16 ottobre 2012

L'Italia di domani

Domani esce l'ultimo libro di Beppe Severgnini.
Oggi su Il Corriere c'è un piccolo sunto, o meglio, una specie di guida alla lettura, scritta proprio dall'autore.
Parole da leggere tutte d'un fiato e poi respirare profondo.
Una roba a metà tra Steve Jobs e Barack Obama.
Mi sono piaciute. Molto.
E mi hanno emozionato. 
E ringrazio la mia amica e consigliera Simona Guerra, per il "collage" che ha fatto e che coglie il succo del pezzo nelle poche righe che trovate qui sotto.   

"Cari ragazzi, Siate brutali, Siate pazienti, Tecnica e perizia sono vocaboli desueti; ma saper fare le cose, al momento giusto, non passerà mai di moda. Coltivate le sfumature, tollerate l'imperfezione, modificate gli obiettivi. Accettate i compromessi: ma non tutti e non sempre. Talvolta sono l'unica alternativa al conflitto. Ma devono essere decorosi. Il mondo dell'università e del lavoro sono pieni di brutte abitudini, accettate silenziosamente, quasi per stanchezza. Quando il malcostume viene reso pubblico, si passa dalla rassegnazione all'indignazione. Ma passa in fretta anche quella. Costa fatica. Siate leali. Alzate un totem, e restategli fedeli. Stabilite le vostre regole: non si ruba, non si mente, non si imbroglia: l'elenco non è poi così lungo. TENEREZZA - Siate morbidi. Siate aperti. Gli intolleranti, spesso, sono soltanto ignoranti. Siate ottimisti. Soprattutto, non diventate cinici".

Mi riconosco moltissimo in queste parole.
Perchè sono un inno al piccolo agire quotidiano. 
Perchè chiedono impegno attraverso ciò che si è, e non solo attraverso ciò che si dice.   
Perchè ogni giorno provo a farle un pò più mie.
Non so se ci riesco sempre. Non credo.
Spero almeno si capisca che ci provo.

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