3 ottobre 2013

Ma, alla fine, ieri cos'è successo?

Per come l'ho capita io, essenzialmente quattro cose.
La prima. Berlusconi ha preso una discreta nasata, e di questo c'è solo di che esserne contenti. Ha fatto il matto per una settimana, accusando i ministri che non lo volevano saguire di tradimento, salvo poi tradire lui stesso quelli che lo avevano seguito nella sua personale crociata. Una sorta di tragedia greca alle nostre spalle (e sulle nostre tasche). Fosse finita così, ci sarebbe da stare allegri, ma credo che ne vedremo ancora delle belle in questi mesi.
La seconda. I gruppi parlamentari autonomi costituiti dai fuoriusciti del Pdl ieri sembravano certi, oggi invece non si sa se saranno costituiti oppure no. E fa una bella differenza. Perchè se il Pdl rimane "unito", possiamo continuare a sperare che sto governicchio duri il meno possibile. Se invece questi gruppi si costituiscono Berlusconi sarebbe fuori dai giochi, senza numeri per far ballare Letta e senza ministri, ma il governo diventerebbe molto più "politico", reggendosi tutto sull'asse Letta-Alfano, e di conseguenza il suo orizzonte si allungherebbe in maniera preoccupante.
La terza. Grillo e i suoi, ancora una volta, sono stati di una inutilità più unica che rara. Gli otto milioni e passa di italiani che li hanno votati, ringraziano sentitamente.
La quarta, e la più grave. Temo sia finito il bipolarismo. e con lui i suoi protagonisti. Imploso il Pdl per mano di un democristianone come Letta, temo che il Pd rischi di fare la stessa fine se non si dà una linea seria, riconoscibile e autonoma. Per questo il congresso dell'8 dicembre sarà importantissimo. Credo comunque che ne capiremo di più quando s'inizierà a discutere della legge elettorale.
Qualcuno ha commentato che il voto di ieri sanciva la fine della seconda Repubblica. Non lo so. Non faccio previsioni. Più che altro perchè, se così fosse, non mi sembra di essere entrato nella terza ma di essere tornato alla prima.
Anche alla luce di questo, urge ricostruire uno spazio di centrosinistra dove gli elettori si sentono "a casa loro". Una roba al di là del Pd, di Sel e degli altri movimenti e partitini che in questi anni hanno concluso poco. Dopo queste giornate di tattica, speriamo arrivino anche quelle della politica.

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