Sulla base di queste votazioni, dei quattro candidati attualmente in corsa uno dovrà cedere il passo. Uno, che da ieri sera si chiama Gianni Pittella.
In tutta Italia infatti il grosso degli iscritti democratici si è diviso tra Matteo Renzi (45,7%) e Gianni Cuperlo (38%). Pippo Civati ha preso l'11% dei voti mentre Pittella si è fermato al 5%.
In provincia di Torino il voto è stato simile a quello nazionale, con Renzi che chiude al 47%, Cuperlo al 41% e Civati a poco più del 9%.
Come mozione Civati abbiamo recuperato molti consensi in provincia, mentre a Torino città e nella prima cintura non siamo riusciti ad andare oltre al 5%. I circoli più grandi sono anche quelli più "fidelizzati" dai leader del partito e quindi più difficili da smuovere.
Il dato vero però è un altro.
Negli ultimi due mesi mi sono occupato di organizzare la mozione sul territorio provinciale.
Uno sbattimento senza fine. Siamo partiti che non eravamo neanche dieci e oggi possiamo contare su una rete attiva di una sessantina di persone che in questi giorni hanno promosso la mozione nei circoli, venduto il CiWino, distribuito volantini, ecc. Partendo da zero, e senza rimbalzi mediatici, abbiamo recuperato 502 voti tra gli iscritti, che pochi non sono.
Ci siamo conosciuti, abbiamo imparato a lavorare insieme e anche a divertirci.
Ora abbiamo tre settimane per fare quello che ci piace di più.
Parlare con la gente, convincerla a dar fiducia a Pippo Civati e alla sua idea di centrosinistra.
Dimostrargli che le cose cambiano in un modo solo.
Cambiandole
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