30 maggio 2013

Mi viene in mente Dante

Dopo aver querelato la Gabanelli, ora Grillo se la prende sul suo blog anche con "un ottuagenario miracolato dalla Rete, sbrinato di fresco dal mausoleo dove era stato confinato dai suoi". Cioè Stefano Rodotà.
Se fossi in Gino Strada o in Gustavo Zagrebelsky inizierei a preoccuparmi. Prodi invece abbiamo già pensato noi a sistemarlo.
Non faccio nessun commento, perchè mi sembra evidente che tutte queste sceneggiate sono la causa dei pessimi risultati del Movimento 5 Stelle alle amministrative e che Grillo sia vittima del suo ruolo e di se stesso. Come molti attori a fine carriera.
Continuo a pensare che senza il gran casino fatto da Grillo alcuni temi non avrebbero avuto cittadinanza sulla scena politica italiana, dimenticati spesso anche dal Pd che, in molti casi, li aveva posti per primo (vedi costi della politica, riforma istituzionale, green economy, ecc, ecc).
Continuo anche a pensare che chi crede in quel partito farebbe bene ad organizzarne la democrazia interna, se non vuole sparire dalla scena o arrendersi, mani in alto, ad un despota.   
Mi vengono in mente le parole di Dante, che nel XIX canto del Paradiso scrive.
"O tu chi sei che vuoi sedere a scranna
per giudicar lungi mille miglia
con la veduta corta d'una spanna"

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