4 novembre 2013

Il congresso provinciale del Pd

Questo week end si è concluso il congresso provinciale del Pd. Tra oggi e mercoledì ci saranno ancora alcuni congressi di circolo, che attribuirenno una trentina di delegati sui 250 totali.
In pratica però, il 90% del lavoro è fatto.
Ha vinto Fabrizio Morri, candidato neo renziano (dico neo perchè si è scoperto rottamatore alla soglia dei 60, un mesetto fa, come il suo sponsor Fassino), come ampiamente pronosticato alla vigilia. Lo stesso Morri che alle parlamentarie di un anno fa aveva preso la bellezza di 467 voti (arrivando ultimo) e che ora invece sfonda quota 3.800 voti, rischiando seriamente di chiudere sopra i 4.000.
Che peccato per lui! Se avesse preso gli stessi voti un anno fa, ora sarebbe a Roma, anche se forse un terzo mandato parlamentare sarebbe stato un impegno troppo gravoso.
Dico tutto questo non per fare il polemico (un po' sì però...) ma per introdurre qualche elemento di chiarezza in un dibattito sclerotizzato e che in questi ultimi giorni si è fossilizzato sulla vicenda vergognosa, ma ahimè non nuova, delle tessere last minute.
Il dato politico vero è che il Pd torinese avrà un segretario commissariato da Fassino. Magari anche una brava persona, capace e preparata, ma che si troverà a fare il notaio di decisioni prese altrove. Decisioni che riguardano il futuro del nostro territorio. Robette tipo inceneritore, metropolitana, servizi ai cittadini, ecc, ecc. Torino città aumenterà il suo peso e il Pd non sarà quel  luogo in grado di fare elaborazione indipendente dalle dinamiche amministrative del capoluogo.
I sostenitori di Morri hanno sposato questo progetto. Alcuni convintamente (ed è legittimo), altri un po' più inconsciamente (e non volerlo riconoscere è sciocco), altri inconsapevolmente (penso ai nuovi iscritti pescati per strada).
Io ho fatto una strada diversa. Ho rotto le scatole (insieme ad altri eh, non sono Superman) a Matteo Franceschini Beghini perchè fosse lui il candidato di un Pd diverso, deluso, che ha un'altra idea della politica. Siamo partiti in una decina di persone, senza sponsor, senza soldi, senza padri/padrini/datori di lavoro. Ecco, abbiamo preso poco meno di 800 voti e 25 delegati in assemblea (più del 10%. Più del segretario uscente, per dire). Gente libera, contattata e coinvolta una per una, girando la provincia come matti.
Come avevamo promesso, questo congresso per noi vuole essere solo l'inizio di un nuovo percorso. Sarà complicato e molto lungo, ma credo anche che non ci siano tante altre alternative per chi crede che la politica sia un fatto collettio, non solo un perenne accordo tra gruppi di potere.
Ora per noi inizia un viaggio nuovo, quello vero direi.

5 commenti:

  1. ma non eri renziano pure tu?

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  2. ho votato renzi alle scorse primarie, ma seguo e faccio politica con civati da più di tre anni. per questo voterò lui al congresso.

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  3. renzi è spudoratamente liberal berlusconiano, civati si dice di sinistra
    non sei un poco confuso?

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  4. No, non sono confuso. Conosco Pippo dal 2010, faccio politica con lui da più di tre anni e con lui ho anche partecipato alla prima Leopolda, quello in cui nacque il fenomeno Renzi. Il percorso non solo lo conosco bene, ma l'ho vissuto. Quelli confusi sono i renziani dell'ultimo momento, quelli che dovevano essere rottamati e che invece ora gli tirano la volata. Renzi non è un berlusconiano, è stato dipinto così perchè faceva comodo.
    Un anno fa lo votai (e qui trovi il perchè http://jacoposuppo.blogspot.it/2012/11/io-ci-provo-voto-matteo-renzi.html ) perchè si doveva scegliere per il premier, cioè una figura in grado di raccogliere un consenso ampio. Era chiaro che Bersani non poteva farlo, con tutta l'allegra combriccola che si portava dietro e che tutte le sue incertezza. Oggi invece si sceglie il segretario, la persona che avrà il compito di dare un'identità al Pd e che lo dovrà rafforzare e farlo crescere. Abbiamo visto cosa vuol dire avere un partito debole, per il centrosinistra: non si vincono le elezioni e non si governano i processi (vedi governo Letta).

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    1. come dice Renzi... che i berlusconiani vengano a noi...
      che tanto le idee son le stesse

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