23 aprile 2014

Lo chiamano bilancio di mandato

Manca poco più di un mese al voto e, di conseguenza, all'avvio di una nuova legislatura.
Quella che si sta chiudendo io l'ho vissuta "per metà" o poco più. Infatti sono entrato in consiglio comunale nel settembre 2011, a seguito delle dimissioni di Matilde.

Per quel che riguarda il lavoro in consiglio comunale, ho presentato 23 interrogazioni, un ordine del giorno legato alla campagna "L'Italia sono anch'io" (organizzando anche la raccolta firme e un'interssante serata con Ilda Curti, Assessore all'integrazione del Comune di Torino, e Barbara Mauri, che si occupa dei temi dell'accoglienza e dell'immigrazione per il Conisa). Ho presentato inoltre una mozione di sostegno per i lavoratori della Vertek e una di sostegno per le vittime del terremoto in Emilia dell'estate del 2012, che ha sollecitato l'Amministrazione Comunale a prender parte alla rete di comuni che han dato vita al progetto "Un nido per Sant'Agostino", una raccolta fondi per ricostuire l'asilo di questo paese emiliano di 7.000 abitanti, duramente colpito dal sisma.
Infine ho condiviso con gli altri gruppi di minoranza diversi ordini del giorno riguardanti vari temi, dalla contrarietà all'acquisto da parte del governo di nuovi cacciabombardieri F-35 a una serie di odg legati all'Alta Velocità (costi del cantiere di Chiomonte, opere di compensazione, ecc, ecc).
Queste cose però rappresentano la parte "burocratica". Quella legata al palazzo, se così di può dire.
Sono stato però anche molto in "piazza". Voglio ricordare la raccolta firme per l'apertura del sovrappasso ferroviario, quella contro la privatizzazione del cinema condovese (ahimè, senza successo), le prese di posizioni riguardanti la gestione della Fiera della Toma e le indennità della giunta.
Ho avuto anche la fortuna di partecipare al Treno della Memoria 2014, passando due giorni intensissimi ad Auschwitz e a Brikenau con tanti ragazzi della nostra provincia. 

Se penso a questa bella esperienza durata quasi tre anni, le cose che mi porto nel cuore sono altre.

Ne scelgo tre.
La prima, ho avuto la fortuna di sposare due coppie di miei amici. Un'emozione fortissima, specialmente con Lucio e Valli (il mio battesimo con la fascia), che mi ha fatto pensare ai consigli comunali interminabili, alle commissioni, allo studio per prepararsi, ecc. Mi ricordo che hopensato: "bhè, ne è valsa la pena".

La seconda, quando con un gruppo di amici abbiamo dato il bianco al sottopasso che collega via De Amicis con il cimitero. Da quel momento, i muri son puliti e le persone che lo vogliono utilizzare lo possono fare in una situazione più decorosa.
La terza, i presidi davanti alla Moncenisio. Il futuro della nostra fabbrica è appeso a un filo, e le prospettive sono preoccupanti. Io, con gli altri consiglieri, ho provato a dare una mano per quel che potevo, mettendo in contatto i delegati sindacali con i vertici della Provincia ma soprattutto stando vicino a loro e sostenendo le loro iniziative. So che è poco, però anche quel poco andava fatto.

Ora inizio una nuova avventura con un gruppo rinnovato e molto carico, con le speranza di poter continuare a lavorare per il mio paese.
       
 
   

  

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