7 gennaio 2013

L'ultimo miglio

Domani la direzione nazionale del Pd si riunirà per varare le liste dei candidati alle prossime politiche. Sono ormai diversi giorni che sui giornali e in tv si rincorrono indiscrezioni, pressioni, nomi, quote e chi più ne ha più ne metta.
Un mestieraccio per Pigi, che dovrà tener conto dei risultati delle primarie, delle rappresentanze territoriali, di genere, delle aree tematiche interne e soprattutto della tenuta politica di un gruppo parlamentare che sarà molto rinnovato e che dovrà, probabilmente, guidare il Paese.
Mi rendo conto che la partita è complicata, ma credo sia altrettanto chiaro quanto sia importante.
A mio modo di vedere, è da un bel po' che Bersani non sbaglia un colpo. Ottimo ad accettare la sfida delle primarie per la scelta del candidato premier, bravo a fare a tempo di record le primarie per i parlamentari (anche se le regole non erano il massimo...), bravissimo a mettere in campo candidature di assoluto valore, vedi quella di Grasso (personalmente i magistrati in politica non mi sono mai piaciuti, ma il valore della persona non si discute).
Non per niente son tre mesi che il Pd cresce nei sondaggi, monopolizza la scena politica e il suo attivismo ha messo in luce tutti i limiti dei suoi competitor.
Pdl e Lega che si rimettono insieme per la non-so-più-qualesima volta. Meloni, Crosetto e La Russa che escono dal Pdl per fare un partito del 2% che si alleerà col Pdl (ma che senso ha?). Monti che ha smesso i panni del tecnico superpartes e sta facendo la figura del venditore di fumo. Ingroia che perde i pezzi prima ancora di iniziare. Grillo, tra una purga e l'altra, in calo di consensi.
Resta il centrosinistra appunto, che poi è il Pd.
Mai così a sinistra, mai così vicino alla vittoria, mai così alternativo.
Mi auguro che la direzione nazionale di domani sappia chiudere il cerchio mettendo in campo persone che in questi anni hanno dimostrato di poter rappresentare la voglia di cambiamento che attraversa l'Italia.
Mi auguro che i giochi di corrente cedano (almeno un po') il passo alle cose da fare.
Mi piacerebbe vedere riconfermati, per esempio, Antonio Boccuzzi e Andrea Sarubbi, che nell'ultima legislatura si sono occupati di lavoro e di diritti di cittadinanza, due temi ineludibili per costruire un Paese più giusto e più moderno.
Mi piacerebbe vedere Daniele Viotti, per cui abbiamo messo in piedi una petizione che potete firmare qui, rappresentante della comunità LGBT, andare a Montecitorio per la prima volta e dar battaglia per garantire diritti a tanti cittadini che oggi sono semplicemente ignorati.
Mi piacerebbe insomma vedere il mio partito fare scelte che mettano al centro i problemi e le soluzioni e non i personalismi o i provincialismi.
Sarebbe il modo migliore per percorrere quest'ultimo miglio che ci separa dalla Prossima Italia.

2 commenti:

  1. avevo letto il tuo post però almeno in questo caso non condivido...
    Daniele Viotti è certo una splendida persona ma nessuno può e deve imporre un eletto....
    Il listino bloccato è davvero un porcheria e suggerire nomi, per quanto validi, è partecipare alla porcheria
    ciao
    Mauro Longo

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  2. il listino è una porcheria, ma lasciare campo libero ai fioroni di turno, specie adesso, credo sia ancora peggio.
    un abbraccio mauro

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