16 gennaio 2013

Differenziare con inteligencia

Sono ormai anni che il tema della raccolta, della differenziazione e dello smaltimento dei rifiuti pone un sacco di problemi alle amministrazioni locali che, solitamente, gestiscono in maniera consociata questo servizio.
Anche in Valsusa, dove abbiamo la fortuna di avere un consorzio tra i più efficienti della provincia di Torino, il problema è sentito. Il potenziamento della raccolta differenziata, cosa sacrosanta e da perseguire con determinazione, si è portato dietro un sacco di contraddizioni. In alcuni comuni della valle, tra cui il mio, siamo passati in pochi anni dalle isole di raccolta, al porta a porta "spinto" (cioè con 5 filiere differenti), per approdare pochi mesi fa, e solo in alcune zone del paese, alle isole interrate.
Tanti cambi nel sistema di raccolta, tanti investimenti fatti, nessun calo della tariffa.
Quando abbiamo discusso di questa vicenda in consiglio comunale avevo citato il caso dei paesi scandinavi, dove il momento principale per la differenzazione non sta nella raccolta ma nello smaltimento. La gente divide lo scarto organico da quello inorganico e poi la differenziazione viene fatta nel centro di raccolta. Una soluzione che rende la vita più facile ai cittadini e dovrebbe anche aumentare la qualità del rifiuto differenziato, oltre che (si spera) abbassare i costi.
Bene, notizia di oggi, anche in Argentina iniziano a differenziare in questo modo.
Io un pensierino inizierei a farlo.

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