La prima, molto interna al Pd.
La vittoria di Serracchiani in Friuli e quella al primo turno di Marino, mi fan pensare che l'elettorato sa distinguere il rinnovamento vero da quello finto. E lo premia. Ma soprattutto premia chi nel Pd non è "mainstream", chi ha il coraggio delle idee e soprattutto chi ha un'idea chiara di cosa dovrebbe diventare l'Italia.
La seconda è un po' più umorale.
Ci aspettavamo lo tsunami definitivo. Il big one di tutte le alluvioni. Invece la gente se ne è rimasta a casa e lo tsunami è diventato una mezza pioggierellina primaverile. Non solo a Roma, ma anche a Vicenza, a Treviso e addirittura a Siena, terra di tutti gli scandali.
E' un messaggio alla politica, ed è molto chiaro.
Si torni a parlare di cose che interessano alle persone, mettendosi di buona lena a battere i territori palmo palmo, a filo d'erba, ascoltando prima di parlare. Le chiacchiere da bar, le urla, le semplificazioni o le pastette durano il tempo di una stagione, e funzionano se ci si limita ai titoli dei giornali, alle notizie fake che affollano il web, ai punti interrogativi intervallati dell'uno alla fine di un'invettiva.
La politica è altro. E' visione, responsabilità, gestione delle complessità.
Lo spazio per recuperare chi questa volta è rimasto a casa è questo qui.
Stretto, lungo e difficile da percorrere. Io però non ne vedo nessun altro.
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