30 aprile 2014

L'Europa e noi

Ieri sera sono andato a parlare di Europa con gli scout di Almese.
Una bella serata dove è venuto fuori che sì, l'Europa è il nostro orizzonte, la nostra casa, la nostra dimensione, ma le istituzioni che la regolano sono percepite come distanti e vincolate nel loro agire più dai poteri economici e finanziari che dal volere dei cittadini.
Abbiamo perso per strada quello che era lo spirito fondativo dell'Unione Europea. Quell'idea di comunità di persone nuova, aperta, inclusiva ha lasciato spazio all'idea che l'Europa sia solo un luogo dove i poteri forti si coordinano per decidere le sorti del nostro destino. Ho voluto citare il "Manifesto di Ventotene", che è un testo fondamentale per chi vuole bene all'Europa e per chi, in tempi così complicati e senza riferimenti, vuole capire su qual è la strada che dovremo percorrere in un futuro sempre più prossimo.   "la linea di divisione fra i partiti progressisti e partiti reazionari cade perciò ormai, non lungo la linea formale della maggiore o minore democrazia, del maggiore o minore socialismo da istituire, ma lungo la sostanziale nuovissima linea che separa coloro che concepiscono, come campo centrale della lotta quello antico, cioè la conquista e le forme del potere politico nazionale, e che faranno, sia pure involontariamente il gioco delle forze reazionarie, lasciando che la lava incandescente delle passioni popolari torni a solidificarsi nel vecchio stampo e che risorgano le vecchie assurdità, e quelli che vedranno come compito centrale la creazione di un solido stato internazionale, che indirizzeranno verso questo scopo le forze popolari e, anche conquistato il potere nazionale, lo adopereranno in primissima linea come strumento per realizzare l'unità internazionale".
In questo mese di campagna elettorale teniamo a mente queste parole. 

29 aprile 2014

Visto che non lo scrive nessuno

Lo faccio io.
Sabato sono state presentate le liste per le comunali del 25 Maggio.
A Condove, come sanno tutti, saranno tre. Condove in Comune, Alternativa per Condove e Buongiorno Condove (in rigoroso ordine di estrazione...).
Ecco, non so se l'avete notato, ma la maggioranza uscente non si è ripresentata.
E, non so se l'avete notato, ma non c'è neanche un consigliere di maggioranza uscente candidato.
E, non so se l'avete notato, ma il Sindaco ha mandato il capogruppo (manco il suo vice, il capogruppo) a rappresentare l'Amministrazione al 25 Aprile.  
E, se andate a fare un giro sul sito del Comune e sulle delibere di giunta, noterete che le tracce del Sindaco si perdono il 7 di Aprile.
Da quel che so io, in questi mesi nel gruppo (o nei gruppi...) che hanno sostenuto Listello cinque anni fa c'è stato un gran bel casino. Tensioni, incomprensioni, trattative, ecc, ecc. Non ne so di più e quindi non voglio fare commenti, anche perchè queste situazioni di solito sono spiacevoli a livello umano per chi le vive in prima persona.
Penso a Leccese, per esempio, che dopo una lunga gavetta e un grande impegno, non sarà della partita. E, come avevo già scritto qui, un po' mi dispiace.
Una riflessione però la voglio fare. Cinque anni fa sembra che Condove avesse finalmente trovato il suo messia. L'uomo nuovo che tutto sa e tutto può.
Ora che di quell'esperienza non è rimasto più nulla, e i protagonisti sono spariti non solo dalle cronache giornalistiche, ma anche dalla piazza, mi vien da pensare che forse tutti i torti non li avevamo quando, come minoranze, abbiamo denunciato scarsa progettualità, pochissimo coinvolgimento, uno scollamento totale con il paese e con le sue realtà associative, una gestione mangeriale sbandierata a parole ma che poi nei fatti non ha prodotto granchè, ecc, ecc. Sì la crisi, sì i tagli ai comuni, sì l'aumento delle tasse locali che però poi andavano a Roma, ma queste cose erano ampiamente prevedibili già nel 2009, quando la cosa più urgente da fare sembrava la piscina al Poisatto e non si vedevano invece le buche nelle strade, l'erba alta, i locali pubblici da risistemare, una tassa dei rifiuti che non scendeva e tante altre cose.
La battuta vien da sè. La piscina, alla fine, si è rivelata un grande buco nell'acqua.
L'immagine di come l'uomo solo al comando non funziona.
E di come amministrare una comunità senza farne parte, ancora meno.   
     


23 aprile 2014

Lo chiamano bilancio di mandato

Manca poco più di un mese al voto e, di conseguenza, all'avvio di una nuova legislatura.
Quella che si sta chiudendo io l'ho vissuta "per metà" o poco più. Infatti sono entrato in consiglio comunale nel settembre 2011, a seguito delle dimissioni di Matilde.

Per quel che riguarda il lavoro in consiglio comunale, ho presentato 23 interrogazioni, un ordine del giorno legato alla campagna "L'Italia sono anch'io" (organizzando anche la raccolta firme e un'interssante serata con Ilda Curti, Assessore all'integrazione del Comune di Torino, e Barbara Mauri, che si occupa dei temi dell'accoglienza e dell'immigrazione per il Conisa). Ho presentato inoltre una mozione di sostegno per i lavoratori della Vertek e una di sostegno per le vittime del terremoto in Emilia dell'estate del 2012, che ha sollecitato l'Amministrazione Comunale a prender parte alla rete di comuni che han dato vita al progetto "Un nido per Sant'Agostino", una raccolta fondi per ricostuire l'asilo di questo paese emiliano di 7.000 abitanti, duramente colpito dal sisma.
Infine ho condiviso con gli altri gruppi di minoranza diversi ordini del giorno riguardanti vari temi, dalla contrarietà all'acquisto da parte del governo di nuovi cacciabombardieri F-35 a una serie di odg legati all'Alta Velocità (costi del cantiere di Chiomonte, opere di compensazione, ecc, ecc).
Queste cose però rappresentano la parte "burocratica". Quella legata al palazzo, se così di può dire.
Sono stato però anche molto in "piazza". Voglio ricordare la raccolta firme per l'apertura del sovrappasso ferroviario, quella contro la privatizzazione del cinema condovese (ahimè, senza successo), le prese di posizioni riguardanti la gestione della Fiera della Toma e le indennità della giunta.
Ho avuto anche la fortuna di partecipare al Treno della Memoria 2014, passando due giorni intensissimi ad Auschwitz e a Brikenau con tanti ragazzi della nostra provincia. 

Se penso a questa bella esperienza durata quasi tre anni, le cose che mi porto nel cuore sono altre.

Ne scelgo tre.
La prima, ho avuto la fortuna di sposare due coppie di miei amici. Un'emozione fortissima, specialmente con Lucio e Valli (il mio battesimo con la fascia), che mi ha fatto pensare ai consigli comunali interminabili, alle commissioni, allo studio per prepararsi, ecc. Mi ricordo che hopensato: "bhè, ne è valsa la pena".

La seconda, quando con un gruppo di amici abbiamo dato il bianco al sottopasso che collega via De Amicis con il cimitero. Da quel momento, i muri son puliti e le persone che lo vogliono utilizzare lo possono fare in una situazione più decorosa.
La terza, i presidi davanti alla Moncenisio. Il futuro della nostra fabbrica è appeso a un filo, e le prospettive sono preoccupanti. Io, con gli altri consiglieri, ho provato a dare una mano per quel che potevo, mettendo in contatto i delegati sindacali con i vertici della Provincia ma soprattutto stando vicino a loro e sostenendo le loro iniziative. So che è poco, però anche quel poco andava fatto.

Ora inizio una nuova avventura con un gruppo rinnovato e molto carico, con le speranza di poter continuare a lavorare per il mio paese.
       
 
   

  

15 aprile 2014

Rassegna stampa condovese. Tre new entry: Roberta, Andrea e il blog

Piccolo trafiletto di Luna Nuova sul nostro "cantiere democratico", che presenta le candidature di Roberta e Andrea.
Hanno partecipato alle nostre riunioni per redigere il programma, ci han dato una grossa mano, ci siamo piaciuti e han deciso di candidarsi. La forza della condivisione e del lavoro di ascolto che stiamo facendo è anche (anzì, soprattutto) questa qui. Partire da un piccolo gruppo "base" per poi allargarsi e crescere sempre più sulla base dei valori che si condividono, della scelta delle cose da fare e soprattutto di come le si vogliono fare.   
Una cosa che si chiama democrazia partecipata.
Per dare la possibilità a tutti di seguire i nostri lavori e darci dei consigli, dei suggerimenti e degli spunti, abbiamo anche pensato di mettere online un blog http://condoveincomune.blogspot.it. dove potete trovare il profilo dei candidati, il lavoro che stiamo facendo sul programma, un po' di rassegna stampa, immagini, appuntamenti, materiali e tutto quello che serve per affrontare questi 40 giorni di campagna elettorale.
Il blog è online da pochi giorni e Giorgia sta facendo un lavorone per caricare quanti più contenuti possibili. Ci vorrà un attimo.
Voi però intanto andate a farvi un giro...  

13 aprile 2014

Una partita particolare: Liverpool-Manchester City

Oggi pomeriggio ad Anfield Road, lo stadio del Liverpool, i Reds affonteranno il Manchester City di Pellegrini. Una partita importantissima per l'esito finale di questa stagione di Premier. A cinque giornate dalla fine del campionato Il Liverpool è in testa con 74 punti, due in più del Chelsea (che nelle ultime due gare sembra aver mollato un po') e quattro in più dei Citizen, che però hanno due partite in meno.
In pratica, se il Liverpool dovesse vincere andrebbe a +7 dal City, con il vantaggio dello scontro diretto, e metterebbe una seria ipoteca sul titolo. I Reds devono ancora giocare in casa contro il Chelsea, tra due settimane, ma sperano che per quel giorno i giochi siano già fatti.
Credo che a Liverpool la speranza e la paura siano ormai una cosa sola, con  i tifosi di Anfield che sanno di essere a un passo dalla meta, ma sanno anche che le due concorrenti venderanno cara la pelle. Sarebbe un successo meritatissimo e liberatorio, visto che il Liverpool (che è la squadra inglese che ha vinto più titoli europei) non vince il campionato dalla stagione 1989-90. Una vita fa, quando la Premier League non esisteva neanche e la serie A inglese si chiamava ancora First Division.
Fu un anno particolare, quel 1989, che si intreccia con la partita di oggi e che la rende così speciale al di là delle ragioni di classifica.
Il 15 aprile 1989, allo stadio di Hillsborough di Sheffield era in programma la semifinale di ritorno di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest. Ai tifosi del Liverpool venne assegnata una curva poco capiente, tant'è che si riempì molto in fretta, lasciando gran parte degli spettatori fuori dalla stadio. Dopo qualche minuto di protesta e di spintoni, la polizia decise di aprire un altro cancello che portava alla curva destinata ai tifosi dei Reds, che iniziarono ad accalcarsi uno contro l'altro, generando prima confusione, poi vero e proprio panico. I tifosi iniziarono a premere contro le recinzioni che separano la curva con il campo, tentando di scavalcarle, ma la polizia, che non aveva capito cosa stava succedendo, caricò i tifosi ricacciandoli in curva. Solo dopo sei minuti la partita venne interrotta e ai tifosi fu concesso di invadere il campo.
Quando la curva iniziò a svuotarsi, tutti i presenti allo stadio si resero conto di quello che era successo. Nella calca avevano perso la vita 96 tifosi e oltre 200 erano rimasti feriti.
Nei giorni successivi la polizia locale e la stampa accusarono i tifosi di esser stati  i responsabili della strage, con il Sun arrivò addirittura a scrivere che alcuni tifosi derubarono i cadaveri dei loro compagni.
La reazione di tutta Liverpool fu veemente. L'orologio della Kop, la curva storica di Anfield, da quel giorno è bloccato alle 15:06, ora della sospensione della partita, mentre ogni 15 aprile i tifosi Reds vanno allo stadio con una pagina del Sun stampata ad arte per chiedere il boicottaggio del giornale e le scuse ufficiali per quanto scritto. Inoltre, fuori da Anfield, è stato costruito un monumento che ricorda le 96 vittime, 70 delle quali avevano meno di 30 anni.
Dopo anni di indagini, nel settembre del 2012 la commissione d'inchiesta voluta dal governo consegnò al premier Cameron le sue conclusioni. Il Primo Ministro chiese ufficialmente scusa ai tifosi del Liverpool, ammettendo che la colpa di quella strage fu della disorganizzazione nella gestione delle curve, della polizia che caricò i tifosi, ritardò l'arrivo dei soccorsi e fece pressioni sulla stampa per nascondere le sue responsabilità.
Oggi il Liverpool ha la possibilità di mettersi in tasca un pezzo consistente di Premier League e lo può fare davanti ai suoi tifosi, nel week end in cui vengono commemorati le 96 vittime di Hillsborough. Il Liverpool ha chiesto e ottenuto di poter iniziare la partita non alle 14.30 ma alle 14.37, sommando i sei minuti che ci vollero allora per sospendere la partita al minuto di silenzio in ricordo delle vittime.
E' chiaro che non sarà una partita come le altre, quella di oggi tra Liverpool e Manchester City, così come è chiaro che, tra cinque settimane, a me piacerebbe molto che fossero Steven Gerrard e compagni a diventare campioni d'Inghilterra.



10 aprile 2014

Cose che fan piacere

Se cliccate qui potete accedere agli atti del consiglio comunale di venerdì scorso.
Al punto "comunicazioni" trovate sia la mia lettera, quella che vi ho postato qui, sia una lettera di saluti del Vicesindaco Leccese.
Ci tengo a ringraziarlo pubblicamente per le belle parole che ha voluto spendere per me.
Ricordo bene quando, nel giugno 2012, dissi in consiglio comunale che non approvavo la scelta dell'amministrazione di introdurre l'addizionale Irpef in un momento in cui, contestualmente, veniva introdotta anche l'IMU, ma che comunque riconoscevo a lui, in qualità di assessore al bilancio, che non doveva essere stato facile far cassa sulle tasche dei cittadini per sopperire ai mancati trasferimenti dello Stato e che il lavoro era stato certamente difficile e non campato per aria.
Ricordo anche bene quando, il 2 giugno scorso, Leccese tenne un discorso in occasione della Festa della Repubblica parlando della sua idea di famiglia e di matrimonio. Gli risposi che si sbagliava e che le sue ragioni e le sue convinzioni morali non possono essere le ragioni e le convinzioni morali di tutti.
Ha ragione Emiliano quando dice che siamo "diametralmente opposti su molti temi dell'amministrazione oltre che della politica", e credo che lo abbiamo dimostrato molto bene, ma è evidente che tra noi non è mai mancato nè il rispetto, nè la correttezza.
Ecco, a me piacerebbe continuare a vivere in un paese così. Dove ci si scontra ma non ci si umilia, dove si discute ma ci si rispetta. Dove i rapporti personali valgono più che le appartenenze.  
Probabilmente qualcuno si aspettava una competizione elettorale tra me e lui. Non c'erano le condizioni, nè politiche, nè personali, anche se credo sarebbe stato molto divertente e appassionante.   
Spero di essere eletto nel prossimo consiglio comunale, e per quello che ho scritto spero di trovare ancora Emiliano.
Possibilmente però, a parti invertite. :) 

      

2 aprile 2014

L'ultimo consiglio comunale

Venerdì sera è convocato il consiglio comunale.
Io però non sarò presente. Mesi fa avevo preso un impegno personale che non posso rinviare e che mi impedisce di partecipare alla seduta.
Un vero peccato, un po' perchè si parlerà del bilancio 2014 e un po' perchè sarà l'ultimo della legislatura.
Oggi ho scritto al Sindaco una lettera, chiedendogli di leggerla in consiglio e di metterla agli atti dei lavori.
Un piccolo bilancio di fine mandato insomma.
Ve la posto qui sotto

 


Cari colleghi
Un impegno personale programmato da tempo mi impedisce di partecipare al consiglio comunale di questa sera. Ne sono molto dispiaciuto, perché se ogni consiglio è un momento centrale per la vita della nostra comunità, questo, che è l’ultimo della legislatura, è utile per tracciare un bilancio di questi cinque anni di amministrazione.
Un bilancio a mio avviso deludente. Un percorso amministrativo che è iniziato con l’aumento delle indennità per i membri della giunta ed è continuato con le vicende legate alla Fiera della Toma e al Cinema, concludendosi con l’immobilismo di questi ultimi mesi. È innegabile che la crisi economica e i tagli agli enti locali imposti da Roma abbiano reso difficile la programmazione, ma credo anche che un maggiore sforzo a livello progettuale potesse essere fatto.
Non voglio però trasformare il consiglio comunale in una piccola “tribuna politica”. ci sarà la campagna elettorale per parlare di cosa non è stato fatto ma soprattutto di cosa si potrà fare. Una campagna che mi sembra già molto pepata, a mio avviso anche troppo per un paese come Condove abituato ad altri stili e ad altri toni. Io, nel mio piccolo e per come intendo io l’impegno pubblico, non alimenterò questo clima, e credo sarebbe bello e utile se tutti i consiglieri si prendessero lo stesso impegno.
Questa esperienza in consiglio comunale è stata per me la prima e sono non solo felice ma anche onorato che tanti condovesi mi abbiano dato la possibilità di viverla. Ho svolto il mio modesto compito con serietà e impegno, cercando sempre di essere all’altezza delle aspettative dei nostri concittadini, rispettoso delle istituzioni che tutti noi rappresentiamo.
Ci tengo a ringraziare i dipendenti comunali per l’aiuto e l’appoggio datomi in questi tre anni. Senza la loro professionalità e la loro passione questo paese sarebbe un posto più povero.   
Ringrazio anche i consiglieri che hanno condiviso con me questo pezzo di strada dai banchi della minoranza. In moltissimi casi ci siamo trovati uniti nel proporre soluzioni alternative a quelle proposte dalla giunta e abbiamo fatto un lavoro di controllo e di proposta a mio avviso importante. Ringrazio Matilde Lanfranco, che prima di me ha rappresentato i condovesi che ci hanno sostenuto cinque anni fa e che lo ha fatto con la sua solita, grande serietà e preparazione. 
E voglio ringraziare anche i consiglieri di maggioranza, con i quali ci siamo scontrati spesso, anche duramente. Le scelte che hanno fatto e l’idea di paese che hanno proposto dimostrano che no, non siamo “tutti uguali”. Perché se è vero che i problemi di Condove sono quelli che conosciamo tutti, è altrettanto vero che ci sono modi diversi per affrontarli e per cercare di risolverli. Noi avremmo fatto scelte diverse perché convinti che amministrare un paese voglia dire innanzitutto mettere al centro la comunità e non i bilanci. Una convinzione che mi spinge a impegnarmi per Condove anche nella prossima legislatura (se i condovesi vorranno).
Sperando in un grande futuro per il nostro paese, vi saluto caramente.  
Jacopo Suppo     

1 aprile 2014

Il pesce, la vasca, la piscina.

La settimana scorsa LaValsusa mi chiese un giudizio sull'amministrazione.
Tra le altre cose, dissi che la storia della piscina al Poisatto promessa dal Sindaco cinque anni fa faceva ancora sorridere molti in piazza.
A giudicare dalla foto non avevo tutti i torti.
Geniale.
Una bella risata su, che è il 1° Aprile per tutti!

p.s. a scanso di equivoci, non sono stato io, lo direi subito.