestione a un privato. In mezzo a tutto questo c’è un paese che non è più pulito come un tempo, un rapporto con le associazioni che si è logorato, gli edifici scolastici che non sono più curati, una serie di iniziative (tipo il condovese dell’anno) messe in piedi solo per strappare due foto sui giornali. Infine, le continue assenze del Sindaco a molte celebrazioni o momenti importanti per la comunità sono l’immagine di quanto distacco sia stato messo tra il palazzo e la piazza.
Una cosa positiva però c’è.
Che il 25 maggio si vota.
 


18 marzo 2014

Rassegna stampa condovese - Cose che cambiano

E quindi l'accordo del secolo non si fa più.
Eppure durante la serata pubblica di martedì 4, alcuni dei sostenitori di Buongiorno Condove, pallottoliere alla mano, sommavano voti vecchi di cinque anni dando per certo questo sodalizio che in realtà è morto prima ancora di vedere la luce.
Come se i voti fossero di proprietà di qualcuno e come se il tempo che passa non cambiasse le cose.
A costo di passare per pedante e presuntuoso, una cosa però la voglio dire. Sono almeno otto mesi che ripeto che la priorità sono i cittadini e non i consiglieri comunali, che gli "accordi" veri si fanno tra i condovesi e non tra i gruppi consiliari. Che il lavoro da fare è tantissimo, e che quel lavoro deve essere il vero l'orizzonte di chi si candida ad amministrare Condove, senza conventio ad escludendum o diktat, ma soltanto con un po' di buon senso e di amore per la comunità.
Queste cose qui si fanno con l'ascolto, con il coinvolgimento, con il dialogo. Queste cose si chiamano "politica".
Nelle lunghe discussioni descritte da Milazzo mi sembra che si sia fatta molta tattica e pochissima politica, e il risultato non poteva che essere questo.
Ora, il gruppo di persone con il quale sto collaborando da qualche mese è pronto a raccogliere l'appello all'unità di "Sinistra per Condove" e di chiunque altro cittadino che abbia voglia di mettersi in gioco e di contribuire alla rinascita di Condove.
E' un gruppo entusiasta, ricco di giovani, desideroso di rappresentare quei cittadini delusi dal vuoto pneumatico della giunta Listello e dalla "svolta" grillina di Buongiorno Condove (che ce l'ha con i partiti ma che poi è l'unico gruppo consiliare a fare un accordo strutturale ed esplicito con un partito. Mah...io sta democrazia 2.0 non la capisco mica tanto)
Un gruppo che nel giro di pochi giorni inizierà, anche pubblicamente, a coinvolgere i condovesi nella stesura del programma e nell'individuazione dei candidati.
E dico anche un'altra cosa, così mettiamo fine a tutte le chiacchiere che girano in paese da mesi.
Io non mi candiderò a Sindaco.
Lo faccio per motivi professionali e personali, ma soprattutto perchè credo che alle parole debbano seguire i fatti. Perchè se avessi voluto fare il candidato Sindaco avrei fatto altro in questi mesi. Non avrei cercato un percorso unitario ma avrei alzato il tiro. Avrei posto altri temi invece che quelli della comunità, dei beni comuni, dell'attenzione ai problemi del paese.
In pratica avrei puntato su di me, e non su Condove.
Siccome credo davvero che il nostro paese abbia bisogno di un'amministrazione che abbia il più ampio consenso possibile e che possa essere riferimento per una grande fetta di condovesi che vuole un cambio di marcia, credo che il prossimo Sindaco debba essere espressione di questa volontà di cambiamento.
Mi candiderò a consigliere, questo sì, e sarà una bella sfida.
Dopo due anni e mezzo di lavoro potrò capire se ho seminato bene oppure no e se i condovesi hanno apprezzato quanto ho fatto in consiglio e nel paese.
 








13 marzo 2014

Che fa Renzi?


Le riforme promesse ieri sera da Matteo Renzi nella sua spumeggiante conferenza stampa mi sembra abbiamo dato l'ennesimo scossone al quadro politico.
Non voglio star qui a discutere se son chiacchiere da bar, promesse campate per aria, cose studiate ad hoc per suscitare scalpore.
Provo a capire la strategia, specialmente quella comunicativa, che è più interessante.
Il passaggio più stretto di questo inizio legislatura era sicuramente l'iter parlamentare per la modifica della legge elettorale. Renzi lo sapeva ed ha imposto un'acellerata sia al dibattito, sia all'approvazione. Ha un accordo con Forza Italia sull'Italicum, che in questa fase serve per isolare il più possibile Alfano e il suo NCD. Non ti va bene l'azione del governo? Bene, fallo cadere e poi vedi se riesci a fare l'8%. Se non ci riesci, torna dal tuo amico Belrusconi, che sarà felicissimo di accoglierti e di fartela pagare. 
Una strategia spregiudicata forse, ma giocare a poker con i bari non è una roba da ragazzini.
Renzi sapeva anche che questo passaggio parlamentare lo avrebbe esposto a critiche, quindi appena ha portato a casa il risultato ha lanciato il suo piano di riforme, per concentrare l'attenzione dei media su questa partira. Le quote rosa ma soprattutto il dimezzamento della legge elttorale (valida alla Camera e non al Senato) sono passati in secondo piano rispetto agli 80 euro in più in busta paga o alle auto blu messe in vendita su e-bay.
80 euro al mese che arriveranno da maggio, data non casuale visto che il 25 si vota per le europee.
E qui mi vien da pensare che Renzi abbia in mente questa cosa qui: aumento i salari, mi porto dalla mia anche chi mi critica, provo a vincere le europee e, se capita, vado a Bruxelles a puntare i piedi e a far allentare i cordoni della borsa. 
La tattica è questa qui, e mi sembra buona.
Ora c'è da vedere cosa si riesce a portare a casa.
I 1000 euro al mese per chi perde il lavoro, l'aumento della tassazione sulle rendite finanziarie, il taglio del cuneo fiscale e altre misure economiche mi fanno ben sperare.
Come "area Civati" sono le cose che ripetiamo da almeno tre anni del resto, e non è un caso se questi temi vengono fuori adesso che Filippo Taddei è diventato il responsabile economico del partito.
In tutte queste evoluzioni, tutte molto rapide, è evidente che Renzi ha un modo diverso di interpretare il ruolo che ricopre rispetto ai suoi predecessori a sinistra. E' sembra sul pezzo, sovraesposto, sempre in campagna eelttorale, non molla mai il tiro.
E' decisionista, una qualità che pare esser diventata l'unica richiesta in questi anni di crisi economica, sociale e anche democratica.
Al di là di Renzi, la domanda è proprio questa qui.
La democrazia, per come è strutturata oggi in occidente, è ancora un valore o il "fare" ha preso il sopravvento? Il fine giustifica i mezzi? I metodi sono indifferenti ai meriti? Io credo di no, e credo che se in questi momenti di crisi non si costruiscano le basi per un nuovo modello democratico, i tempi saranno molto più duri di quello che ci aspettiamo.
Qui un gran bel pezzo che vi consiglio (è un po' lungo, vi avviso).           
 
 
 





  

7 marzo 2014

Rassegna stampa condovese - l'incontro pubblico di martedì


Oggi Luna Nuova riassume così la serata di martedì.
Un paio di puntualizzazioni.
Io e il gruppo di persone con cui mi confronto e che rappresento non abbiamo assolutamente deciso di fare un'altra lista. Valuteremo cosa fare in questi giorni. 
Si è parlato anche di Condove. Non solo di Tav e di partiti.
Perchè le persone presenti in sala chiedevano quello e quando abbiamo finito l'incontro in molti (i tifosi dello sfascio no, quelli erano gasatissimi) erano abbastanza delusi dall'esito della discussione.     
La sensazione è che non si voglia cercare un dialogo non solo con me, che poi chissenefrega, ma con tutta una fetta di popolazione.  
Vediamo che capita.
Resto convinto che gli accordi tra i capigruppo e i relativi gruppetti ristretti servono a poco e non dicono nulla. Resto anche convinto che ci sia uno spazio ampio su cui lavorare e io ed altri proveremo a capire come è meglio muoverci per il futuro del nostro paese.