17 dicembre 2011

Nuovi orari, vecchi ritardatari

Carissimi
La prima settimana scandita, per tanti pendolari come me dai nuovi orari ferroviari, è finita. E i disagi non sono mancati. Ritardi (specie mercoledì), treni nuovi ma, come avevo detto in C.C., inadatti ad ospitare comodamente i tanti studenti e lavoratori che viaggiano, resse, riscaldamenti che ogni tanto non hanno funzionato granchè.
Il nodo vero però rimangono i buchi del servizio tra le 6.30 e le 9 e tra le 17 e le 19.
Su questo punto i sindaci dei comuni maggiormente colpiti dai tagli decisi da Trenitalia e Regione hanno deciso di scrivere un documento per esprimere tutto il nostro disagio e la nostra contrarietà a questa situazione, che a gennaio peggiorerà ulteriormente a causa degli aumenti dei biglietti (fino al 18%).
Ebbene, a questo documento non hanno aderito due sindaci: quello di Borgone e, ahimè, il nostro. Le ragioni non sono ancora note, ma credo di non sbagliare se ipotizzo una sorta di "patto di non belligeranza" tra questi due sindaci di centrodestra e la giunta regionale.
Su un tema come questo, che tocca la quotidinità di tanti cittadini, forse sarebbe stato il caso lasciare le simpatie verso Cota e la Bonino a casa e difendere i diritti di chi si serve del treno per andare a scuola, all'università o al lavoro.
Spero che Alpe e Listello ci ripensino, anche se so già che non lo faranno.

Condove, 17/12/2011

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