6 luglio 2012

Nostalgia del Futuro (cit.)

In attesa di tornare a casa e trovarmi Internazionale in buca, la mia amica Susanna mi segnala un pezzo del direttore Giovanni De Mauro che trovate qui e che cita uno studio fatto dalla rivista Monocle sulla vivibilità delle grandi città mondiali. In poche righe si parla di sostenibilità, servizi, giovani, sviluppo, nuove identità locali (il famoso glocal) e altro ancora.
In soldoni, si parla di futuro. Futuro che ha deciso di non passare per l'Italia, o meglio, ha bussato ma ha non ha trovato nessuno.
"Servono amministratori seri, preparati, proiettati nel futuro e con tutti gli strumenti (economici e legislativi) per governare le loro città" dice De Mauro.
Viene fuori sempre lo stesso tema: quello del rinnovamento. Di persone e di metodi. Che deve avvenire adesso e deve essere percepito non come un capriccio di qualche giovanotto che vuole "saltare la coda", ma come una vera e propria emergenza nazionale.
Un'iniezione di freschezza, energia e passione ma anche di determinazione, buon senso e pragmatismo di cui non possiamo più fare a meno.  
C'è poi una questione legata agli "strumenti", che può sembrare marginale ma non lo è.
Faccio il caso di Condove. Mi dite come è possibile amministrare dignitosamente un paese che non può investire, che sarà sottoposto al patto di stabilità, il cui bilancio verrà gestito dalla tesoreria unica e il cui consiglio comunale sarà dimezzato?
Un vecchio slogan diceva "Occupiamoci del futuro, è li che passeremo il resto della nostra vita".
Mai stato più attuale.

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