23 maggio 2014

Rassegna stampa condovese



Oggi Luna Nuova pubblica una mia breve risposta alla lettera di Barbara Debernardi di martedì scorso.
Per ragioni di spazio Luna Nuova mi ha chiesto di limare parecchio il testo originale, che però ci tengo a postare qui sotto.   
Perchè va bene tutto, ma dopo un po' anche basta.

Gentile direttore

Una lettera in cui si parla di marziani, apparsa sul numero di martedì a firma Barbara Debernardi, mi dà l’occasione di  parlare invece con i condovesi, per chiarire loro le scelte che ho fatto in vista di queste elezioni comunali e raccontare il bellissimo percorso intrapreso con la lista Condove in Comune.
Nel delirante e raffazzonato cumulo di falsità, scritto ad hoc dal nostro ex sindaco per gli amici del pianeta rosso, mi si rinfaccia di essere un membro dell’assemblea nazionale del partito in cui milito, il Partito Democratico, manco fosse un delitto, di aver ostacolato Sandro Plano nella sua corsa per le primarie per i parlamentari e di essermi candidato nella lista Condove in Comune, a suo avviso non abbastanza contraria all’alta velocità proprio a causa della mia presenza.
Per quanto riguarda il primo punto, sì, sono membro dell’assemblea nazionale del Pd e sì, ne sono orgoglioso. Come in tanti sanno ho sostenuto con passione e convinzione la candidatura di Pippo Civati a segretario del Pd. Una candidatura di rottura, nel merito e nel metodo,  che nel nostro territorio ha avuto un consenso molto ampio tra chi è vicino al Pd, raccogliendo in Valsusa oltre 600 voti. Ecco, i voti. Forse sfugge quello: che sono in assemblea perché c’è stato un passaggio democratico che lo ha deciso. Penso che sarebbe bello e utile che tutti i partiti, anche quelli che fanno finta di non esserlo, si dotassero di strumenti democratici e di partecipazione come quelli che ha il Pd. Strumenti democratici come le primarie per i parlamentari, alle quali l’anno scorso ho provato a concorrere non per “bloccare” Sandro Plano ma, come scrissi all’epoca nel mio blog personale e verificabile anche oggi, per dare rappresentanza ad un pezzo di partito che, udite udite, si sentiva più rappresentato da un giovane di 30 anni piuttosto che da un apprezzato e conosciuto politico locale come Plano. Andò così. Con buona pace dei retroscena da osteria costruiti ad arte da chi non sa nulla di quella vicenda e che, nonostante questo, continua a parlarne a vanvera.
Per quanto riguarda la mia candidatura con Condove in Comune e tutta la polemica legata alla vicenda Tav, la risposta è semplicissima. Non solo la mia personale posizione di contrarietà all’opera è nota da tempo, ma il nostro gruppo, e sottolineo solo il nostro, ha costruito il suo programma attraverso il coinvolgimento di sessanta condovesi che in cinque serate pubbliche si sono confrontati su tutti i temi che riguardano l’amministrazione di una comunità ricca e piena di risorse come quella di Condove. Abbiamo parlato di Tav certo, e la nostra posizione è quella che si legge nel programma che abbiamo distribuito alle oltre 2000 famiglie condovesi, ma abbiamo soprattutto parlato di come abbassare la tassa per la raccolta rifiuti e di come aumentare il decoro urbano e la cura delle aree verdi, di come sostenere le attività scolastiche e mettere in sicurezza le strutture dove il futuro del nostro paese trascorre la maggior parte del suo tempo, di come valorizzare la montagna, della nostra Vertek e della sua crisi. Abbiamo immaginato un “grande prato verde” in mezzo al paese, dove oggi c’è un campo sportivo in stato di abbandono. Abbiamo costruito una squadra affiatata, determinata e appassionata della comunità che si candida ad amministrare e abbiamo avuto la fortuna di trovare in Emanuela Sarti un candidato sindaco capace, serio e pragmatico. Abbiamo disegnato la Condove che vogliamo per i prossimi anni e lo abbiamo fatto nell’unico modo che conosciamo: alla luce del sole, discutendo a viso aperto e coinvolgendo le persone.
Registro che questo lavoro non ha convinto il nostro ex sindaco, che legittimamente ha deciso di sostenere i nostri avversari di Buongiorno Condove, ma sinceramente poco m’importa. Mi importa molto di più tutelare il nostro bel lavoro e la splendida squadra che abbiamo creato dalle calunnie, dalle falsità e dall’astio di chi, in questi venti giorni di campagna elettorale, non ha mai parlato di Condove ma ha solamente sparso veleno e discredito nei nostri confronti. Mi importa il giudizio dei condovesi su quello che abbiamo proposto loro e soprattutto su quello che, singolarmente, ognuno di noi di Condove in Comune ha fatto per il suo paese, nelle associazioni, nel volontariato, nella vita di comunità. Tutte cose che continueremo a fare, indipendentemente dall’esito delle elezioni, perché in queste cose ci crediamo e perché questo è il nostro modo di essere cittadini.
Mi importa soprattutto continuare a parlare del futuro del nostro paese con i tanti condovesi che ci stanno sostenendo e con tutti quelli che ancora vorranno discutere con noi. Perché il futuro è il nostro orizzonte e perché del futuro di Condove si dovrà occupare l’amministrazione che verrà. Il passato lo lasciamo ai rancorosi, a chi ha sempre la ragione in tasca (anche se non si capisce bene perché) e a chi lavora sempre per dividere e mai per unire.
E che, forse proprio per questo, si ritrova a parlare solamente con i marziani.        
Jacopo Suppo     

Nessun commento:

Posta un commento