ANDIAMO OLTRE
Sabato 10 aprile 2010, dalle ore 10.30, a Milano, circolo Arci Bellezza, via Bellezza,
Avvertenze e modalità d'uso
Il
presente non è una corrente, né una componente, né una mozione, ma un
contratto a progetto, della durata di tre mesi. Non ha a cuore le
fondazioni, ma le fondamenta da cui ripartire per rilanciare il Pd.
Questo contratto impegna a non prendere in considerazione le vicende
interne del partito (a cui abbiamo dedicato l'intera annata 2009) ma a
prendere in considerazione esclusivamente i progetti e le proposte da
fare al Paese (a cui dedicheremmo, ove possibile, l’annata 2010). Ogni
forma di subordinazione a logiche correntizie o a cordate a tempo
indeterminato è bandita e esclusa. Il progetto è aperto a tutti e si
basa sulla condivisione di una «banda larga» di persone, senza capo
(all'infuori di Pigi) ma con una lunga coda di lavoro da fare.
All'ingresso è sufficiente presentarsi con un'idea.
Un consiglio:
essere generosi e non preoccuparsi che qualcuno vi copi. Anzi. Perché
«la felicità è reale solo se è condivisa». Il nostro, come dice un
giovane militante, Giorgio Ruffolo, è un «paese troppo lungo». E allora
facciamolo a fette, come per altro hanno già fatto gli elettori,
cercando di costruire dei percorsi politici nelle sue parti e cercando
di arrivare al 150° dell'Unità d'Italia con qualche idea unitaria che ne
rispetti articolazioni, esigenze e aspettative. Il metodo di lavoro è
esportabile, copyleft. Si può scaricare il logo e la documentazione,
adottarli e utilizzarli come si preferisce, con la preghiera di
comunicare allo "sportello unico" di Oltre (una casella di posta
elettronica: andiamooltre@gmail.com). Apprezzabili - sempre - brevità e
sintesi. Think tank sì, ma all’aria aperta. Alla scoperta della
politica. Non dobbiamo riprenderci il Pd, dobbiamo riprendere una
relazione con gli elettori, come ha scritto Andrea da Edolo.
Tre mesi, tre ambiti, tre progetti
Nord, chi doveva portare la bussola?
Ci
avvarremo della competenza dei ragazzi di Termometro politico e
dell'osservatorio di Andrea da Luino, dell’archivio del legologo Daniele
da Asti, di Andrea e Stefano da Varese, della competenza di Ilda da
Torino e di Franco da Reggio Emilia, per un'analisi approfondita del
voto alla Lega (e al Pdl) dei circoli del Pd e delle associazioni
democratiche interessate a precisare questo tipo di progetto.
Interpelleremo gli osservatori che ne sanno qualcosa, alla ricerca di
una base da cui ripartire.
Ci occuperemo della costruzione del
consenso al Nord, a cominciare dai temi più difficili (fisco, sicurezza,
piccola impresa, stranieri, rom) in cui il centrosinistra gioca “in
trasferta”, per estendere il dibattito politico ai temi ingiustamente
dimenticati (lealtà contributiva e lavorativa, rispetto della legge e
della Costituzione, casa, lavoro). Contraddizioni e paradossi, come il
federalismo «solo a parole» e le difficoltà dei Comuni, i 'clandestini'
prodotti in batteria grazie alla burocrazia che servono poi come
‘combustibile ‘elettorale, le sparate propagandistiche senza alcun
significato pratico (dalle ronde alla RU486). Da Novara a Trieste, da
Verona a Torino, per capirne di più e per rilanciare. Opposizione e
proposta, per recuperare qualche pallone e per rilanciare nella metà
campo avversaria.
Il Partito dei giovani
Il Pd deve
diventare il partito dei giovani italiani. Non il partito dei giovani
dirigenti, il partito dei giovani elettori. Chi ha meno di quarant'anni
non è rappresentato da nessuno. Sul "contratto unico" siamo tutti
d'accordo, ma ancora non si vede una campagna in questo senso, che lo
renda popolare, che sappia dire al singolo precario che cosa gli succede
se vince il Pd, che sappia indicare al Paese una via più razionale,
seria e consapevole al proprio sviluppo. Il sistema elettorale allontana
i giovani dalla politica (per la verità, allontana tutti).
L'innovazione tecnologica è un tema frequentato pochissimo. Il dibattito
sui diritti è in alto mare., come se fossimo nel 1010 e non un
millennio più avanti. Un nuovo ambientalismo non riesce ancora a
imporsi, come accade in altri Paesi.
Per tutto questo, lavoreremo
alla redazione del manifesto del partito dei giovani. Ascoltando tutti.
Dai giovani che si sentono democratici (anche quelli che, come dice
Elio, all'improvviso sono "vecchissimi") agli
anziani-e-però-giovanissimi del partito, dal popolo Viola a «quelli che
la politica gli fa schifo», da chi cerca lavoro a chi l'ha trovato ma
non sa quanto durerà, a chi vuole capire se in Italia il sole continuerà
a sorgere. Samuele da Pisa coordinerà i lavori. Per andare oltre, oltre
la precarietà: e oltre i quarant'anni, se ci riusciamo.
Dall'Aquila, verso Sud
Michele
e i giovani del Pd all'Aquila, i ragazzi di Salerno, Peppe e i suoi
studi per un meridionalismo consapevole e rigoroso, per un racconto
diverso del Sud, per una reale proporzione dei problemi e delle
possibili soluzioni. Informazioni più puntuali, i buoni esempi e le
buone notizie, la possibilità di costruire relazioni tra Nord e il Sud
del Paese. L’«abolizione del Mezzogiorno» è in corso da anni: dove sono
finiti i rifiuti di Napoli (e quelli di Palermo)? Dove son finiti i
soldi pubblici per le opere, grandi (mostruose) e piccole (invisibili)?
Dov’è finito il Sud e perché se ne parla solo come argomento polemico?
Chi lo governa, di chi sono le responsabilità? Domande a cui ci
piacerebbe dare risposta, partendo dall'Aquila, andando verso Sud: per
una volta, senza rotolare.
I luoghi e le modalità
Un sito
internet wiki coordinato da Alessandro da Misinto, un gruppo su
Facebook, la «Banda» larga come piccolo portale d'iniziative e proposte.
Iniziative tematiche, punti precisi, contributi da promuovere a livello
locale, vocalissimo, in «un viaggio attraverso i luoghi della
quotidianità e dell’umanità», come lo ha chiamato Ali da Roma. Una
casella email: andiamooltre@gmail.com. Un filo diretto. Un aggiornamento
mensile, il 27 di ogni mese, che riceverete con il work in progress e
le iniziative in corso.
Gli obiettivi
Tre pubblicazioni
dedicate ai nostri progetti e ai nostri tre mesi di lavoro. In più,
strumenti (come il Libro grigio o il prontuario «Mandiamoli a casa»,
prodotti in Lombardia negli ultimi mesi), documentari (come quelli del
progetto LoVe), format per le manifestazioni, ipotesi di campagne
politiche e di comunicazione, volantini, proposte precise da portare
all'attenzione del partito.
Il gran finale
Una festa
democratica a fine luglio. Tre giorni di presentazione dei risultati e
la consegna al segretario nazionale di quello che sarà elaborato. Magari
a Montecchio Emilia, dove un tempo si faceva la festa di Cuore. Anche
per non prenderci troppo sul serio.
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