31 luglio 2012

Il Sindaco silente...e anche reticente

Il consiglio comunale di Condove ha perso da tempo la serietà e l’autorevolezza che gli dovrebbero competere, ma ieri sera credo abbia toccato il suo punto più basso.
Come sapete, come gruppi di minoranza abbiamo presentato delle interrogazioni inerenti all’organizzazione della Fiera della Toma 2012. Interrogazioni che si sono rese necessarie a fronte dell’affidamento della medesima alla società privata Riverside. Per la prima volta dal 1986 la Pro Loco è stata relegata ad avere un ruolo marginale, decimata dalle defezioni nel consiglio direttivo dovute alle dimissioni di alcuni membri vicini all’Amministrazione.
Come se non bastasse, come ho dichiarato a Lavalsusa due settimane fa, la Riverside è di proprietà di un imprenditore proprietario anche di una società dove è occupata la figlia del sindaco. Come potete immaginare queste polemiche hanno attraversato Condove per oltre 10 giorni, dividendo, facendo discutere, scatenando un bailamme senza fine.
Il Sindaco ha nicchiato sulla vicenda Pro Loco, dicendo che i dimissionari hanno continuato a dare il loro contributo all’associazione ma questo non ha potuto garantire alla Pro Loco una mano d’opera sufficiente per gestire l’organizzazione.  
Ma la parte più succosa è arrivata dopo.
Io ho chiesto tre volte al Sindaco di fare chiarezza sulla vicenda che lega sua figlia alle società di Bertero, ma lui si è barricato dietro alla lettera inviata ai giornali giovedì scorso, evitando di rispondermi e di dare spiegazioni.            
Anche i gruppi Buongiorno Condove e Sinistra per Condove ci hanno messo del loro, presentando un ordine del giorno per chiedere la costituzione di una commissione consiliare d’inchiesta per accertare la regolarità dell'iter di affidamento della Fiera a Riverside e per chiarire il ruolo della figlia del Sindaco in questa vicenda.
Io non avevo voluto aderire a questa richiesta, credendo di poter ricondurre il tutto ad un dibattito duro ma franco in consiglio comunale, luogo deputato alla discussione di tutte le vicende che riguardano la vita del paese. Mi sarei aspettato dei chiarimenti ufficiali e delle motivazioni credibili da parte del Sindaco che invece si è barricato dietro ad un silenzio imbarazzante. Nessuna risposta, nessun accenno alla vicenda, nessuna motivazione.
Su questo ordine del giorno volevo astenermi, ma proprio a causa delle reticenze del Sindaco ho voluto dare il mio voto favorevole.
La maggioranza invece ha deciso di fare muro, votando contro e facendo naufragare l’iniziativa. Unica a prendere le distanze dal Sindaco, ancora una volta, il consigliere Paola Suppo, che ha preferito non partecipare al voto, probabilmente per non rendersi corresponsabile di una situazione di omertà veramente scandalosa.
In sostanza, sono passati dieci giorni dalle mie dichiarazioni, motivate da documenti pubblici e reperibili sul web, e nessuno, neppure il Sindaco, ha saputo contraddire le mie affermazioni con delle prove certe. Cosa ancora peggiore, la maggioranza ha avvallato le reticenze del Sindaco senza batter ciglio, votando contro l’istituzione di una commissione d’indagine e facendo la figura di quei deputati che, per coprire Berlusconi, con il loro voto dissero che Ruby era veramente la nipote di Mubarak.

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