12 febbraio 2014

Matteo Renzi e la mossa Kansas City


Quello che sta capitando a Roma in queste ore è incomprensibile.
Anzi, peggio. E' il remake di un film già visto, con attori diversi ma dal finale abbastanza scontato.
C'è chi per scacciare il fantasma di quel Prodi-Veltroni, anno domini 2008, ha riesumato addirittura la "staffetta".
Come quella tra Mazzola e Rivera a Messico '70 o tra Baggio e Del Piero a Francia '98. Bene ma non benissimo.
O come quella tutta made in Prima Repubblica (dove rischiamo di tornare di corsa), tra Craxi e De Mita, che non si concretizzò mai.
Insomma, giriamola come vogliamo, ma sto cambio in corsa Letta-Renzi non mi convince neanche un po'.
Forse il film che ha in mente Matteo Renzi è un altro.
Da grande appassionato del cinema qual è, avrà sicuramente visto "Slevin", è saprà benissimo cos'è la mossa Kansas City. Far saltare il banco, mischiare le carte, l'effetto sorpresa.
Occhio però. Perchè la mossa Kansas City, per riuscire bene, ha bisogno di un morto.
Non vorrei che fosse proprio Renzi a rimetterci l'osso del collo. E noi con lui.

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