Gentile
direttore
Mi
vedo costretto a replicare alla lettera del Sindaco Listello, pubblicata la
settimana scorsa e inerente l’organizzazione della Fiera della Toma di Condove.
Sorvolo
sulle velate minacce e le invettive che il Sindaco ha rivolto al suo giornale e
a un suo giornalista, “reo” di aver riportato le considerazioni mie e del
consigliere Veggio circa l’operato dell’Amministrazione. Sono cose spiacevoli,
che denotano uno scarso rispetto per il ruolo dell’informazione e per il lavoro
altrui.Detto questo, vorrei ribadire quanto già affermato sulle colonne del suo giornale. La Fiera della Toma è probabilmente l’evento turistico e culturale più importante che viene organizzato a Condove, ed è stata ideata e messa in piedi tanti anni fa dalla Pro Loco e da altre associazioni condovesi. Anche a metà degli anni novanta, quando la brucellosi colpì duramente i nostri alpeggi, recando danni gravissimi ai tanti condovesi che lavorano nel settore, la Fiera della Toma non ha mollato, dando così un segnale si fiducia e di speranza.
La Fiera però non è solo un momento espositivo o economico. È un grande evento sociale che riguarda la vita del nostro paese. Gli alpini in piazza di prima mattina a montare le scomparse “casette rosse”, i volontari della Pro Loco indaffarati a tracciare le aree per gli espositori o per i parcheggi, le tante persone comuni che, spontaneamente, davano una mano per organizzare il pranzo della domenica sotto il mercato coperto e tante altre iniziative, rappresentavano un patrimonio umano importantissimo. Il piacere di lavorare per il proprio paese, fianco a fianco con amici e concittadini. L’entusiasmo e l’orgoglio nel voler accogliere i tanti visitatori facevano sentire Condove come una casa di tutti. Era quello il valore aggiunto della Fiera. Ora, delegare, di fatto, ad una società privata, di cui non discuto né la professionalità, né la serietà, significa rinunciare all’entusiasmo e alla passione di tantissimi condovesi, che si troveranno ad essere “attori non protagonisti” di un evento che sentiranno un po’ meno loro.
Altro che “Insieme si può”. Al massimo, insieme si poteva.
Il Sindaco dice che l’affidamento a una società privata si è reso necessario perché la Pro Loco ha dichiarato di non avere un numero di persone a disposizione sufficiente per gestire la Fiera. Peccato però che non si sia ricordato di dire che, fino a poco tempo fa, gran parte del direttivo della Pro Loco era composto da persone molto vicine a lui e alla sua Amministrazione, gran parte delle quali si sono dimesse lasciando l’associazione in difficoltà. Non voglio sindacare sui motivi di queste dimissioni, penso solo che anche in questa vicenda il ruolo dell’Amministrazione lasci molto a desiderare. Inoltre il Sindaco non dice quali condizioni ha posto alla Pro Loco per l’organizzazione della Fiera, e se sono le medesime che Riverside onorerà, compreso il pagamento del plateatico che, insieme alla gestione dei parcheggi, per regolarità, dovranno essere disciplinati da apposita deliberazione.
Per quanto riguarda la vicenda familiare, mi spiace verificare che il Sindaco prova a fare il gioco delle tre carte. Quando afferma che: “mia figlia non ha alcun rapporto con l’Associazione Riverside Outdoor” forse non ha consultato, oltre che Google, il sito della Riverside, dove si pubblicizza un evento svoltosi sabato 16 aprile 2011 presso l’area del Gravio in cui il nome della figlia compare tra i contatti per gli accrediti. Una situazione che non c’entra nulla con la Fiera e che è ben distante nel tempo da tutta questa polemica. Come se non bastasse, nei documenti che lui stesso cita, compare il nome e cognome del presidente della Riverside, presidente anche di un’altra società che risulta aver tra i suoi collaboratori proprio la figlia del Sindaco.
Nessun rapporto? Siamo proprio sicuri? Le motivazioni che usa il Sindaco forse vanno bene per coloro che sono abituati a vedere nascere società diverse che fanno riferimento alla stessa persona, ma non possono valere per chi ha scelto, ed è stato scelto, per amministrare la cosa pubblica.
Come ho già avuto modo di dire, non ho motivo di credere che ci sia qualcosa di poco chiaro nell’affidamento a Riverside dell’organizzazione della Fiera. Ribadisco però che sarebbe stato più opportuno fare chiarezza fin da subito, evitando imbarazzi e diatribe che in una comunità come la nostra sono sempre spiacevoli.
Concludendo, questa situazione nasce da una scelta dell’Amministrazione che, dopo aver dato a una società privata la gestione del Gravio, affida alla medesima anche l’organizzazione della Fiera. Il Sindaco ci ricorda un consiglio si e l’altro pure che la sua Amministrazione “non parla, ma fa”. A me invece sembra che “faccia fare ad altri”, cercando soluzioni che hanno come unico obiettivo cancellare il passato e forse risparmiare qualche euro, obiettivo quest’ultimo sacrosanto, ma sul quale non si può sacrificare la storia e la vita di una comunità.
Tutto questo non è “cambiamento”. È un gran pasticcio e basta.
Ora ci sarà da discutere del futuro del cinema, che l’Amministrazione vuole far gestire a terzi, o forse trasformare, facendo scorrere così i titoli di coda sulle programmazioni che la Pro Loco, con tanta generosità, ha garantito fino ad ora.
Ma questa sarà un’altra storia. O almeno spero.
Jacopo Suppo
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