13 aprile 2014

Una partita particolare: Liverpool-Manchester City

Oggi pomeriggio ad Anfield Road, lo stadio del Liverpool, i Reds affonteranno il Manchester City di Pellegrini. Una partita importantissima per l'esito finale di questa stagione di Premier. A cinque giornate dalla fine del campionato Il Liverpool è in testa con 74 punti, due in più del Chelsea (che nelle ultime due gare sembra aver mollato un po') e quattro in più dei Citizen, che però hanno due partite in meno.
In pratica, se il Liverpool dovesse vincere andrebbe a +7 dal City, con il vantaggio dello scontro diretto, e metterebbe una seria ipoteca sul titolo. I Reds devono ancora giocare in casa contro il Chelsea, tra due settimane, ma sperano che per quel giorno i giochi siano già fatti.
Credo che a Liverpool la speranza e la paura siano ormai una cosa sola, con  i tifosi di Anfield che sanno di essere a un passo dalla meta, ma sanno anche che le due concorrenti venderanno cara la pelle. Sarebbe un successo meritatissimo e liberatorio, visto che il Liverpool (che è la squadra inglese che ha vinto più titoli europei) non vince il campionato dalla stagione 1989-90. Una vita fa, quando la Premier League non esisteva neanche e la serie A inglese si chiamava ancora First Division.
Fu un anno particolare, quel 1989, che si intreccia con la partita di oggi e che la rende così speciale al di là delle ragioni di classifica.
Il 15 aprile 1989, allo stadio di Hillsborough di Sheffield era in programma la semifinale di ritorno di FA Cup tra Liverpool e Nottingham Forest. Ai tifosi del Liverpool venne assegnata una curva poco capiente, tant'è che si riempì molto in fretta, lasciando gran parte degli spettatori fuori dalla stadio. Dopo qualche minuto di protesta e di spintoni, la polizia decise di aprire un altro cancello che portava alla curva destinata ai tifosi dei Reds, che iniziarono ad accalcarsi uno contro l'altro, generando prima confusione, poi vero e proprio panico. I tifosi iniziarono a premere contro le recinzioni che separano la curva con il campo, tentando di scavalcarle, ma la polizia, che non aveva capito cosa stava succedendo, caricò i tifosi ricacciandoli in curva. Solo dopo sei minuti la partita venne interrotta e ai tifosi fu concesso di invadere il campo.
Quando la curva iniziò a svuotarsi, tutti i presenti allo stadio si resero conto di quello che era successo. Nella calca avevano perso la vita 96 tifosi e oltre 200 erano rimasti feriti.
Nei giorni successivi la polizia locale e la stampa accusarono i tifosi di esser stati  i responsabili della strage, con il Sun arrivò addirittura a scrivere che alcuni tifosi derubarono i cadaveri dei loro compagni.
La reazione di tutta Liverpool fu veemente. L'orologio della Kop, la curva storica di Anfield, da quel giorno è bloccato alle 15:06, ora della sospensione della partita, mentre ogni 15 aprile i tifosi Reds vanno allo stadio con una pagina del Sun stampata ad arte per chiedere il boicottaggio del giornale e le scuse ufficiali per quanto scritto. Inoltre, fuori da Anfield, è stato costruito un monumento che ricorda le 96 vittime, 70 delle quali avevano meno di 30 anni.
Dopo anni di indagini, nel settembre del 2012 la commissione d'inchiesta voluta dal governo consegnò al premier Cameron le sue conclusioni. Il Primo Ministro chiese ufficialmente scusa ai tifosi del Liverpool, ammettendo che la colpa di quella strage fu della disorganizzazione nella gestione delle curve, della polizia che caricò i tifosi, ritardò l'arrivo dei soccorsi e fece pressioni sulla stampa per nascondere le sue responsabilità.
Oggi il Liverpool ha la possibilità di mettersi in tasca un pezzo consistente di Premier League e lo può fare davanti ai suoi tifosi, nel week end in cui vengono commemorati le 96 vittime di Hillsborough. Il Liverpool ha chiesto e ottenuto di poter iniziare la partita non alle 14.30 ma alle 14.37, sommando i sei minuti che ci vollero allora per sospendere la partita al minuto di silenzio in ricordo delle vittime.
E' chiaro che non sarà una partita come le altre, quella di oggi tra Liverpool e Manchester City, così come è chiaro che, tra cinque settimane, a me piacerebbe molto che fossero Steven Gerrard e compagni a diventare campioni d'Inghilterra.



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