Una vita spezzata a 17 anni è una cosa che non dovrebbe succedere mai.
Spezzata da un colpo di pistola poi, lascia senza parole.
Ma personalmente mi lascia ancor di più senza parole l'accanimento mediatico contro un Carabiniere di 22 anni (cinque in più della vittima) che ora ha la vita segnata da una tragedia più grossa di lui.
Mi lascia senza parole, anzi, mi fa schifo, che in una città dove la criminalità organizzata la fa da padrona, un intero quartiere si solleva, assaltando le auto delle forze dell'ordine, senza che nessuno conosca ancora a fondo le dinamiche di questa sparatoria. Sarebbe bello vedere le stesse scene quando i proiettili uccidono allo stesso modo, ma le pistole che sparano sono quelle della camorra.
Mi piacerebbe che il sindaco di questa città telefonasse anche alla famiglia del Carabiniere per augurarsi che la vicenda venga chiarita a fondo.
Senza reticenze, senza paura della verità, con la massima trasparenza possibile.
Tenendo sempre ben presente però che l'assurdità e la tragicità di questa vicenda nasce dall'assurdità e dalla tragicità di una città dove capita che si vada in tre su un motorino, senza casco, senza rispettare un blocco imposto dalle forze dell'ordine perchè uno dei passeggeri dovrebbe essere agli arresti domiciliari.
Mi piacerebbe anche che, per una volta, vicende come queste fossero affrontate partendo dai fatti (accertati e da accertare) e non dalle solite tifoserie.
Ma questo, evidentemente, è chiedere troppo.
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