19 settembre 2012

L'indignazione permanente: il caso Laziogate

Lo scandalo che ha travolto il gruppo del Pdl della Regiona Lazio, e che, notizia di poche ore fa, rischia di portarsi dietro anche Renata Polverini, è stato giustamente catalogato dai media e dall'opinione pubblica come l'ennesimo caso di mala politica. Scialacquare tutti quei soldi pubblici, per lo più in un periodo di profonda crisi come quello che stiamo vivendo, è una vergogna che grida vendetta. 
Fino a ieri sera la Polverini strillava ai quattro venti che entro questo venerdì (cioè dopodomani) il Consiglio Regionale avrebbe approvato la riduzione delle diarie, l'abolizione dei monogruppi, la diminuzione delle spese per i consiglieri regionali, ecc, ecc. Tutte cose sacrosante per carità, ma mi fa strano che in due anni e mezzo miss Presidente non si fosse mai posta il problema di dare una regolata a un ente dove i campanelli d'allarme  suonano già dai tempi di Storace.
Insomma, tutti questi provvedimenti anti-sprechi altro non sono che l'ultimo tentativo, probabilmente fuori tempo massimo, per provare a recuperare un pò di quella dignità affogata tra lo champagne e le ostriche di Fiorito.
Ma se questo è un banale meccanismo di sopravvivenza (in questo caso, politica), la cosa che mi lascia basito è l'atteggiamento dei giornali e delle televisioni, che sembrano cascati da un enorme pero solo l'altro ieri, accorgendosi degli stipendi dei consiglieri regionali e dei costi dei singoli gruppi (lo ha ammesso anche Bruno Vespa a Porta a Porta lunedì sera...). E giù articoli che snocciolano numeri, benefit, costi, ecc.
Ma veramente fino a giovedì scorso non si sapeva che un consigliere regionale guadagna quasi quanto un parlamentare? Veramente nessuno si era mai posto la domanda, per esempio, se è giusto che un sindaco di una città da un milione di abitanti percepisca un quarto di stipendio del Fiorito di turno? Veramente si credeva alla Lega, che ci ha raccontato per 20 anni che gli sprechi erano tutti a Roma e che negli enti locali andava tutto bene madamalamarchesa?
Si sapeva tutto, ma lo si diceva sottovoce perchè faceva vendere più giornali sparare nel mucchio, accodarsi al coro "Roma ladrona", alle urla degli indignati permanenti.
Fare un ragionamento sui ruoli e sulle responsabilità, sul chi fa cosa, sul quanto si lavora (e si "produce") e quanto si guadagna probabilmente avrebbe annoiato il lettore o il telespettatore, che deve sentire l'odore del sangue per occuparsi di una causa.
Mi vien da pensare che il rinnovamento che tutti invocano (ma che temo in pochi vogliano seriamente...) dovrebbe riguardare tutti, ma proprio tutti, i settori della nostra società, ma soprattutto che se non lo si realizza con un minimo di serietà faremo la fine del Gattopardo, dove tutto cambia per non cambiare niente.
 
 


1 commento:

  1. Aggiungo: un ragionamento sulle responsabilità di un sindaco (carica monocratica per eccellenza) rispetto a un consigliere regionale?

    RispondiElimina