ALBINEA (RE)
23-24-25 luglio 2010
Anche io sono come Mauro. Un po’ lento, a tratti pigro, e una volta
visti e letti i tanti (e tutti molto belli) commenti sul campeggio ho
avuto un sovraccarico emozionale che mi ha bloccato quel poco di vena
creativa che mi viene quando ho di fronte un foglio bianco e in testa
una storia da raccontare.
Di questa DemoWoodstock, due cose mi hanno colpito e mi stanno facendo pensare (a dire il vero sono tre, la prima è Labanca).
Le
tante foto caricate su Facebook mi hanno fatto capire quanto sia forte
la soggettività che ognuno di noi ha nel vivere un momento di
condivisione così bello e così intenso. Ognuno di noi ha puntato
l’obiettivo della sua macchina fotografica su un particolare differente,
su una persona diversa o su momento particolare. Ognuno di noi si è
portato a casa un momento particolare che migliorerà il suo essere
cittadino, si presume, impegnato. Le differenze come risorsa e non come
limite. Questo era lo spirito del primissimo Pd. Questo è lo spirito di
Oltre. E a vedere dalle foto stiamo facendo un buon lavoro.
Infine,
sabato mattina venendo al campeggio, sono rimasto imbottigliato a
Piacenza. Sono uscito dall’autostrada e ho raggiunto Albinea in statale.
Sono circa 80-100 km. Ho attraversato la bassa padana con i suoi campi
(pochi) e i suoi capannoni (tanti e alcuni, molti anzi, vuoti). Ho
attraversato il paese di Verdi, ho visto anziani in bicicletta e bambini
che giocavano a pallone sul sagrato di una chiesa. Mi sono imbattuto in
un cane randagio che non si voleva levare da in mezzo alla strada e in
tanti trattori che hanno rallentato il mio passo. Ho percorso strade
nuove nuove e strade con le buche; orribili quartieri costruiti da zero e
casette ristrutturate in maniera splendida. Mi sono fermato in un bar a
prendere un caffè e a chiedere un’informazione che mi è stata data
grazie alla joint venture tra la barista e una signora di passaggio. In
soldoni, e scusate la retorica, ho visto un pezzo d’Italia.
Mi
vengono in mente le parole di quell’amico di Pippo che diceva: “A me che
me ne importa del Pd, io voglio salvare l’Italia”. Io sono meno
radicale. Del Pd alla fine un po’ me ne importa. Però se per tre mesi ci
siamo dati da fare come matti e ci siamo ritrovati ad Albinea, non
dimentichiamoci che lo abbiamo fatto per rimettere in piedi il nostro
paese. Voi mi direte: “hai detto niente…”, e forse avete ragione. Io
però un pezzo d’Italia, anche se solo dal finestrino, l’ho visto e me lo
sono gustato. E ho avuto l’impressione che, anche tra chi non ci
conosce e non sa neanche chi siamo, ci sia molta voglia di Andare Oltre.
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