Alcuni amici in questi giorni mi stanno chiedendo chi voterò alle elezioni europee.
La cosa mi fa piacere perchè è evidente come, soprattutto per la mia generazione, l'Europa è ormai vissuta come una cosa importante, vicina. Un orizzonte imprescindibile.
L'Europa però oggi ha bisogno di una guida solida e di un cambio di passo, e ha bisogno di tanti parlamentari che portino a Bruxelles (o a Strasburgo, si decida una volta per tutte e si individui una sede sola) le istanze dei territori in cui sono stati eletti.
Ha bisogno di un grande gruppo parlamentare che guardi oltre alla somma dei singoli partiti nazionali, che si riconosca in leader moderno e riconosciuto e che, soprattutto, diventi il motore per quegli Stati Uniti d'Europa, presenti nel dibattito fin dai tempi del Manifesto di Ventotene ma ancora da realizzare.
Per questi motivi voterò il rappresentante del Pse in Italia, il Pd, che candida Martin Schulz alla presidenza della Comunità Europea.
Ma soprattutto darò una delle mie preferenze (se ne possono dare tre) ad un piemontese doc, un giovane di 40 anni che da ormai sei mesi sta girando come un pazzo per Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle d'Aosta per conoscere i territori ed i loro problemi.
Un amico fraterno, soprattutto, di cui mi fido ciecamente e con cui ho condiviso tante battaglie ma soprattutto un 2013 ricchissimo, sia a livello politico, sia a livello umano con la campagna per Civati segretario
Si chiama Daniele Viotti, ha tutta la mia stima e la mia fiducia e merita il mio voto.
Se non lo conoscete, fatevi un giro sul suo sito e seguite la sua campagna.
Sono sicuro che convincerà anche voi.
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