7 maggio 2013

Altro che larghe intese

Non la voglio far lunga. Questa storia dell'Imu mi ha stufato. E anche parecchio.
Berlusconi vuole togliere una tassa che lui stesso ha introdotto dopo che, per recuperare due voti, aveva abolito l'Ici nel 2008, mandando in malora i bilanci comunali.
L'Imu vale 4 miliardi di euro, circa la metà delle famiglie italiane non lo paga per via delle detrazioni o perchè, banalmente, non possiede una casa, ma soprattutto, per via degli scaglioni in cui è stato strutturato, va a colpire soprattutto i redditi più alti (forse è per questo che sta tanto a cuore a mister B.?).
Siamo un Paese dove la tassazione reale è del 43%, dove oltre il 35% dei ragazzi tra i 18 e i 30 anni non lavora, dove si son persi, in cinque anni, 8 punti di Pil, dove sta finendo la cassa integrazione in deroga, dove il costo del lavoro è altissimo mentre quello legato alle speculazioni finanziarie bassissimo, dove l'evasione fiscale è una piaga talmente ampia che non si riesce quasi a quantificare, così come non si riescono a quantificare i debiti dello Stato nei confronti delle imprese.
E il problema vero è l'Imu? Ma per piacere...
Fa bene il Pd a tenere fermo il punto dicendo che si può studiare un aggiustamento della tassa ma non la sua abolizione. Rimane il fatto che queste intese, fortunatamente, sono molto più strette di quanto si possa credere e che sarebbe utile tornare a votare il prima possibile.

10 commenti:

  1. Condivido... dopodichè temo che QUESTO governo, QUESTO pd lo farà....

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  2. ...ma soprattutto, per via degli scaglioni in cui è stato strutturato, va a colpire soprattutto i redditi più alti. Ma di che scaglioni parli. Questa storia dell'IMU ti ha stufato prima ancora di averne capito l'assoluta "iniquità" dei meccanismi. Ahimè, è proprio meglio andare a votare al più presto... siiii, per mandarvi a casa definitivamente. Tanta superficialità nel PD è francamente impressionante. Troppo marketing e comunicazione e poca sostanza null'altro!!! Stai alla larga ti prego.

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  3. l’Imu sulla prima abitazione se la cava benino in termini redistributivi. Circa la metà delle famiglie italiane non la paga o perché non possiede un’abitazione (e questi sono generalmente i più poveri) o perché la detrazione annulla l’onere di imposta http://www.lavoce.info/se-la-felicita-e-tagliare-limu/
    Prima di scrivere, informati. E poi firmati.

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  4. Una tetto della detrazione massima stabilita a livello nazionale come può annullare o ridurre "equamente" l'imposta, se i comuni poi adottano aliquote che variano dal 2 al 6 per mille. L'IMU se la cava benino a casa tua... forse. E' matematica delle scuole elementari! Studia che quando dimostrerai un livello acettabile nel saper fare i conti senza citare le medie nazionali, parlare per sentito dire o linkando materiale altrui, io mi firmerò.

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    2. anonimo veneziano, prendila più bassa e fai meno il fighetto.
      la matematica delle scuole elementari dice che l'imu la pagano maggiormente chi ha grandi proprietà immobiliari. sospendere i pagamenti per tutti, indistintamente, è una cavolata gigante, che oltretutto mette in ginocchio i comuni che avranno sempre meno soldi.
      si taglino le tasse sul lavoro, aumentando il netto in busta paga per i lavoratori e abbassando le tasse per le imprese, e si dia la possibilità ai comuni di spendere, almeno per la parte di investimenti, un pezzo del bilancio bloccato dal patto di stabilità. una volta fatto questo, vedi che i comuni non saranno più obbligati ad aumentare le aliquote perchè i soldi per la piccola economia di scala se li troveranno già in tasca, senza doverli andare a prendere dalle tasse dei cittadini.

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    3. Non è nel mio stile fare il “fighetto” e certamente parlo solo per me perché non ho mai avuto la presunzione di saper/poter rappresentare le istanze degli altri. “Maggiormente” non è un termine assoluto ma piuttosto discrezionale e incerto. Non sono un’opinion leader ma, nemmeno ci vuole il liceo scientifico per fare due calcoli con lo scopo di verificare se c’è equità o meno sull’IMU della “prima casa” in Italia.

      Appartamento di periferia di 80 mq. con valore catastale € 125.000,00 (rivalutato del 160%).
      Nucleo famigliare 2 + 1 a carico. Stesse e medesime condizioni di reddito.
      Aliquota 2 per mille ad Avio (TN): 125.000/1000*2= € 250,00 – detrazione (250,00) = € 0 (zeru)
      Aliquota 6 per mille periferia di Frosinone: 125.000/1000*6= € 750,00 – detrazione (250,00) = € 500,00
      Vogliamo fare una casa monofamiliare un po’ più grande anziché solo un appartamento???
      Casa di periferia con fondi di 14 vani con valore catastale € 277.200,00 (rivalutato del 160%).
      Nucleo famigliare 2 + 1 a carico. Stesse e medesime condizioni di reddito.
      Aliquota 2 per mille ad Avio (TN): 277.200/1000*2= € 554,40 – detrazione (250,00) = € 304,40
      Aliquota 6 per mille periferia di Frosinone: 277.200/1000*6= € 1.663,20 – detrazione (250,00) = € 1.413,20
      Vogliamo ora stabilire un reddito famigliare complessivo per queste due famiglie dalle “grandi proprietà immobiliari”? Andrebbe bene € 20.000,00 netti? E se fosse un pensionato con € 8.000,00 lordi? Nell’uno come nell’altro caso, mi pare che poco importi a chi parla di “rimodulazione” (vedi PD). Nel secondo in particolare, è meglio che quello sfigato venda l’immobile per far fronte alle imposte comunali personalizzando i profitti e SOCIALIZZANDO le perdite.

      Detto ciò, io rimarrò anonimo perché non avrò mai il piacere di incontrarti e di conoscerti di persona.
      P.S. Il patto di stabilità dei comuni è un po’ più complesso e articolato di come lo conosci te.

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    4. così mi piace di più. il problema grande sono proprio le aliquote, che però sono decise dai singoli comuni, che di solito le alzano a palla per far cassa visto che lo stato non gli trasferisce più nulla e non hanno i soldi manco per cambiare le lampadine. non è la tassa calibrata male, è l'utilizzo che i comuni fanno delle aliquote che porta a costi più o meno alti. continuo a pensare che se lo sfigato non pafgasse nulla di Imu e chi se lo può permettere pagasse un po' di più diquello che paga adesso, andremo a pari come entrate ma chi ha di meno non sarebbe bersagliato. continuo anche a pensare che se avessimo più soldi in busta paga, riusciremo a "consumare" di più e una parte di quei soldi tornerebbero allo stato sotto forma di iva o di altre tasse.
      la proposta di rivedere il patto di stabilità e dare la possibiltià ai comuni di spenderne una parte in investimenti e non in spesa corrente non me la sono inventata io. è una proposta del pd, e mi sembra sensata

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  5. http://www.lavoce.info/se-la-felicita-e-tagliare-limu/#comment-901968682
    Parole sante...

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    1. "Che sia ogni singola comunità locale a decidere come tassare e
      quanto la prima casa e siano i cittadini di quella comunità, insieme contribuenti ed utenti dei servizi comunali, a decidere se sia giusto o meno."
      Buona questa, c'e' ancora gente che pensa che le comunita' locali, in quanto tali, siano piu' al servizio del cittadino e piu' facilmente controllabili. Le comunita' locali, quando possono, esercitano il potere in modo ancora piu' puntiglioso, lobbistico, parziale, vessatorio e arbitrario del lontano Stato centrale. Se lo Stato non ha nemmeno la forza, attraverso la Legge, di proteggere i suoi cittadini dagli arbitrii delle amministrazioni locali ponendo a queste dei severi limiti normativi e fiscali, non serve a nulla. Che ce lo dica subito, che ci arrangiamo da soli del tutto (a farci giustizia, intendo).

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