27 maggio 2014

Le prime cose che mi son venute in mente

Ho dormito sette ore in due giorni, ma ne è valsa la pena.
Ieri notte, tornando a casa stravolto e felicissimo, mi son venute in mente tre immagini.
Giugno 2009: io, Elena e Mauri seduti in piazza. Lo scrutinio ancora in corso ma la sconfitta di Ascoltare Condove ormai evidente. Sapevo che sarebbe stata difficile, ma onestamente speravo in qualcosa di più. Non fu una bella serata.
L'anno dopo, a marzo: dopo una bellissima campagna per le regionali, scendo a Torino per festeggiare la vittoria di Mercedes Bresso alle regionali. E invece no. Musi lunghi, ansia, numeri sballati. Le bottiglie che vengono rimesse in frigo, i grillini che esultano sotto la sede della Regione e i leghisti increduli per un risultato insperato (e illegale, come abbiamo poi visto).
Non fu una bella serata.
Dicembre 2012: io e Dani, fuori dalla federazione a contare le firme raccolte per le parlamentarie del Pd. Tutti e due fuori, anche di molto. Ci avevamo provato con tanto cuore ma forse senza grande organizzazione.
Anche quella, non fu una bella serata. 
Poi ti capita tutto in un giorno.
Dopo aver corso, girato, remato, lavorato come un matto, ti capita che nel giro di 24 ore il tuo partito faccia il botto e Dani diventi europarlamentare (no, dico: EUROPARLAMENTARE!).
Capita che la Regione torni al centrosinistra, per distacco.
Capita soprattutto che nel tuo paese, dove era già tutto deciso e nessuno doveva metterci il naso, un gruppo di ragazzi faccia saltare il banco e si prenda il comune.
Alla faccia degli insulti, delle falsità, dell'arroganza dei rivoluzionari da tastiera, della spocchia di chi ha dimostrato di non capirci granchè, di chi parla coi marziani e di chi invece i marziani li cerca su internet.
Per me tutto sto schifo è stato solo un motivo in più per darci dentro come un matto.
E quando è finito il tempo delle parole, a parlare son stati i numeri.


Tutto questo per dire che le cose sì, cambiano. Alla faccia dei cinici e degli incattiviti, di cui sembra ci siamo un po' tutti stufati.
Cambiano in un solo modo però: cambiandole.
E spesso capita tutto così in fretta, che quasi ti sembra impossibile.


         
  

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