4 aprile 2013

L'Italia che verrà

"Che la politica degli ultimi vent’anni abbia fallito l’han capito anche i sassi, e l’avevano capito anche prima di Grillo. Dubito però che la risposta a questo fallimento sia un “vaffanculo” diffuso e ripetuto tipo un mantra. Pensare poi che siano i partiti il vero problema del funzionamento democratico del nostro Paese non solo è sbagliato, ma è un’affermazione talmente falsa da farmi pensare che sia strumentale.
Il problema della democrazia italiana invece è proprio il contrario, cioè che i partiti che hanno occupato la scena fino ad oggi o non erano partiti (Pdl, Italia dei Valori, Udc, ecc, ecc) o si sono trasformati in centri di potere (cosa che è accaduto al Pd, almeno a livello locale). I partiti non sono più stati in grado di rappresentare i bisogni reali della società, di mediare tra i diversi interessi locali (spesso in contrasto tra di loro) in un ottica di Bene Comune, di proporre soluzioni, di creare classe dirigente. E non basta entrare nella “stanza dei bottoni” per cambiare le cose. I bottoni bisogna anche avere il coraggio di premerli, possibilmente dopo aver capito quali sono quelli giusti".

Un piccolo estratto del mio ultimo pezzo per Intervistato.com che potete leggere qui

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