Carissimi
La prima settimana scandita, per tanti pendolari come
me dai nuovi orari ferroviari, è finita. E i disagi non sono mancati.
Ritardi (specie mercoledì), treni nuovi ma, come avevo detto in C.C.,
inadatti ad ospitare comodamente i tanti studenti e lavoratori che
viaggiano, resse, riscaldamenti che ogni tanto non hanno funzionato
granchè.
Il nodo vero però rimangono i buchi del servizio tra le 6.30 e le 9 e tra le 17 e le 19.
Su
questo punto i sindaci dei comuni maggiormente colpiti dai tagli decisi
da Trenitalia e Regione hanno deciso di scrivere un documento per
esprimere tutto il nostro disagio e la nostra contrarietà a questa
situazione, che a gennaio peggiorerà ulteriormente a causa degli aumenti
dei biglietti (fino al 18%).
Ebbene, a questo documento non hanno
aderito due sindaci: quello di Borgone e, ahimè, il nostro. Le ragioni
non sono ancora note, ma credo di non sbagliare se ipotizzo una sorta
di "patto di non belligeranza" tra questi due sindaci di centrodestra e
la giunta regionale.
Su un tema come questo, che tocca la
quotidinità di tanti cittadini, forse sarebbe stato il caso lasciare le
simpatie verso Cota e la Bonino a casa e difendere i diritti di chi si
serve del treno per andare a scuola, all'università o al lavoro.
Spero che Alpe e Listello ci ripensino, anche se so già che non lo faranno.
Condove, 17/12/2011
17 dicembre 2011
6 dicembre 2011
Primarie per i parlamentari..anche in Valle si raccolgono le firme
Le primarie per i parlamentari sono entrate finalmente nel vivo del
dibattito tecnico e politico e l’Unità ha il merito di avere ospitato le
prime prese di posizione sull’argomento. È una grande soddisfazione per
chi insiste da tempo sull’importanza di promuoverle e organizzarle nel
migliore dei modi in tutto il territorio nazionale.
Vale la pena di ricordare che a febbraio approvammo in assemblea nazionale un ordine del giorno che chiedeva al Partito Democratico di regolamentare le forme più ampie di partecipazione e di consultazione per gli elettori in relazione alla scelta dei rappresentanti di Camera e Senato. E nei mesi successivi, in tutta Italia, è iniziata una riflessione e un’analisi di grande qualità, che ha coinvolto i circoli e i livelli provinciali e regionali.
Esattamente come le primarie sono partecipazione dal basso verso l’alto, anche questo dibattito è nato dalla base, divenendo popolare e diffuso, senza che però trovasse l’attenzione dei vertici, almeno fino ad ora.
Ne abbiamo discusso quest’estate ad Albinea e abbiamo ripreso la proposta a Bologna, in occasione de Il nostro tempo, la manifestazione promossa con Debora Serracchiani. Il tema è quello di aprire alla partecipazione, di fare in modo che i candidati eletti a livello locale trovino posizione nelle liste del Pd, a partire da quelle di testa che consentono di raggiungere l’elezione. Con un voto a livello provinciale, in collegi plurinominali, sulla base del ‘peso’ di ciascun territorio e la garanzia che chi è stato scelto sia poi eletto dal Pd.
Proponiamo a tutti coloro che sono interessati di discuterne sabato 14 gennaio a Quarto (Ge), da dove partirono i Mille (che sono anche il numero dei parlamentari da eleggere, anche se giustamente si propone che diventino Cinquecento) e dove alcuni giovanissimi democratici hanno elaborato una proposta di sicuro interesse, che sarà importante confrontare con la proposta di Salvatore Vassallo e con chi ha già elaborato soluzioni in questa direzione.
Nel frattempo, prosegue la raccolta delle firme di Prossima Italia: sul sito www.prossimaitalia.it si può firmare direttamente online o scaricare i moduli per raccogliere le firme.
Tra gli altri hanno firmato, nelle scorse ore, Nicola Zingaretti e Giorgio Gori, insieme a migliaia di persone che hanno aderito in tutta Italia. Prima gli elettori è lo slogan e il migliore commento possibile per un’iniziativa che, soprattutto se si votasse ancora con il Porcellum, sarebbe a dir poco rivoluzionaria.
http://www.prossimaitalia.it/news/1892/fare-le-primarie-per-i-parlamentari-e-la-strada-giusta/
Vale la pena di ricordare che a febbraio approvammo in assemblea nazionale un ordine del giorno che chiedeva al Partito Democratico di regolamentare le forme più ampie di partecipazione e di consultazione per gli elettori in relazione alla scelta dei rappresentanti di Camera e Senato. E nei mesi successivi, in tutta Italia, è iniziata una riflessione e un’analisi di grande qualità, che ha coinvolto i circoli e i livelli provinciali e regionali.
Esattamente come le primarie sono partecipazione dal basso verso l’alto, anche questo dibattito è nato dalla base, divenendo popolare e diffuso, senza che però trovasse l’attenzione dei vertici, almeno fino ad ora.
Ne abbiamo discusso quest’estate ad Albinea e abbiamo ripreso la proposta a Bologna, in occasione de Il nostro tempo, la manifestazione promossa con Debora Serracchiani. Il tema è quello di aprire alla partecipazione, di fare in modo che i candidati eletti a livello locale trovino posizione nelle liste del Pd, a partire da quelle di testa che consentono di raggiungere l’elezione. Con un voto a livello provinciale, in collegi plurinominali, sulla base del ‘peso’ di ciascun territorio e la garanzia che chi è stato scelto sia poi eletto dal Pd.
Proponiamo a tutti coloro che sono interessati di discuterne sabato 14 gennaio a Quarto (Ge), da dove partirono i Mille (che sono anche il numero dei parlamentari da eleggere, anche se giustamente si propone che diventino Cinquecento) e dove alcuni giovanissimi democratici hanno elaborato una proposta di sicuro interesse, che sarà importante confrontare con la proposta di Salvatore Vassallo e con chi ha già elaborato soluzioni in questa direzione.
Nel frattempo, prosegue la raccolta delle firme di Prossima Italia: sul sito www.prossimaitalia.it si può firmare direttamente online o scaricare i moduli per raccogliere le firme.
Tra gli altri hanno firmato, nelle scorse ore, Nicola Zingaretti e Giorgio Gori, insieme a migliaia di persone che hanno aderito in tutta Italia. Prima gli elettori è lo slogan e il migliore commento possibile per un’iniziativa che, soprattutto se si votasse ancora con il Porcellum, sarebbe a dir poco rivoluzionaria.
http://www.prossimaitalia.it/news/1892/fare-le-primarie-per-i-parlamentari-e-la-strada-giusta/
4 dicembre 2011
Raccolta di firme per il sovrappasso ferroviario
Carissimi
condivido con piacere questa iniziativa di cui si è fatto promotore il Comune di Chiusa.
Per dar seguito a quanto detto nel C.C. aperto di sabato 5 novembre dedicato al sovrappasso ferroviario, domani sera è indetta una riunione al Polivalente di Chiusa per decidere come organizzare la raccolta firme per chiedere a RFI che la smetta di prenderci in giro, riassegni i lavori e termini il sovrappasso tra Condove e Chiusa
Chiusa di San Michele, 04/12/2011
OGGETTO: Raccolta firme per sollecito soluzione al problema dei sovrappassi ferroviari
Facendo seguito al Consiglio Comunale aperto dello scorso 5/11/2011, durante il quale sono state proposte iniziative per sollecitare la soluzione dell'annosa questione dei sovrappassi ferroviari e dei conseguenti problemi di viabilità, vogliamo invitare Sindaci e Capigruppo consiliari dei Comuni interessati ad un momento di confronto, in particolare per organizzare una raccolta di firme tra le popolazioni dei nostri Comuni, come primo atto concreto di pressione verso RFI.
A questo fine e convocata una riunione per
MARTEDÌ' 6 DICEMBRE 2011 ORE 21 Presso il Salone Polivalente di Chiusa di San Michele (via General Cantore, 14 )
Speriamo in una partecipazione numerosa e propositiva
Distinti saluti
Il Sindaco
Domenico Usseglio
A seguito della riunione del 6 dicembre, le amministrazione coinvolte hanno deciso, come era già statao ventilato nel C.C. del 5/11 e come era già stato fatto quasi dieci anni fa, di promuovere una raccolta firme per far sentire la nostra voce di cittadini stanchi di passare la vita al passagio a livello.
La raccolta vera e propria inizierà tra qualche giorno (dobbiamo concordare le modalità e le tempistiche ma l'idea di base è quella di fare un banchetto al mecato per dare il via all'iniziativa e poi proseguire con il battage "face to face" fin verso la fine di gennaio), intanto condivido con voi il testo della petizione, così potete inziare a farvi un'idea e, se ne avete voglia, darci una mano per rendere la raccolta capillare ed efficace.
Qualsiasi disponibilità è, come sempre, ben accetta.
RACCOLTA POPOLARE DI FIRME PER SOLLECITARE SOLUZIONE AL PROBLEMA DEI SOVRAPPASSI FERROVIARI SU INIZIATIVA DEI CONSIGLI COMUNALI DI CHIUSA SAN MICHELE, CAPRIE, CONDOVE, SANT’ANTONINO DI SUSA E VAIE
CONSIDERATA
L’insostenibile situazione di disagio che i cittadini subiscono a causa della mancata realizzazione delle opere sostitutive dei passaggi a livello della Linea ferroviaria Torino-Modane, ricadenti nei Comuni di Chiusa San Michele, Sant’Antonino di Susa e Vaie.
IN SEGUITO
A quanto deliberato dal Consiglio Comunale aperto di Chiusa San Michele dello scorso 05/11/2011, della delibera del Consiglio Comunale di Condove e delle delibere delle Giunte Comunali di Caprie, Sant’Antonino di Susa e Vaie
I CITTADINI FIRMATARI CHIEDONO
.La ripresa dei lavori nel più breve tempo possibile e il completamento in tempi certi delle opere previste a progetto, nell’interesse preminente dei cittadini dei Comuni coinvolti e per un corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
.L’adozione di provvedimenti urgenti ed efficaci per la gestione del passaggio a livello sulla strada di collegamento Chiusa di San Michele – Condove, al fine di evitare le continue interruzioni del traffico, con disagi e pericoli per automobilisti e pedoni
La petizione può essere sottoscritta anche qui
http://www.petizionionline.it/petizione/raccolta-popolare-di-firme-per-sollecitare-soluzione-al-problema-dei-sovrappassi-ferroviari-su-iniziativa-dei-consigli-comunali-di-chiusa-san-michele-caprie-condove-sant-antonino-di-susa-e-vaie/5927
condivido con piacere questa iniziativa di cui si è fatto promotore il Comune di Chiusa.
Per dar seguito a quanto detto nel C.C. aperto di sabato 5 novembre dedicato al sovrappasso ferroviario, domani sera è indetta una riunione al Polivalente di Chiusa per decidere come organizzare la raccolta firme per chiedere a RFI che la smetta di prenderci in giro, riassegni i lavori e termini il sovrappasso tra Condove e Chiusa
Chiusa di San Michele, 04/12/2011
OGGETTO: Raccolta firme per sollecito soluzione al problema dei sovrappassi ferroviari
Facendo seguito al Consiglio Comunale aperto dello scorso 5/11/2011, durante il quale sono state proposte iniziative per sollecitare la soluzione dell'annosa questione dei sovrappassi ferroviari e dei conseguenti problemi di viabilità, vogliamo invitare Sindaci e Capigruppo consiliari dei Comuni interessati ad un momento di confronto, in particolare per organizzare una raccolta di firme tra le popolazioni dei nostri Comuni, come primo atto concreto di pressione verso RFI.
A questo fine e convocata una riunione per
MARTEDÌ' 6 DICEMBRE 2011 ORE 21 Presso il Salone Polivalente di Chiusa di San Michele (via General Cantore, 14 )
Speriamo in una partecipazione numerosa e propositiva
Distinti saluti
Il Sindaco
Domenico Usseglio
A seguito della riunione del 6 dicembre, le amministrazione coinvolte hanno deciso, come era già statao ventilato nel C.C. del 5/11 e come era già stato fatto quasi dieci anni fa, di promuovere una raccolta firme per far sentire la nostra voce di cittadini stanchi di passare la vita al passagio a livello.
La raccolta vera e propria inizierà tra qualche giorno (dobbiamo concordare le modalità e le tempistiche ma l'idea di base è quella di fare un banchetto al mecato per dare il via all'iniziativa e poi proseguire con il battage "face to face" fin verso la fine di gennaio), intanto condivido con voi il testo della petizione, così potete inziare a farvi un'idea e, se ne avete voglia, darci una mano per rendere la raccolta capillare ed efficace.
Qualsiasi disponibilità è, come sempre, ben accetta.
RACCOLTA POPOLARE DI FIRME PER SOLLECITARE SOLUZIONE AL PROBLEMA DEI SOVRAPPASSI FERROVIARI SU INIZIATIVA DEI CONSIGLI COMUNALI DI CHIUSA SAN MICHELE, CAPRIE, CONDOVE, SANT’ANTONINO DI SUSA E VAIE
CONSIDERATA
L’insostenibile situazione di disagio che i cittadini subiscono a causa della mancata realizzazione delle opere sostitutive dei passaggi a livello della Linea ferroviaria Torino-Modane, ricadenti nei Comuni di Chiusa San Michele, Sant’Antonino di Susa e Vaie.
IN SEGUITO
A quanto deliberato dal Consiglio Comunale aperto di Chiusa San Michele dello scorso 05/11/2011, della delibera del Consiglio Comunale di Condove e delle delibere delle Giunte Comunali di Caprie, Sant’Antonino di Susa e Vaie
I CITTADINI FIRMATARI CHIEDONO
.La ripresa dei lavori nel più breve tempo possibile e il completamento in tempi certi delle opere previste a progetto, nell’interesse preminente dei cittadini dei Comuni coinvolti e per un corretto utilizzo delle risorse pubbliche.
.L’adozione di provvedimenti urgenti ed efficaci per la gestione del passaggio a livello sulla strada di collegamento Chiusa di San Michele – Condove, al fine di evitare le continue interruzioni del traffico, con disagi e pericoli per automobilisti e pedoni
La petizione può essere sottoscritta anche qui
http://www.petizionionline.it/petizione/raccolta-popolare-di-firme-per-sollecitare-soluzione-al-problema-dei-sovrappassi-ferroviari-su-iniziativa-dei-consigli-comunali-di-chiusa-san-michele-caprie-condove-sant-antonino-di-susa-e-vaie/5927
28 novembre 2011
Due appuntamenti importanti
Stasera, 28 novembre, dalle 20.30, consiglio comunale per discutere di Bilancio ma
soprattutto per ascoltare cosa ci dirà il Sindaco sulle interrogazioni
che ho presentato nell'ultimo mese (asilo Arcobaleno, Conisa, Piano
Lavoro C.M., Fiera della Toma, Fondi ATO e Sottopasso tra via De Amicis e
il cimitero).
Discuteremo anche dei nuovi orari ferroviari che penalizzano tantissimo non solo gli abitanti di Condove, ma anche quelli di S.Ambrogio, Vaie, Chiusa, Caprie, S.Antonino, Borgone, Bruzolo, e Villarfocchiardo. Probabilmente lo sapete già, ma lo dico per chi si è perso la news. Dal 1 dicembre cambieranno gli orari dei treni, ma quest'anno le Ferrovie hanno deciso un taglio netto sui treni del mattino verso Torino e su quelli che, dal tardo pomeriggio in poi, tornano in valle. So che in queste ore è in corso una riunione voluta dal sindaco Ferrentino per certcare di riaprire le trattative con Trenitalia. Vedremo nelle prossime ore cosa capita.
Sempre per restare in tema, domani sera, alle 20.30 presso la stazione di Condove, il comitato dei pendolari ha indetto una riunione per fare il punto della situazione e capire come fare per evitare che i nuovi orari penalizzino ulteriormente i pendolari valsusini. Più siamo, meglio è.
A mio avviso, questa vicenda dimostra ancora una volta quanto poco siano interessate le Ferrovie a far funzionare in maniera decorosa il servizio di trasporto locale, considerato spesso come un costo e non come un servizio. Un atteggiamento arrogante e insopportabile, considerando anche le positive ricadute ambientali ed economiche (-auto in giro, -pedaggi, -parcheggi, ecc, ecc) che un buon trasporto su rotaia può innescare. Mah?!
Discuteremo anche dei nuovi orari ferroviari che penalizzano tantissimo non solo gli abitanti di Condove, ma anche quelli di S.Ambrogio, Vaie, Chiusa, Caprie, S.Antonino, Borgone, Bruzolo, e Villarfocchiardo. Probabilmente lo sapete già, ma lo dico per chi si è perso la news. Dal 1 dicembre cambieranno gli orari dei treni, ma quest'anno le Ferrovie hanno deciso un taglio netto sui treni del mattino verso Torino e su quelli che, dal tardo pomeriggio in poi, tornano in valle. So che in queste ore è in corso una riunione voluta dal sindaco Ferrentino per certcare di riaprire le trattative con Trenitalia. Vedremo nelle prossime ore cosa capita.
Sempre per restare in tema, domani sera, alle 20.30 presso la stazione di Condove, il comitato dei pendolari ha indetto una riunione per fare il punto della situazione e capire come fare per evitare che i nuovi orari penalizzino ulteriormente i pendolari valsusini. Più siamo, meglio è.
A mio avviso, questa vicenda dimostra ancora una volta quanto poco siano interessate le Ferrovie a far funzionare in maniera decorosa il servizio di trasporto locale, considerato spesso come un costo e non come un servizio. Un atteggiamento arrogante e insopportabile, considerando anche le positive ricadute ambientali ed economiche (-auto in giro, -pedaggi, -parcheggi, ecc, ecc) che un buon trasporto su rotaia può innescare. Mah?!
10 novembre 2011
Interrogazione n° 8 - FONDI A.T.O.
I fondi ATO sono un'importante strumento per la tutela e la salvaguardia del nostro patrimonio ambientale. Come vengono usati questi soldi?
Condove, 10 novembre 2011
Alla cortese attenzione:
Al Sindaco
e dei consiglieri comunali
Oggetto: FONDI A.T.O.
In questi giorni di emergenza maltempo abbiamo tutti constatato come la destinazione di risorse economiche alla salvaguardia dell’ambiente e alla messa in sicurezza del territorio sia divenuta non più un’opzione ma assoluta priorità.
Siamo consapevoli dell’insostituibile ruolo che volontari della protezione civile, A.I.B., Vigili del Fuoco hanno svolto per gestire l’emergenza e presidiare le aree più fragili.
Tuttavia, per la conformazione morfologica delle nostre vallate, è necessario continuare ad investire in interventi ed azioni che rendano meno vulnerabili i versanti e meno pericolosi i corsi d’acqua.
A tal fine risorse significative possono venire ai Comuni dal riparto dei fondi A.T.O, gestiti dalle Comunità Montane.
Pertanto chiedo di conoscere:
.quali interventi sono previsti per il comune di Condove nel Piano d’Ambito, attualmente in vigore, a .quanto ammonta il loro valore economico e quando inizieranno i lavori.
.quali interventi siano stati messi in atto per affrontare l’emergenza di questi giorni
Cordiali saluti
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Condove, 10 novembre 2011
Alla cortese attenzione:
Al Sindaco
e dei consiglieri comunali
Oggetto: FONDI A.T.O.
In questi giorni di emergenza maltempo abbiamo tutti constatato come la destinazione di risorse economiche alla salvaguardia dell’ambiente e alla messa in sicurezza del territorio sia divenuta non più un’opzione ma assoluta priorità.
Siamo consapevoli dell’insostituibile ruolo che volontari della protezione civile, A.I.B., Vigili del Fuoco hanno svolto per gestire l’emergenza e presidiare le aree più fragili.
Tuttavia, per la conformazione morfologica delle nostre vallate, è necessario continuare ad investire in interventi ed azioni che rendano meno vulnerabili i versanti e meno pericolosi i corsi d’acqua.
A tal fine risorse significative possono venire ai Comuni dal riparto dei fondi A.T.O, gestiti dalle Comunità Montane.
Pertanto chiedo di conoscere:
.quali interventi sono previsti per il comune di Condove nel Piano d’Ambito, attualmente in vigore, a .quanto ammonta il loro valore economico e quando inizieranno i lavori.
.quali interventi siano stati messi in atto per affrontare l’emergenza di questi giorni
Cordiali saluti
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Interrogazione n° 7 - SOTTOPASSO COMUNALE SS. 24 ANGOLO VIA DE AMICIS
Questa interrogazione mi sta molto a cuore. Importante per come è nata
e per cosa propone. Spero sia il primo passo di un lungo viaggio, da
fare tutti insieme.
Condove, 10 novembre 2011
Alla cortese attenzione:
Al Sindaco
e dei consiglieri comunali
OGGETTO: MANUTENZIONE DEL SOTTOPASSO STRADALE TRA VIA DE AMICIS E L’AREA DEL CIMITERO.
Come era prevedibile, nei giorni scorsi molti condovesi si sono recati al cimitero in occasione delle festività dei Santi. Ho avuto modo di raccogliere le lamentele di alcuni cittadini, contrariati per lo stato di abbandono in cui versa il sottopasso che collega il paese con l’area del cimitero, dove il degrado regna sovrano. La cosa ancora più grave è vedere come i muri siano stati imbrattati da scritte xenofobe e razziste, indegne di un paese civile come Condove, dove il rispetto per l’altro è un valore basilare della comunità. Anche l’area circostante necessita di manutenzione. Lungo il tratto di pista ciclabile che circonda l’ingresso su via De Amicis infatti, alcuni autobloccanti si sono alzati, rendendo il fondo della pista pericoloso.
Sono consapevole del fatto che la gestione del sottopasso sia sempre stato un problema per le amministrazioni condovesi, che hanno dovuto fare i conti con un’opera che presenta diverse criticità. Ciò nonostante, non credo sia pensabile abbandonare al proprio destino uno spazio pubblico, peraltro utile per i pedoni al fine di evitare incidenti sulla strada provinciale, lasciandolo in balia di vandali o facendolo diventare ricettacolo di immondizia e spazio per sfogare manie razziste
Chiedo pertanto al Sindaco e all’Assessore competente:
.se e quando è previsto un piano di pulizia e tinteggiatura e manutenzione del sottopasso.
.di attivarsi il prima possibile per rimuovere le scritte e ridare dignità a un luogo che, al momento, non è utilizzato volentieri dai condovesi.
Segnalo inoltre al Consiglio Comunale un fatto a mio avviso molto significativo: un gruppo di giovani, increduli del degrado e dell'indifferenza dimostrata fino a oggi, mi ha contattato dicendosi disponibile, da subito, a organizzarsi per un’opera di pulizia completa e repentina dell’area. Una disponibilità che dimostra l’affetto che anche le giovani generazioni nutrono per il loro paese e l’indignazione per quelle scritte così stupide e violente.
Qualora il Comune non intenda attivarsi celermente per ripristinare il decoro del luogo chiedo all’Amministrazione, e al Consiglio Comunale di non lasciar cadere nel vuoto questa disponibilità, sostenendo l’iniziativa con l’acquisto della vernice necessaria per ritinteggiare il sottopasso. Sarebbe un gesto significativo per sostenere chi dimostra di avere ancora a cuore il decoro di Condove.
Cordiali saluti
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Condove, 10 novembre 2011
Alla cortese attenzione:
Al Sindaco
e dei consiglieri comunali
OGGETTO: MANUTENZIONE DEL SOTTOPASSO STRADALE TRA VIA DE AMICIS E L’AREA DEL CIMITERO.
Come era prevedibile, nei giorni scorsi molti condovesi si sono recati al cimitero in occasione delle festività dei Santi. Ho avuto modo di raccogliere le lamentele di alcuni cittadini, contrariati per lo stato di abbandono in cui versa il sottopasso che collega il paese con l’area del cimitero, dove il degrado regna sovrano. La cosa ancora più grave è vedere come i muri siano stati imbrattati da scritte xenofobe e razziste, indegne di un paese civile come Condove, dove il rispetto per l’altro è un valore basilare della comunità. Anche l’area circostante necessita di manutenzione. Lungo il tratto di pista ciclabile che circonda l’ingresso su via De Amicis infatti, alcuni autobloccanti si sono alzati, rendendo il fondo della pista pericoloso.
Sono consapevole del fatto che la gestione del sottopasso sia sempre stato un problema per le amministrazioni condovesi, che hanno dovuto fare i conti con un’opera che presenta diverse criticità. Ciò nonostante, non credo sia pensabile abbandonare al proprio destino uno spazio pubblico, peraltro utile per i pedoni al fine di evitare incidenti sulla strada provinciale, lasciandolo in balia di vandali o facendolo diventare ricettacolo di immondizia e spazio per sfogare manie razziste
Chiedo pertanto al Sindaco e all’Assessore competente:
.se e quando è previsto un piano di pulizia e tinteggiatura e manutenzione del sottopasso.
.di attivarsi il prima possibile per rimuovere le scritte e ridare dignità a un luogo che, al momento, non è utilizzato volentieri dai condovesi.
Segnalo inoltre al Consiglio Comunale un fatto a mio avviso molto significativo: un gruppo di giovani, increduli del degrado e dell'indifferenza dimostrata fino a oggi, mi ha contattato dicendosi disponibile, da subito, a organizzarsi per un’opera di pulizia completa e repentina dell’area. Una disponibilità che dimostra l’affetto che anche le giovani generazioni nutrono per il loro paese e l’indignazione per quelle scritte così stupide e violente.
Qualora il Comune non intenda attivarsi celermente per ripristinare il decoro del luogo chiedo all’Amministrazione, e al Consiglio Comunale di non lasciar cadere nel vuoto questa disponibilità, sostenendo l’iniziativa con l’acquisto della vernice necessaria per ritinteggiare il sottopasso. Sarebbe un gesto significativo per sostenere chi dimostra di avere ancora a cuore il decoro di Condove.
Cordiali saluti
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
31 ottobre 2011
Richiesta di convocazione del consiglio comunale straordinario
Carissimi,come forse avete letto sui giornali laocali, il Comune di Chiusa ha
convocato un consiglio comunale alla stazione per protestare contro la
situazione di stallo dei lavori per il sovrappasso. La nostra
amministrazione nn ha aderito e il sindaco ha fatto sapere che queste
manifestazioni sono inutili. Io non la penso così e ieri mattina ho
inoltrato una richiesta di convocazione di consiglio comunale
straordinario.
Inoltre, insieme agli altri due gruppi consiliari di minoranza, vi invito a partecipare alla manifestazione di sabato, giusto per far capire a chi ci amministra che ci siamo stufati di passarre le ore al passaggio a livello e che sarebbe ora di fare un pò di pressing a Rfi e Provincia per sbloccare la situazione.
Condove, 31 ottobre 2011
Alla cortese attenzione:
del Sindaco
dei consiglieri comunali
OGGETTO: RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO E DI ADESIONE ALL’INIZIATIVA DEI COMUNI DI CHIUSA SAN MICHELE, SANT’ANTONINO E VAIE.
Apprendiamo che l’Amministrazione Comunale di Chiusa di San Michele, in collaborazione con i comuni di Sant’Antonino e Vaie, si è fatta promotrice di un’iniziativa di protesta per denunciare la situazione di stallo in cui si trovano i lavori per la realizzazione dei sovrappassi ferroviari, convocando un consiglio comunale aperto proprio vicino al cantiere della stazione.
A questa iniziativa sono stati invitati a partecipare sia i cittadini, sia gli amministratori dei comuni di Condove, Sant’Antonino e Vaie. Un segnale molto importante, volto a sottolineare come i continui rinvii e le difficoltà nella realizzazione di quest’opera interessino i cittadini di diversi comuni.
Dispiace apprendere che il Comune di Condove, inspiegabilmente, ha deciso di non aderire a questa protesta, bollandola come un cosa inutile, poco significativa e senza prospettiva. Un giudizio che apprendo dalle pagine dei giornali locali e che mi lascia basito. La realizzazione del sovrappasso sulla S.P. 200 è una necessità di tutti i condovesi, che per oltrepassare la ferrovia è costretta o a recarsi nei paesi vicini, dotati di sovrappassi o sottopassi, oppure rassegnarsi e aspettare interi quarti d’ora fermi in macchina.
Alla luce di quanto scritto, chiedo all’Amministrazione Comunale:
.di aderire all’iniziativa in discussione.
.di convocare un Consiglio Comunale straordinario, aperto alla popolazione, in concomitanza con quello indetto dal Comune di Chiusa San Michele per sabato 5 novembre alle ore 10.00, presso la stazione ferroviaria, con lo stesso ordine del giorno, dove poter discutere del futuro di quest’opera così importante per tutti i condovesi.
.di illustrare pubblicamente quali azioni sono state messe in campo per risolvere questa situazione.
La presente richiesta viene presentata ai sensi dell’art.24 del Regolamento del Consiglio Comunale.
Distinti saluti
Jacopo Suppo
Inoltre, insieme agli altri due gruppi consiliari di minoranza, vi invito a partecipare alla manifestazione di sabato, giusto per far capire a chi ci amministra che ci siamo stufati di passarre le ore al passaggio a livello e che sarebbe ora di fare un pò di pressing a Rfi e Provincia per sbloccare la situazione.
Condove, 31 ottobre 2011
Alla cortese attenzione:
del Sindaco
dei consiglieri comunali
OGGETTO: RICHIESTA DI CONVOCAZIONE DI UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO E DI ADESIONE ALL’INIZIATIVA DEI COMUNI DI CHIUSA SAN MICHELE, SANT’ANTONINO E VAIE.
Apprendiamo che l’Amministrazione Comunale di Chiusa di San Michele, in collaborazione con i comuni di Sant’Antonino e Vaie, si è fatta promotrice di un’iniziativa di protesta per denunciare la situazione di stallo in cui si trovano i lavori per la realizzazione dei sovrappassi ferroviari, convocando un consiglio comunale aperto proprio vicino al cantiere della stazione.
A questa iniziativa sono stati invitati a partecipare sia i cittadini, sia gli amministratori dei comuni di Condove, Sant’Antonino e Vaie. Un segnale molto importante, volto a sottolineare come i continui rinvii e le difficoltà nella realizzazione di quest’opera interessino i cittadini di diversi comuni.
Dispiace apprendere che il Comune di Condove, inspiegabilmente, ha deciso di non aderire a questa protesta, bollandola come un cosa inutile, poco significativa e senza prospettiva. Un giudizio che apprendo dalle pagine dei giornali locali e che mi lascia basito. La realizzazione del sovrappasso sulla S.P. 200 è una necessità di tutti i condovesi, che per oltrepassare la ferrovia è costretta o a recarsi nei paesi vicini, dotati di sovrappassi o sottopassi, oppure rassegnarsi e aspettare interi quarti d’ora fermi in macchina.
Alla luce di quanto scritto, chiedo all’Amministrazione Comunale:
.di aderire all’iniziativa in discussione.
.di convocare un Consiglio Comunale straordinario, aperto alla popolazione, in concomitanza con quello indetto dal Comune di Chiusa San Michele per sabato 5 novembre alle ore 10.00, presso la stazione ferroviaria, con lo stesso ordine del giorno, dove poter discutere del futuro di quest’opera così importante per tutti i condovesi.
.di illustrare pubblicamente quali azioni sono state messe in campo per risolvere questa situazione.
La presente richiesta viene presentata ai sensi dell’art.24 del Regolamento del Consiglio Comunale.
Distinti saluti
Jacopo Suppo
28 ottobre 2011
24 ottobre 2011
Interrogazione n° 6 - SITUAZIONE ASILO RODARI
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Scuola dell’Infanzia Arcobaleno Gianni Rodari
Alla luce della delibera del Consiglio Comunale del settembre, assunta senza il benché minimo coinvolgimento dei consiglieri, di qualche commissione, dei rappresentanti dell’I.C di Condove, delle famiglie e che ha visto tutti i consiglieri di minoranza contrari
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
.se si intende avviare qualche forma di consultazione / coinvolgimento circa un’ operazione assai impegnativa per il nostro comune dal punto di vista gestionale ed economico
Porto inoltre a conoscenza del Consiglio Comunale che l’Amministrazione Comunale di Caprie, volendo intervenire sugli edifici scolastici presenti sul suo territorio, ha ritenuto opportuno istituire un gruppo di lavoro coinvolgendo, oltre ad alcuni consiglieri comunali, l’I.C. e alcuni rappresentanti dei genitori, proprio per coinvolgere tutti i soggetti coinvolti in una scelta così impegnativa dal punto di vista sia economico, sia amministrativo.
Chiedo inoltre di conoscere quali siano le intenzioni di intervento sulla struttura nel caso in cui la Regione non concedesse il finanziamento.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Scuola dell’Infanzia Arcobaleno Gianni Rodari
Alla luce della delibera del Consiglio Comunale del settembre, assunta senza il benché minimo coinvolgimento dei consiglieri, di qualche commissione, dei rappresentanti dell’I.C di Condove, delle famiglie e che ha visto tutti i consiglieri di minoranza contrari
chiedo al Sindaco e alla Giunta:
.se si intende avviare qualche forma di consultazione / coinvolgimento circa un’ operazione assai impegnativa per il nostro comune dal punto di vista gestionale ed economico
Porto inoltre a conoscenza del Consiglio Comunale che l’Amministrazione Comunale di Caprie, volendo intervenire sugli edifici scolastici presenti sul suo territorio, ha ritenuto opportuno istituire un gruppo di lavoro coinvolgendo, oltre ad alcuni consiglieri comunali, l’I.C. e alcuni rappresentanti dei genitori, proprio per coinvolgere tutti i soggetti coinvolti in una scelta così impegnativa dal punto di vista sia economico, sia amministrativo.
Chiedo inoltre di conoscere quali siano le intenzioni di intervento sulla struttura nel caso in cui la Regione non concedesse il finanziamento.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Interrogazione n° 5 - FIERA DELLA TOMA 2011
La gestione organizzativa della Fiera della Toma mi lascia basito: come mai nella delibera di giunta scritta per
dare le linee operative non si fa cenno ai parcheggi a pagamento? Quanti
soldi sono stati raccolti? A chi vanno?
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Gestione dei parcheggi durante la Fiera della Toma 2011
Visionando la delibera di Giunta n° 93 del 19/09/2011 ho constatato come non si faccia cenno alcuno all’istituzione di aree adibite a parcheggio né, ovviamente, che la sosta in queste aree delle auto dei visitatori fosse a pagamento.
Vorrei quindi chiedere al Sindaco e alla Giunta:
.A che titolo (gratuito o oneroso) è stato concordato l’utilizzo dei terreni con i proprietari degli stessi? C’è una documentazione a riguardo?.
.Chi è stato delegato per la raccolta e la gestione dell’imposta? A che titolo?
.Qual è l’ammontare dei soldi raccolti dalla riscossione del parcheggio? A chi sono stati destinati?
.Come mai, nella delibera, non vi è traccia di questa importante voce di entrata?
Ricordo inoltre che già l’anno scorso le opposizioni interrogarono l’Amministrazione circa la poca trasparenza riscontrata nella riscossione dell’imposta, e mi spiace constatare come quella segnalazione sia rimasta inascoltata.
Colgo l’occasione per ribadire la contrarietà del gruppo che rappresento all’istituzione di aree a pagamento in occasione di questi grandi eventi, specialmente in momenti di difficoltà economiche diffuse come questo.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Gestione dei parcheggi durante la Fiera della Toma 2011
Visionando la delibera di Giunta n° 93 del 19/09/2011 ho constatato come non si faccia cenno alcuno all’istituzione di aree adibite a parcheggio né, ovviamente, che la sosta in queste aree delle auto dei visitatori fosse a pagamento.
Vorrei quindi chiedere al Sindaco e alla Giunta:
.A che titolo (gratuito o oneroso) è stato concordato l’utilizzo dei terreni con i proprietari degli stessi? C’è una documentazione a riguardo?.
.Chi è stato delegato per la raccolta e la gestione dell’imposta? A che titolo?
.Qual è l’ammontare dei soldi raccolti dalla riscossione del parcheggio? A chi sono stati destinati?
.Come mai, nella delibera, non vi è traccia di questa importante voce di entrata?
Ricordo inoltre che già l’anno scorso le opposizioni interrogarono l’Amministrazione circa la poca trasparenza riscontrata nella riscossione dell’imposta, e mi spiace constatare come quella segnalazione sia rimasta inascoltata.
Colgo l’occasione per ribadire la contrarietà del gruppo che rappresento all’istituzione di aree a pagamento in occasione di questi grandi eventi, specialmente in momenti di difficoltà economiche diffuse come questo.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Interrogazione n° 4 - SITUAZIONE CON.I.S.A
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Sanità e Con.I.S.A.
Come si evince dal documento allegato, la Conferenza dei Sindaci si è riunita, in doppia seduta, i primi giorni di ottobre per discutere sugli scenari futuri riguardanti i servizi sanitari e socio-assistenziali che oggi operano sul nostro territorio.
Entro il 31/12/2011 infatti, la Regione Piemonte obbliga i territori a inoltrare proposte sul riassetto del servizio sanitario.
Chiedo quindi al Sindaco e alla Giunta:
.di relazionare sulla doppia seduta
.di comunicare al Consiglio Comunale e alla cittadinanza quali sono le posizioni dell’Amministrazione comunale su questo importante argomento.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: Sanità e Con.I.S.A.
Come si evince dal documento allegato, la Conferenza dei Sindaci si è riunita, in doppia seduta, i primi giorni di ottobre per discutere sugli scenari futuri riguardanti i servizi sanitari e socio-assistenziali che oggi operano sul nostro territorio.
Entro il 31/12/2011 infatti, la Regione Piemonte obbliga i territori a inoltrare proposte sul riassetto del servizio sanitario.
Chiedo quindi al Sindaco e alla Giunta:
.di relazionare sulla doppia seduta
.di comunicare al Consiglio Comunale e alla cittadinanza quali sono le posizioni dell’Amministrazione comunale su questo importante argomento.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Interrogazione n° 3 - INIZIATIVE PER CONTRASTARE LA CRISI
Questa interrogazione mi sta particolarmente a cuore. Il Comuen di Condove non ha aderito al piano lavoro
promosso dall Provincia, a mio
avviso per un puro calcolo economico. I Comuni aderenti infatti
avrebbero dovuto versare una quota (minimo 1 euro per abitante, a
seconda del livello di coinvolgimento e dei piani a cui si voleva
aderire) per partecipare. Non avendo aderito, nessun condovese avrà modo
di partecipare a questo piano di sostegno al lavoro rivolto proprio a
chi sta pagando in prima persona questa crisi. Lo trovo assurdo e
ingiusto.
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: iniziative della Comunità Montana per contrastare la crisi del mercato del lavoro locale
Nel mese di luglio 2011 la Comunità Montana ha illustrato, sia nelle sedi istituzionali, sia attraverso la stampa locale, il “programma locale” delle iniziative per contrastare gli effetti della crisi economica ed occupazionale che ha colpito il nostro territorio. Tali iniziative sono state individuate attraverso un confronto con le parti sociali e produttive del territorio che si confrontano nella sede del “tavolo per il lavoro” operante ormai da diverso tempo.
In quelle sedi è stato sottolineato quanto “siano necessarie azioni aggiuntive, sinergiche e coordinate tra tutti gli attori presenti nel territorio” e la necessità di “mantenere e di rafforzare la rete territoriale già attiva e di operare in stretto raccordo con l’attività di programmazione svolta da tutte le Istituzioni del territorio.
Tali affermazioni appaiono ovvie, in considerazione della necessità di mettere in campo risorse economiche e progettuali inaccessibili ad una singola Amministrazione comunale.
Per questo la decisione dell’Amministrazione di Condove, di non partecipare alle iniziative penalizza fortemente i cittadini più esposti agli effetti della crisi del mercato del lavoro che in tal modo non possono accedere né ai “cantieri di lavoro” né ai benefici derivati dal progetto ”1 € per abitante” , che la Provincia integra raddoppiando i fondi.
Chiedo quindi al Sindaco e alla Giunta:
.come mai il Comune di Condove non ha aderito a questa iniziativa volta a tutelare economicamente le fasce più deboli della popolazione e quali iniziative sostitutive intenda mettere in atto, con che tempi, con quali fonti di finanziamento e con quali criteri intende individuare i beneficiari.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Condove, 24/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: iniziative della Comunità Montana per contrastare la crisi del mercato del lavoro locale
Nel mese di luglio 2011 la Comunità Montana ha illustrato, sia nelle sedi istituzionali, sia attraverso la stampa locale, il “programma locale” delle iniziative per contrastare gli effetti della crisi economica ed occupazionale che ha colpito il nostro territorio. Tali iniziative sono state individuate attraverso un confronto con le parti sociali e produttive del territorio che si confrontano nella sede del “tavolo per il lavoro” operante ormai da diverso tempo.
In quelle sedi è stato sottolineato quanto “siano necessarie azioni aggiuntive, sinergiche e coordinate tra tutti gli attori presenti nel territorio” e la necessità di “mantenere e di rafforzare la rete territoriale già attiva e di operare in stretto raccordo con l’attività di programmazione svolta da tutte le Istituzioni del territorio.
Tali affermazioni appaiono ovvie, in considerazione della necessità di mettere in campo risorse economiche e progettuali inaccessibili ad una singola Amministrazione comunale.
Per questo la decisione dell’Amministrazione di Condove, di non partecipare alle iniziative penalizza fortemente i cittadini più esposti agli effetti della crisi del mercato del lavoro che in tal modo non possono accedere né ai “cantieri di lavoro” né ai benefici derivati dal progetto ”1 € per abitante” , che la Provincia integra raddoppiando i fondi.
Chiedo quindi al Sindaco e alla Giunta:
.come mai il Comune di Condove non ha aderito a questa iniziativa volta a tutelare economicamente le fasce più deboli della popolazione e quali iniziative sostitutive intenda mettere in atto, con che tempi, con quali fonti di finanziamento e con quali criteri intende individuare i beneficiari.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Interrogazione n° 2 - SERVIZIO AUTOBUS FRASSINERE/LAJETTO/CONDOVE
Alcuni condovesi mi hanno chiesto lumi circa il servizio navetta Condove-Frassi/Laietto.
Ieri ho girato la domanda a Sindaco e maggioranza. Aspettiamo e vediamo che ci dicono.
Condove, 06/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: servizio autobus per Frassinere/Laietto
In questi giorni ho ricevuto diverse lamentele circa la decisione di sopprimere la corsa mattutina della linea mercatale che sale da Condove a Frassinere / Laietto il mercoledì mattina. Pare che questa decisione sia scaturita dalla scarsa utenza. Mi segnalano in particolare che un residente di non avrebbe più la possibilità di scendere al mercato di Condove il mercoledì.
Per comprendere l’iter di questa decisione, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
.se essa sia stata concertata con la Comunità Montana, Ente che ha la delega di indirizzo sul trasporto pubblico locale.
.di quantificare il risparmio derivato dalla medesima, se con esso siano state attivate altre linee di T.P.L. e se queste insistono sul territorio condovese.
.come si pensa di far fronte alle esigenze di una popolazione anziana che, malgrado tutti gli ostacoli che vengono frapposti, decide di continuare a vivere sulla nostra montagna.
Il gruppo che rappresento esprime contrarietà a questa decisione che impoverisce il nostro territorio montano, toglie servizi ai cittadini e dimostra come, al di là degli slogan, questa amministrazione non ritiene prioritario investire sui servizi ai cittadini e sulla valorizzazione della montagna condovese.
Ai sensi della normativa vigente si chiede che l’interrogazione sia inserita all’o.d.g del prossimo Consiglio Comunale
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Ieri ho girato la domanda a Sindaco e maggioranza. Aspettiamo e vediamo che ci dicono.
Condove, 06/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: servizio autobus per Frassinere/Laietto
In questi giorni ho ricevuto diverse lamentele circa la decisione di sopprimere la corsa mattutina della linea mercatale che sale da Condove a Frassinere / Laietto il mercoledì mattina. Pare che questa decisione sia scaturita dalla scarsa utenza. Mi segnalano in particolare che un residente di non avrebbe più la possibilità di scendere al mercato di Condove il mercoledì.
Per comprendere l’iter di questa decisione, chiedo al Sindaco e alla Giunta:
.se essa sia stata concertata con la Comunità Montana, Ente che ha la delega di indirizzo sul trasporto pubblico locale.
.di quantificare il risparmio derivato dalla medesima, se con esso siano state attivate altre linee di T.P.L. e se queste insistono sul territorio condovese.
.come si pensa di far fronte alle esigenze di una popolazione anziana che, malgrado tutti gli ostacoli che vengono frapposti, decide di continuare a vivere sulla nostra montagna.
Il gruppo che rappresento esprime contrarietà a questa decisione che impoverisce il nostro territorio montano, toglie servizi ai cittadini e dimostra come, al di là degli slogan, questa amministrazione non ritiene prioritario investire sui servizi ai cittadini e sulla valorizzazione della montagna condovese.
Ai sensi della normativa vigente si chiede che l’interrogazione sia inserita all’o.d.g del prossimo Consiglio Comunale
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
23 ottobre 2011
Il nostro tempo
BOLOGNA
22-33 ottobre 2012
Chi è stato a Bologna lo sa, e chi ha voluto riportarlo lo ha raccontato a chi non c’era: che non si dica che da piazza Maggiore in Bologna, sabato e domenica, non sono uscite idee. Risposte, oltre che proposte, ai problemi degli italiani e all’emergenza che viviamo. Le nostre campagne per Il Nostro Tempo.
Che abbiamo messo nel cartone della pizza, (oltre che sul nostro canale video, che stiamo aggiornando), simbolicamente, ma che molto concretamente ora andremo a consegnare a domicilio: al Partito Democratico, certo, ma soprattutto ai militanti, agli attivisti, a quella società civilissima che può dare, se coinvolta, un contributo decisivo, e attraverso tutti loro a tutti quei cittadini che vorranno ascoltarci. Nella speranza che siano tanti, così come tanti erano in piazza durante il nostro weekend.
Cinque risposte, quindi, in pdf da stampare e far circolare:
1 – Prima gli elettori: primarie libere per la scelta dei parlamentari, in tutti i collegi e con qualsiasi legge elettorale, contro lo scilipotismo e a favore della partecipazione democratica, quella della primavera arancione, per far scegliere ai cittadini chi li rappresenta a Roma, proprio come si scelgono i sindaci.
2 – Con disciplina e onore: una legge feroce contro la corruzione, che cancelli tutti i lodi ad personam di questi anni, la lotta ai conflitti d’interessi ad ogni livello, e nuove forme di trasparente e accessibile rendiconto finanziario degli incarichi politici o comunque determinati dalla politica.
3 – Terra! Suolo bene comune: rivedere i criteri sugli oneri di urbanizzazione, coinvolgendo i cittadini e regolando le nuove costruzioni in base alle effettive richieste del mercato, bloccando le realizzazioni a fine speculativo; vietare l’uso degli oneri per la parte di spesa corrente dei bilanci degli enti locali, e fermare le compensazioni monetarie, anche attraverso nuovi sistemi di controllo. Censire il patrimonio utilizzato, sia quello produttivo che quello residenziale, e incentivarne l’utilizzo.
4 – Il fisco, dai mobili agli immobili: nel Paese primatista della pressione fiscale su chi lavora e produce, nel Paese in cui il mattone è la speculazione più redditizia e meno tassata, bisogna invertire la tendenza: abbassare le tasse sul lavoro con un rimborso contante annuo andando a prenderlo da chi ricava rendita dagli immobili. Inoltre, a proposito del fisco: riduzione delle scritture contabili e semplificazione dei calcoli delle imposte; ampliamento della gamma degli oneri deducibili; emissione e ricezione elettronica di fatture e corrispettivi, e tracciabilità del pagamento di costi deducibili; inversione del rapporto tra Fisco/controllore e contribuente/controllato, con l’assegnazione al Fisco della compilazione di tutte le dichiarazioni dei redditi, dipendenti e autonome.
5 – Per tutte e tutti: superare la condizione di precarietà di questi anni estendendo l’indennità di disoccupazione a tutti i lavoratori, inclusi i titolari di contratti atipici: si può fare, e va fatto parificando i contributi sociali. Ogni tipo di contratto, subordinato o para-subordinato, dovrà prevedere il versamento dei relativi contributi: si tratta di somme assolutamente contenute e sostenibili per l’impresa.
3 ottobre 2011
Interrogazione n° 1 - MANUTENZIONE AREE VERDI
Voglio condividere con voi un'interrogazione che ho depositato ieri in
Comune. Come molti di voi mi hanno fatto notare, molte aree verdi del
nostro paese sono praticamente inservibili. Erba alta, sporcizia
e incuria spesso la fanno da padrone, dando un'immagine sciatta del
nostro bel Condove ma soprattutto privando tutti noi della possibilità
di usufruire di luoghi la cui manutenzione dovrebbe essere una
priorità.
Condove, 03/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: MANUTENZIONE AREE VERDI
In questi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di condovesi circa l’incuria in cui versano alcune aree verdi del nostro paese. Ho potuto verificare di persona come le lamentele dei nostri concittadini siano legittime, in quanto in diverse zone la mancanza di decoro è palese e, in alcuni casi, compromette la stessa fruibilità delle aree.
A fronte di questa situazione, vorrei sapere con quale cadenza viene effettuata la pulizia del paese ed il taglio erba ma soprattutto chiedo che venga calendarizzata a breve un’azione decisa per ristabilire il decoro di aree che ad oggi Risultano inservibili, causa sporcizia e assenza di manutenzione.
Tutto ciò si rende urgente in vista dell’imminente Fiera della Toma. Accogliere le migliaia di visitatori che affolleranno Condove tra pochi giorni con il paese in queste condizioni sarebbe una pessimo modo per promuovere l’immagine del nostro comune.
Ai sensi della normativa vigente, chiedo che tale interrogazione venga posta nell’odg del prossimo Consiglio Comunale.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
Condove, 03/10/2011
Al Sindaco
E p.c. ai Capigruppo Consiliari
Oggetto: MANUTENZIONE AREE VERDI
In questi giorni ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di condovesi circa l’incuria in cui versano alcune aree verdi del nostro paese. Ho potuto verificare di persona come le lamentele dei nostri concittadini siano legittime, in quanto in diverse zone la mancanza di decoro è palese e, in alcuni casi, compromette la stessa fruibilità delle aree.
A fronte di questa situazione, vorrei sapere con quale cadenza viene effettuata la pulizia del paese ed il taglio erba ma soprattutto chiedo che venga calendarizzata a breve un’azione decisa per ristabilire il decoro di aree che ad oggi Risultano inservibili, causa sporcizia e assenza di manutenzione.
Tutto ciò si rende urgente in vista dell’imminente Fiera della Toma. Accogliere le migliaia di visitatori che affolleranno Condove tra pochi giorni con il paese in queste condizioni sarebbe una pessimo modo per promuovere l’immagine del nostro comune.
Ai sensi della normativa vigente, chiedo che tale interrogazione venga posta nell’odg del prossimo Consiglio Comunale.
Cordiali saluti.
Per il gruppo consiliare
Ascoltare Condove
Jacopo Suppo
4 settembre 2011
Ammazzare il Porcellum si può
Un notaio, una penna e la Prossima Italia, ecco come ammazzare il Porcellum in un colpo solo. Al via il settembre referendario.
Prossima Italia si unisce a una campagna referendaria difficile e al cardiopalma per abbattere la legge porcata.
E’ arrivato il momento di dare una mano come si può e con tutta la forza che si è in grado di mettere in campo per impedire che anche al prossimo giro 946 parlamentari siano nominati dai Partiti.
Il referendum resta l’unica strada ormai percorribile dopo che tutte le altre si sono dimostrate essere vicoli ciechi.
L’11 luglio scorso, il comitato referendario (FirmoVotoScelgo) ha presentato in Corte di Cassazione due richieste di referendum abrogativo che hanno per oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento, come modificata dalla legge 21 dicembre 2005, n.270.
Entrambi tendono ad abrogare la legge Calderoli.
Lo stesso Romano Prodi firmerà a Bologna perché bisogna ridare la possibilità ai cittadini di contare non solo nella vita quotidiana dei partiti, ma soprattutto quando si vota, perché è in quel preciso istante che si esprime la loro forza.
E’ questo che fa della legge elettorale un tema nient’affatto lontano dalle nostre vite ma che sta a cuore a un’Italia che vuole decidere per il proprio futuro.
La massima influenza dei cittadini si ha con la presenza dei sistemi uninominali di collegio.
Per Prossima Italia è l’occasione giusta anche per parlare a gran voce non solo del ritorno ai collegi uninominali ma anche di primarie dei parlamentari.
Partecipare significa anche unire e rafforzare le persone che fanno parte di questa rete.
Il settembre referendario di Prossima Italia
Pensiamo ad una raccolta firme in tutto il Paese a partire dal fine settimana del 10 ed 11 settembre prossimi, ognuno come può (e dove può) fino al fine settimana seguente (17 e 18 settembre), tenendo presente che le firme vanno rispedite a Roma con i certificati elettorali entro il 20 del mese. Nell’occasione del 10 ed 11 le firme verranno raccolte anche a Roma in occasione della Manifestazione del Popolo Viola “ Piazza Pulita”.Pippo Civati a sua volta si metterà in viaggio con un notaio e raccoglierà le firme, con tutti noi.
Come partecipare e raccogliere le firme.
Chiunque sia intenzionato a fare una raccolta firme nel proprio Comune può scrivere a prossimaitalia@gmail.com, o telefonare al numero 331-3005081. Chi ci contatterà da città in cui già si stanno organizzando gruppi locali di Prossima Italia sarà messo in contatto con questi ultimi; a tutti gli altri daremo indicazioni, per l’organizzazione della raccolta, a proposito dei tempi tecnici per la vidimazione, per richiedere i permessi e per trovare un autenticatore delle firme.Il nostro compito è quello di aiutare a raggiungere l’obiettivo delle 500.000 firme associando alla raccolta l’adesione alla campagna di Prossima Italia per le primarie dei parlamentari.
Proviamoci, in fondo è quello che Prossima Italia chiede da mesi : una firma può essere il primo passo per aprire le porte del palazzo e far entrare aria pulita.
www.prossimaitalia.it
Prossima Italia si unisce a una campagna referendaria difficile e al cardiopalma per abbattere la legge porcata.
E’ arrivato il momento di dare una mano come si può e con tutta la forza che si è in grado di mettere in campo per impedire che anche al prossimo giro 946 parlamentari siano nominati dai Partiti.
Il referendum resta l’unica strada ormai percorribile dopo che tutte le altre si sono dimostrate essere vicoli ciechi.
L’11 luglio scorso, il comitato referendario (FirmoVotoScelgo) ha presentato in Corte di Cassazione due richieste di referendum abrogativo che hanno per oggetto la disciplina vigente per l’elezione dei due rami del Parlamento, come modificata dalla legge 21 dicembre 2005, n.270.
Entrambi tendono ad abrogare la legge Calderoli.
Lo stesso Romano Prodi firmerà a Bologna perché bisogna ridare la possibilità ai cittadini di contare non solo nella vita quotidiana dei partiti, ma soprattutto quando si vota, perché è in quel preciso istante che si esprime la loro forza.
E’ questo che fa della legge elettorale un tema nient’affatto lontano dalle nostre vite ma che sta a cuore a un’Italia che vuole decidere per il proprio futuro.
La massima influenza dei cittadini si ha con la presenza dei sistemi uninominali di collegio.
Per Prossima Italia è l’occasione giusta anche per parlare a gran voce non solo del ritorno ai collegi uninominali ma anche di primarie dei parlamentari.
Partecipare significa anche unire e rafforzare le persone che fanno parte di questa rete.
Il settembre referendario di Prossima Italia
Pensiamo ad una raccolta firme in tutto il Paese a partire dal fine settimana del 10 ed 11 settembre prossimi, ognuno come può (e dove può) fino al fine settimana seguente (17 e 18 settembre), tenendo presente che le firme vanno rispedite a Roma con i certificati elettorali entro il 20 del mese. Nell’occasione del 10 ed 11 le firme verranno raccolte anche a Roma in occasione della Manifestazione del Popolo Viola “ Piazza Pulita”.Pippo Civati a sua volta si metterà in viaggio con un notaio e raccoglierà le firme, con tutti noi.
Come partecipare e raccogliere le firme.
Chiunque sia intenzionato a fare una raccolta firme nel proprio Comune può scrivere a prossimaitalia@gmail.com, o telefonare al numero 331-3005081. Chi ci contatterà da città in cui già si stanno organizzando gruppi locali di Prossima Italia sarà messo in contatto con questi ultimi; a tutti gli altri daremo indicazioni, per l’organizzazione della raccolta, a proposito dei tempi tecnici per la vidimazione, per richiedere i permessi e per trovare un autenticatore delle firme.Il nostro compito è quello di aiutare a raggiungere l’obiettivo delle 500.000 firme associando alla raccolta l’adesione alla campagna di Prossima Italia per le primarie dei parlamentari.
Proviamoci, in fondo è quello che Prossima Italia chiede da mesi : una firma può essere il primo passo per aprire le porte del palazzo e far entrare aria pulita.
www.prossimaitalia.it
2 settembre 2011
La rosa dei venti (quello valsusino poi tira da matti..)
LA ROSA DEI VENTI E IL NOME DELLA ROSA
Parte da un bel dibattito con Enrico Rossi a Torino e con un incontro in Valsusa il lavoro di indagine sui movimenti che attraversano la politica italiana, indagine che avevamo annunciato ad Albinea e che abbiamo deciso di chiamare La rosa dei venti: un'indagine, una mappa e un vero e proprio confronto con chi si muove nel nostro Paese per muoverci, a nostra volta, in modo più consapevole, critico e partecipato.
Ne avevamo scritto nel Libretto arancione:
Il vento non è generico. Il vento soffia in una direzione precisa. Quella del cambiamento. Il vento è una forza della natura, e come tale va rispettato. Ascoltato. Imbrigliato, se possibile: per prendere il largo, e per non farsi travolgere.
Si deve partire in ricognizione, guidati da una rosa dei venti che è anche una mappa dei movimenti che stanno attraversando il Paese, per analizzare le proposte e cercare di dare ad esse compiuta rappresentanza nel programma di governo del centrosinistra.
Il vento può diventare bufera, se la politica continuerà a sottovalutare l’indignazione che lo accompagna, o soffiare invano, se non si predisporranno quei mulini a vento necessari per raccogliere tutta questa energia rinnovabile.
Il vento, poi, può soffiare nel Pd, storicamente attraversato da correnti che lasciano dietro di sé un’aria viziata e scie politiche non sempre salutari. E il modo migliore per catturarlo nelle sue vele è di aprirsi alla bella stagione che soffia alle porte, quella della partecipazione, con il ricorso alle primarie per scegliere i parlamentari e la consultazione più ampia possibile degli elettori su tutte le questioni politiche.
Il vento, ancora, sposta le cose, e noi proveremo a spostare le tasse dal lavoro alle rendite, con soluzioni puntuali e analitiche. Rendendo gli immobili più mobili e premiando questi ultimi, per anni troppo trascurati e penalizzati dalle politiche di governo.
Il vento, infine, va riconosciuto: sia quando da Nord soffia una tramontana non leghista (o non più tale), sia quando da Sud lo scirocco può portare con sé qualcosa di buono, e non solo l’immagine decadente di un Mezzogiorno che non ha speranza.
Eccoci qui, allora. A Condove. La Valsusa è terra di eresie. Di scontri che nascondono le ragioni. Di cose che non ci hanno raccontato. Di mediazioni che ci sono state, ma solo per un po', per poi franare. Di progetti comprensibili e seri, come il Fare, che la politica ha messo da parte, anzi, proprio omesso e che certamente potrebbe cambiare le cose.
Troneggia la Sacra di San Michele, lassù in cima. E viene in mente Il nome della rosa, guarda un po', a noi che siamo alle prese con la rosa dei venti. Che non c'entra, ma c'entra, con tutta questa storia.
La storia è talmente lunga, che si fa fatica a tenerla tutta a mente. La valle degli eretici è costata molto cara a Mercedes Bresso, che si lanciò in uno spericolato comitato Sì Tav, in piena campagna elettorale. E perse di pochissimo. Un pugno di voti. Un borgo nella valle maledetta.
A qualcuno viene in mente la Bell'Alda, che si lanciò dalla Torre, per scappare dai nemici che volevano usarle violenza, e si salvò. Grazie alla Vergine e a San Michele. Solo che poi, ci riprovò, per vanità o forse soltanto per verificare se il suo era un potere che si poteva rinnovare. Ma il 'mandato' non fu rinnovato, e la Bell'Alda, al secondo tentativo, precipitò.
Qui è storia di comitati e di cittadini, di picchetti, di proteste, di forzature e di violenza. Ma è anche storia di amministratori seri, esperti, che spiegano le cose e che si interrogano quotidianamente. Si chiedono come debbano essere costruiti i rapporti tra la politica nazionale e quella locale, e si chiedono se ci sia un ordine delle priorità, una valutazione seria dei costi e delle opportunità, qualcosa che possano spiegare ai loro concittadini.
La valle schiaccia questi fronti, li comprime, e in mezzo ci sono proprio i municipi dei piccoli Comuni, che hanno avuto, recentemente, altri motivi per lamentarsi e per recriminare.
Sarebbe il caso che la politica nazionale, attraverso i suoi rappresentanti più autorevoli, li volesse incontrare di nuovo. Dopo tanto tempo. E volesse starli ad ascoltare. Perché qui non è un dibattito tra innovazione e conservatorismo, come troppo spesso ci è stato rappresentato. E non ci sono solo le folle in rivolta, ma domande da evadere. E c'è un'idea di Europa da articolare nella sua complessità, perché quel tunnel è comunque troppo stretto per farcela passare.
Come ha scritto una volta, Jacopo Suppo, che ci ha invitati ieri a Condove:
In oltre vent’anni i protagonisti della storia dell’alta velocità/capacità sono stati molti. L’unica assente ingiustificata è stata la politica, che non ha saputo dare risposte alle domande legittime di un territorio che ha sempre soltanto chiesto di “contare” all’interno di un percorso che lo vede protagonista. Questa ostinata volontà di non volersi confrontare ha portato a una contrapposizione radicale tra il fronte del SI e quello del NO e ha caricato di significati un problema che, prima ancora che politico, è tecnico. A oggi, dopo vent’anni di discussioni, proclami, commissioni e scontri, in valle non è ancora stata posata una traversina, a dimostrazione che la 'strategicità' di questa nuova linea ferroviaria, sbandierata da più parti, è un teorema ancora tutto da dimostrare.
Da dimostrare c'è parecchio, in Valsusa. E in gioco, prima ancora dei rapporti tra partiti e movimenti, tra politica e società civile, c'è la possibilità di ricostruire le relazioni interne alla politica stessa, perché i protagonisti di questa storia hanno perso vent'anni. E le parole per raccontarne la trama. Metterle in fila, perché siano comprese, potrebbe essere di straordinaria utilità.
Perché è proprio un problema di collegamenti. Risolverlo è la prima grande opera da realizzare, intorno alla vecchia ferrovia. Nell'antica valle e nella prima capitale del Regno, così lontana, così vicina.
http://www.ciwati.it/2011/09/01/1322/
Parte da un bel dibattito con Enrico Rossi a Torino e con un incontro in Valsusa il lavoro di indagine sui movimenti che attraversano la politica italiana, indagine che avevamo annunciato ad Albinea e che abbiamo deciso di chiamare La rosa dei venti: un'indagine, una mappa e un vero e proprio confronto con chi si muove nel nostro Paese per muoverci, a nostra volta, in modo più consapevole, critico e partecipato.
Ne avevamo scritto nel Libretto arancione:
Il vento non è generico. Il vento soffia in una direzione precisa. Quella del cambiamento. Il vento è una forza della natura, e come tale va rispettato. Ascoltato. Imbrigliato, se possibile: per prendere il largo, e per non farsi travolgere.
Si deve partire in ricognizione, guidati da una rosa dei venti che è anche una mappa dei movimenti che stanno attraversando il Paese, per analizzare le proposte e cercare di dare ad esse compiuta rappresentanza nel programma di governo del centrosinistra.
Il vento può diventare bufera, se la politica continuerà a sottovalutare l’indignazione che lo accompagna, o soffiare invano, se non si predisporranno quei mulini a vento necessari per raccogliere tutta questa energia rinnovabile.
Il vento, poi, può soffiare nel Pd, storicamente attraversato da correnti che lasciano dietro di sé un’aria viziata e scie politiche non sempre salutari. E il modo migliore per catturarlo nelle sue vele è di aprirsi alla bella stagione che soffia alle porte, quella della partecipazione, con il ricorso alle primarie per scegliere i parlamentari e la consultazione più ampia possibile degli elettori su tutte le questioni politiche.
Il vento, ancora, sposta le cose, e noi proveremo a spostare le tasse dal lavoro alle rendite, con soluzioni puntuali e analitiche. Rendendo gli immobili più mobili e premiando questi ultimi, per anni troppo trascurati e penalizzati dalle politiche di governo.
Il vento, infine, va riconosciuto: sia quando da Nord soffia una tramontana non leghista (o non più tale), sia quando da Sud lo scirocco può portare con sé qualcosa di buono, e non solo l’immagine decadente di un Mezzogiorno che non ha speranza.
Eccoci qui, allora. A Condove. La Valsusa è terra di eresie. Di scontri che nascondono le ragioni. Di cose che non ci hanno raccontato. Di mediazioni che ci sono state, ma solo per un po', per poi franare. Di progetti comprensibili e seri, come il Fare, che la politica ha messo da parte, anzi, proprio omesso e che certamente potrebbe cambiare le cose.
Troneggia la Sacra di San Michele, lassù in cima. E viene in mente Il nome della rosa, guarda un po', a noi che siamo alle prese con la rosa dei venti. Che non c'entra, ma c'entra, con tutta questa storia.
La storia è talmente lunga, che si fa fatica a tenerla tutta a mente. La valle degli eretici è costata molto cara a Mercedes Bresso, che si lanciò in uno spericolato comitato Sì Tav, in piena campagna elettorale. E perse di pochissimo. Un pugno di voti. Un borgo nella valle maledetta.
A qualcuno viene in mente la Bell'Alda, che si lanciò dalla Torre, per scappare dai nemici che volevano usarle violenza, e si salvò. Grazie alla Vergine e a San Michele. Solo che poi, ci riprovò, per vanità o forse soltanto per verificare se il suo era un potere che si poteva rinnovare. Ma il 'mandato' non fu rinnovato, e la Bell'Alda, al secondo tentativo, precipitò.
Qui è storia di comitati e di cittadini, di picchetti, di proteste, di forzature e di violenza. Ma è anche storia di amministratori seri, esperti, che spiegano le cose e che si interrogano quotidianamente. Si chiedono come debbano essere costruiti i rapporti tra la politica nazionale e quella locale, e si chiedono se ci sia un ordine delle priorità, una valutazione seria dei costi e delle opportunità, qualcosa che possano spiegare ai loro concittadini.
La valle schiaccia questi fronti, li comprime, e in mezzo ci sono proprio i municipi dei piccoli Comuni, che hanno avuto, recentemente, altri motivi per lamentarsi e per recriminare.
Sarebbe il caso che la politica nazionale, attraverso i suoi rappresentanti più autorevoli, li volesse incontrare di nuovo. Dopo tanto tempo. E volesse starli ad ascoltare. Perché qui non è un dibattito tra innovazione e conservatorismo, come troppo spesso ci è stato rappresentato. E non ci sono solo le folle in rivolta, ma domande da evadere. E c'è un'idea di Europa da articolare nella sua complessità, perché quel tunnel è comunque troppo stretto per farcela passare.
Come ha scritto una volta, Jacopo Suppo, che ci ha invitati ieri a Condove:
In oltre vent’anni i protagonisti della storia dell’alta velocità/capacità sono stati molti. L’unica assente ingiustificata è stata la politica, che non ha saputo dare risposte alle domande legittime di un territorio che ha sempre soltanto chiesto di “contare” all’interno di un percorso che lo vede protagonista. Questa ostinata volontà di non volersi confrontare ha portato a una contrapposizione radicale tra il fronte del SI e quello del NO e ha caricato di significati un problema che, prima ancora che politico, è tecnico. A oggi, dopo vent’anni di discussioni, proclami, commissioni e scontri, in valle non è ancora stata posata una traversina, a dimostrazione che la 'strategicità' di questa nuova linea ferroviaria, sbandierata da più parti, è un teorema ancora tutto da dimostrare.
Da dimostrare c'è parecchio, in Valsusa. E in gioco, prima ancora dei rapporti tra partiti e movimenti, tra politica e società civile, c'è la possibilità di ricostruire le relazioni interne alla politica stessa, perché i protagonisti di questa storia hanno perso vent'anni. E le parole per raccontarne la trama. Metterle in fila, perché siano comprese, potrebbe essere di straordinaria utilità.
Perché è proprio un problema di collegamenti. Risolverlo è la prima grande opera da realizzare, intorno alla vecchia ferrovia. Nell'antica valle e nella prima capitale del Regno, così lontana, così vicina.
http://www.ciwati.it/2011/09/01/1322/
31 agosto 2011
Condividiamo il cambiamento. Tutti insieme.
Condove
31 agosto 2011
Le cose maturano. La primavera ha visto il protagonismo dell’ambiente, del web, dei giovani e delle donne, tutto quello che in questi lunghi anni non avevamo avuto la fortuna di vedere, se non in piccoli circuiti, spesso chiusi e dimenticati dai grandi media.
Le cose maturano spesso a prescindere dalla
politica istituzionale e si rivolgono ad essa con una grande domanda di partecipazione e una straordinaria richiesta di ascolto, di attenzione e di misura. Di politica, insomma.
Vogliamo discutere di tutto questo, del futuro del nostro paese e del Pd insieme a Pippo Civati (Cons.Reg.Lombardia) e Ilda Curti (Ass. Comune di Torino), protagonisti odierni e "prossimi" del Pd che vorremmo.
Per passare dalla "rottamazione" alla motorizzazione (civile, s'intende)
31 agosto 2011
Le cose maturano. La primavera ha visto il protagonismo dell’ambiente, del web, dei giovani e delle donne, tutto quello che in questi lunghi anni non avevamo avuto la fortuna di vedere, se non in piccoli circuiti, spesso chiusi e dimenticati dai grandi media.
Le cose maturano spesso a prescindere dalla
politica istituzionale e si rivolgono ad essa con una grande domanda di partecipazione e una straordinaria richiesta di ascolto, di attenzione e di misura. Di politica, insomma.
Vogliamo discutere di tutto questo, del futuro del nostro paese e del Pd insieme a Pippo Civati (Cons.Reg.Lombardia) e Ilda Curti (Ass. Comune di Torino), protagonisti odierni e "prossimi" del Pd che vorremmo.
Per passare dalla "rottamazione" alla motorizzazione (civile, s'intende)
31 luglio 2011
Operazione Telepass
Operazione Telepass: dalla rottamazione alla motorizzazione (civile)
News da jacopo suppo
La vicenda che in questi giorni ha investito Penati, e con lui
tutto il Pd, dovrebbe servire al gruppo dirigente del partito e a tutti
i suoi iscritti per aprire una discussione seria e rigorosa, cercando
di evitare una difesa d’ufficio tout-court (vedi class action) che
rischia solo di trasformarsi in un boomerang, considerato che le
indagini sono agli inizi.Ma c’è di più. A mio avviso questa vicenda tocca due questioni che in questo paese non sono più rimandabili. Una è il rapporto tra affari e politica, l’altra, sembrerà strano, è quello del rinnovamento della classe dirigente. E mettiamoci in testa una cosa. Sono questioni che ci toccano da vicino, perché le ripercussioni reali ce le becchiamo tutte noi comuni cittadini.
Parlando di rapporti tra affari e politica, è chiaro che, al di là del caso Penati e delle presunte illegalità, c’è un problema di trasparenza grosso come una casa. Un esempio su tutti che mi tocca da vicino. Com’è possibile che in Francia costruire un chilometro di Alta Velocità ferroviaria costi 16,6 milioni di euro, mentre in Italia 62?
È indubbio che chi amministra i territori o fa politica a livello nazionale abbia dei rapporti consolidati con ambienti economico-finanziari. E ci mancherebbe altro. Senza questa connessione la politica sarebbe un ramo secco, incapace di rappresentare dei pezzi importanti del sistema produttivo e di governare la società e le sue dinamiche in maniera credibile. In Italia però, questo rapporto è da sempre propenso alla commistione tra gli interessi economici e quelli dei politici e della politica. Sarà che l’Italia è da sempre il paese dove le relazioni contano più della trasparenza, dove le amicizie contano più del merito e dove, spesso, l’avversità a questi fenomeni si ferma all’indignazione.
Con una situazione del genere non c’è da stupirsi se la politica, e i partiti in particolare, godono di un discredito sempre più dilagante.
E qui che sta la questione del rinnovamento della politica. Questo passaggio è inevitabile per rompere legami ultradecennali, equilibri corporativi, meccanismi di autoconservazione che hanno bloccato il paese e lo stanno portando a fondo. Senza questo cambiamento radicale (e reale, non fatto dai cooptati o da quelli in fila) siamo destinati a un declino sempre più rapido. La prossima Italia passa, come dice Pippo Civati (e lo so che inizio a diventare monotono, ma a dir cose serie sembra rimasto solo lui…), dalla volontà di passare all’azione, dal passare dalla “rottamazione alla motorizzazione civile”, di farsi interpreti con azioni concrete di quel “vento che cambia” che sta diventano un tornado.
La prima proposta è quella di invitare tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del Pd e del centrosinistra a mettere una semplice firma. Quella per chiedere che anche i parlamentari vengano scelti attraverso le primarie, per ridare un briciolo di dignità, di autorevolezza e di legittimazione a un Parlamento fatto di nominati. Facendo così riattiveremo la partecipazione popolare, metteremo in campo energie nuove, sbloccheremo una politica che non rappresenta quasi più nessuno.
Un’operazione “Telepass” insomma, aperta a tutti quelli che hanno voglia di saltare la coda e mettersi in gioco. Per loro, per il Pd, per tutti noi.
http://www.prossimaitalia.it/news/1294/operazione-telepass-dalla-rottamazione-alla-motorizzazione-civile/
30 luglio 2011
Il libretto arancione
«Se fossi un ragazzo di provincia, dopo aver visto quel
che è successo a Milano, adesso avrei la speranza che succeda anche
nella mia città. Vorrei fare il volontario per un candidato che conosco e
che stimo, e vorrei che il suo comitato elettorale fosse un luogo
aperto in cui tutti possono portare il loro entusiasmo e le loro idee.
Vorrei che il Pd lo capisse, e permettesse ai suoi elettori di
scegliersi i propri candidati a Camera e Senato con primarie aperte e
libere».
L’estate del cambiamento, l’ebook a cura di Pippo Civati e Paolo Cosseddu.
http://www.prossimaitalia.it/news/1265/il-libretto-arancione/
L’estate del cambiamento, l’ebook a cura di Pippo Civati e Paolo Cosseddu.
http://www.prossimaitalia.it/news/1265/il-libretto-arancione/
24 luglio 2011
Ancora Oltre. Il campeggio del cambiamento. 22-23-24 luglio 2011
Albinea (RE)
22-23-24 luglio 2011
Travolto dal ritorno alla quotidianità, solo ora riesco a buttar giù due righe su quello che mi son portato a casa da Albinea. Non prendetelo come un esercizio di stile. Non è così. Scrivere aiuta a mettere in ordine i pensieri, e dopo questo week end ne ho bisogno.
Credo che ad Albinea il nostro gruppo di sognatori/peones/movimentisti/indignados-organizados/demoscazzati, ecc, ecc, abbia fatto un ulteriore salto di qualità.
Non tanto a livello di contenuti. Quelli c’erano già, sono di qualità e serietà indubbia e il nostro partito, prima o poi, se ne renderà conto. I problemi della mia valle si sono incrociati con quelli dei precari. Il mezzogiorno di fuoco raccontato dagli amici napoletani si accompagna con la necessità di rimettere in moto l’economia, partendo da un fisco più “mobile” e meno “immobile”. Un modo di lavorare che entusiasma e ci aiuta a capire quanta ragione aveva Don Milani quando diceva: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne da soli è l’avarizia. Sortirne insieme è la politica”.
Noi abbiamo fatto proprio questo. Stando sul pezzo e sui pezzi (di territorio). Facendo rete dentro e fuori la rete.
Chiamando la cose con il loro nome per riconoscerle, come ci ha detto Ivan, per sostenerle quando ci piacciono e cambiarle quando non ci van bene. Tutto questo lo abbiamo fatto grazie alla passione e alla capacità di Pippo, e lo scrivo senza piangeria. Il post che Paolo ha scritto poche ore fa ci racconta di movimenti lungo l’Arno che non mi piacciono neanche un po’. Gli stessi movimenti che lacerano il centrosinistra e tutto il paese da troppi anni. Pippo invece ha messo in secondo piano il ruolo del politico, rimettendo al centro quello della politica. Ha creato uno spazio dove ognuno di noi non solo ha potuto fare progetti e dare un contributo, ma è anche cresciuto e si è responsabilizzato. Ha fatto l’allenatore e non la prima punta. Sembra una sciocchezza, ma di questi tempi (che durano da circa 20 anni…) non lo è affatto.
Qui sta il salto di qualità di cui parlavo prima. Questo percorso lo abbiamo fatto insieme, credendoci e mettendoci del nostro, e tutti insieme ci siamo resi conto che l’obiettivo ora è cambiato. È ora di “guidare la macchina e non aggiustare i pistoni”, di passare “dalla rottamazione alla motorizzazione civile”. Questa consapevolezza è cresciuta in noi con naturalezza ed entusiasmo (sostenuta dalla qualità del nostro lavoro), senza che le ambizioni personali (che ci sono, ed è giusto che ci siano, viste le capacità di molti) prevalessero sul nostro lavoro e sulle nostre speranze.
L’obiettivo che ci siamo dati non è mica uno scherzo. Cambiare il Pd e, con lui, l’Italia. Forse non ci abbiamo
fatto troppo caso, ma davanti alla svagonata di gnocco fritto che Nico ci ha preparato, ci siamo presi un bell’impegno. Prendiamoci agosto per digerire (a me servirà un mese perché ho esagerato…) e per riprendere slancio. Adesso inizia il bello.
Adesso tocca a noi.
http://www.ciwati.it/2011/07/26/1714/
22-23-24 luglio 2011
Travolto dal ritorno alla quotidianità, solo ora riesco a buttar giù due righe su quello che mi son portato a casa da Albinea. Non prendetelo come un esercizio di stile. Non è così. Scrivere aiuta a mettere in ordine i pensieri, e dopo questo week end ne ho bisogno.
Credo che ad Albinea il nostro gruppo di sognatori/peones/movimentisti/indignados-organizados/demoscazzati, ecc, ecc, abbia fatto un ulteriore salto di qualità.
Non tanto a livello di contenuti. Quelli c’erano già, sono di qualità e serietà indubbia e il nostro partito, prima o poi, se ne renderà conto. I problemi della mia valle si sono incrociati con quelli dei precari. Il mezzogiorno di fuoco raccontato dagli amici napoletani si accompagna con la necessità di rimettere in moto l’economia, partendo da un fisco più “mobile” e meno “immobile”. Un modo di lavorare che entusiasma e ci aiuta a capire quanta ragione aveva Don Milani quando diceva: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne da soli è l’avarizia. Sortirne insieme è la politica”.
Noi abbiamo fatto proprio questo. Stando sul pezzo e sui pezzi (di territorio). Facendo rete dentro e fuori la rete.
Chiamando la cose con il loro nome per riconoscerle, come ci ha detto Ivan, per sostenerle quando ci piacciono e cambiarle quando non ci van bene. Tutto questo lo abbiamo fatto grazie alla passione e alla capacità di Pippo, e lo scrivo senza piangeria. Il post che Paolo ha scritto poche ore fa ci racconta di movimenti lungo l’Arno che non mi piacciono neanche un po’. Gli stessi movimenti che lacerano il centrosinistra e tutto il paese da troppi anni. Pippo invece ha messo in secondo piano il ruolo del politico, rimettendo al centro quello della politica. Ha creato uno spazio dove ognuno di noi non solo ha potuto fare progetti e dare un contributo, ma è anche cresciuto e si è responsabilizzato. Ha fatto l’allenatore e non la prima punta. Sembra una sciocchezza, ma di questi tempi (che durano da circa 20 anni…) non lo è affatto.
Qui sta il salto di qualità di cui parlavo prima. Questo percorso lo abbiamo fatto insieme, credendoci e mettendoci del nostro, e tutti insieme ci siamo resi conto che l’obiettivo ora è cambiato. È ora di “guidare la macchina e non aggiustare i pistoni”, di passare “dalla rottamazione alla motorizzazione civile”. Questa consapevolezza è cresciuta in noi con naturalezza ed entusiasmo (sostenuta dalla qualità del nostro lavoro), senza che le ambizioni personali (che ci sono, ed è giusto che ci siano, viste le capacità di molti) prevalessero sul nostro lavoro e sulle nostre speranze.
L’obiettivo che ci siamo dati non è mica uno scherzo. Cambiare il Pd e, con lui, l’Italia. Forse non ci abbiamo
fatto troppo caso, ma davanti alla svagonata di gnocco fritto che Nico ci ha preparato, ci siamo presi un bell’impegno. Prendiamoci agosto per digerire (a me servirà un mese perché ho esagerato…) e per riprendere slancio. Adesso inizia il bello.
Adesso tocca a noi.
http://www.ciwati.it/2011/07/26/1714/
5 luglio 2011
Alla faccia dei numeri....
Ho letto con interesse il pezzo che qualche giorno fa Filippo Zuliani
ha scritto sulla Tav
(http://www.ilpost.it/filippozuliani/2011/07/01/i-numeri-della-tav).
Tralasciando la parte dove parla dei video di Travaglio (per cui anche
il sottoscritto non ha grande simpatia) e sulle sue dichiarazioni sugli
appalti che neanche io condivido, che mi è sembrata una citazione poco
utile per inquadrare il problema, mi vorrei soffermare sui numeri,
quelli che Zuliani afferma “esser branditi come clave” dai No-Tav.
Numeri che hanno un senso se vengono collocati nella storia ventennale
della Tav in Valsusa. Negli ultimi trent’anni i valsusini hanno
sperimentato la realizzazione di molte opere, più o meno “grandi”
(l’ultima in ordine di tempo, l’autostrada A32 TO-Bardonecchia), con
risultati finali lontani anni luce da una seria ipotesi di sviluppo
“strutturato” dell’economia. Ci tengo anche a dire che la
Valsusa non è mai stata “contro” la ferrovia, tant’è che convive da
oltre 150 anni con un’importante linea internazionale, ma vista
l’assenza di una buona politica infrastrutturale e di sviluppo del
territorio, i suoi cittadini e i suoi amministratori, di fronte
all’ipotesi di realizzazione di una linea ferroviaria aggiuntiva che
avrebbe dovuto togliere i camion dall’autostrada appena costruita, hanno
cercato di capirne qualcosa di più.
Dal tempo della sua costruzione a oggi, la linea che percorre la Valle di Susa è stata oggetto di molti ammodernamenti che hanno dato alla linea attuale una potenzialità di traffico merci annuale pari a 15 milioni di tonnellate. Ad oggi però, transitano sulla linea circa 6-7 milioni di tonnellate di merci all’anno. In questo contesto, nel 1994 il governo francese e quello italiano costituirono una società chiamata Alpetunnel, incaricandola di studiare la fattibilità della costruzione del nuovo tunnel alpino (lungo oltre 50 km). I due governi sottoscrissero un documento che consegnarono alla società in cui si diceva che, qualora lo studio di fattibilità avesse dato esiti positivi, sarebbe stata proprio Alpetunnel la società incaricata per la costruzione dell’opera. Nonostante questo evidente conflitto d’interessi, Alpetunnel consegnò ai due governi uno studio in cui evidenziava l’inutilità della realizzazione di una nuova linea ferroviaria se l’aumento delle merci da trasportare fosse rimasto invariato e se i governi non avessero messo in atto politiche d’incentivazione per il trasporto su ferro. Nel 2001 Alpetunnel venne chiusa e venne creata la Lyon Turin Ferroviaire
In un primo tempo si pensò alla realizzazione di una nuova linea ad alta velocità, che connettesse la rete francese a quella italiana. Ma le verifiche condotte nella seconda metà degli anni Novanta evidenziarono che il traffico passeggeri, molto scarso, non giustificava la costruzione di nessuna infrastruttura dedicata. Ad oggi infatti, Rfi ha sospeso il traffico passeggeri tra le due città che fino a cinque anni fa era garantito da 4 convogli al giorno. Si passò pertanto all’idea di una linea mista, merci e passeggeri, sulla quale far circolare treni navetta adatti al trasporto camion (la cosiddetta “autostrada ferroviaria”), in grado di sfruttare la saturazione dei valichi stradali, la cosiddetta linea ad alta capacità.
Ma anche qui emersero delle incongruenze tecniche. La rete francese infatti è concepita esclusivamente come rete “ad alta capacità”, cioè destinata al traffico passeggeri. Il trasporto delle merci in Francia dunque, può avvenire solo sulle linee ordinarie.
Questi dati non scoraggiarono i promotori dell’opera che, supportati da una volontà politica by partisan, nel 2005 avviano le procedure per l’effettuazione delle campagne geognostiche sul territorio interessato dall’ipotetico tracciato. L’accelerazione dei lavori preparatori allo scavo del tunnel di base determinò gli scontri dell’inverno 2005. Per porre fine ad una situazione insostenibile, il Governo decise di istituire un Osservatorio tecnico, incaricato di esaminare le principali criticità evidenziate dagli Enti Locali della Valle di Susa e della cintura metropolitana. I lavori dell’Osservatorio evidenziarono come la linea fosse lungi dall’essere satura e come le capacità della stessa non sono le medesime da Modane a Torino:
I dati esposti sono stati elaborati dall’Osservatorio Tecnico voluto dalla Presidenza del Consiglio in cui i tecnici designati dalla comunità montana della valle di Susa hanno sempre avuto un ruolo propositivo. Questi dati non hanno fatto altro che confermare i dubbi nei confronti di un’opera che costerebbe circa 25 miliardi di euro, di cui solo poco più di 600 milioni finanziati dall’Unione Europea, e rimarrebbe una cattedrale nel deserto se la sua realizzazione non fosse accompagnata da una politica chiara che veicoli le merci dal trasporto su gomma a quello su ferro.
Alla luce di questi dati, gli amministratori valsusini elaborarono una proposta tecnica chiamata F.A.R.E. in cui si prospettavano una serie d’interventi per migliorare le performance della linea storia, operando “per fasi”, partendo dal nodo di Torino e non dal tunnel. Prima di questo però, chiesero l’inizio di politiche finalizzate al contingentamento del trasporto stradale a favore di quello su ferro. Questa prospettiva, per colpa di equilibri politici interni alle amministrazioni della Valsusa, purtroppo non fu difesa con la necessaria forza e, di fatto, non fu mai presa in seria considerazione.
Come avrete notato, in oltre 20 anni di storia, i protagonisti della storia dell’alta velocità/capacità sono stati molti. L’unica assente ingiustificata è stata la politica, che non ha saputo dare risposte alle domande legittime di un territorio che ha sempre soltanto chiesto di “contare” all’interno di un percorso che lo vede protagonista. Questa ostinata volontà di non volersi confrontare ha portato a una contrapposizione radicale tra il fronte del SI e quello del NO e ha caricato di significati un problema che, prima ancora che politico, è tecnico. A oggi, dopo 20 anni di discussioni, proclami, commissioni e scontri, in valle non è ancora stata posata una traversina, a dimostrazione che la “strategicità” di questa nuova linea ferroviaria, sbandierata da più parti, è un teorema ancora tutto da dimostrare.
L’unico segnale fattoci pervenire dalla politica in questi ultimi 3 anni, sono stati i 300 milioni promessi dal governo per un ipotetico “Piano Strategico per le aree interessate all’alta velocità”. Peccato che quei soldi non siano mai arrivati. La politica dovrebbe incominciare a ragionare non “se” o “come” fare l’opera, ma quali politiche di sviluppo servono all’Italia per potenziare le sue infrastrutture nel rispetto dei territori, utilizzando il denaro pubblico in modo oculato e senza l’utilizzo della forza.
http://www.ilpost.it/2011/07/05/tav-valsusa/
http://www.ciwati.it/2011/07/05/1579/
Dal tempo della sua costruzione a oggi, la linea che percorre la Valle di Susa è stata oggetto di molti ammodernamenti che hanno dato alla linea attuale una potenzialità di traffico merci annuale pari a 15 milioni di tonnellate. Ad oggi però, transitano sulla linea circa 6-7 milioni di tonnellate di merci all’anno. In questo contesto, nel 1994 il governo francese e quello italiano costituirono una società chiamata Alpetunnel, incaricandola di studiare la fattibilità della costruzione del nuovo tunnel alpino (lungo oltre 50 km). I due governi sottoscrissero un documento che consegnarono alla società in cui si diceva che, qualora lo studio di fattibilità avesse dato esiti positivi, sarebbe stata proprio Alpetunnel la società incaricata per la costruzione dell’opera. Nonostante questo evidente conflitto d’interessi, Alpetunnel consegnò ai due governi uno studio in cui evidenziava l’inutilità della realizzazione di una nuova linea ferroviaria se l’aumento delle merci da trasportare fosse rimasto invariato e se i governi non avessero messo in atto politiche d’incentivazione per il trasporto su ferro. Nel 2001 Alpetunnel venne chiusa e venne creata la Lyon Turin Ferroviaire
In un primo tempo si pensò alla realizzazione di una nuova linea ad alta velocità, che connettesse la rete francese a quella italiana. Ma le verifiche condotte nella seconda metà degli anni Novanta evidenziarono che il traffico passeggeri, molto scarso, non giustificava la costruzione di nessuna infrastruttura dedicata. Ad oggi infatti, Rfi ha sospeso il traffico passeggeri tra le due città che fino a cinque anni fa era garantito da 4 convogli al giorno. Si passò pertanto all’idea di una linea mista, merci e passeggeri, sulla quale far circolare treni navetta adatti al trasporto camion (la cosiddetta “autostrada ferroviaria”), in grado di sfruttare la saturazione dei valichi stradali, la cosiddetta linea ad alta capacità.
Ma anche qui emersero delle incongruenze tecniche. La rete francese infatti è concepita esclusivamente come rete “ad alta capacità”, cioè destinata al traffico passeggeri. Il trasporto delle merci in Francia dunque, può avvenire solo sulle linee ordinarie.
Questi dati non scoraggiarono i promotori dell’opera che, supportati da una volontà politica by partisan, nel 2005 avviano le procedure per l’effettuazione delle campagne geognostiche sul territorio interessato dall’ipotetico tracciato. L’accelerazione dei lavori preparatori allo scavo del tunnel di base determinò gli scontri dell’inverno 2005. Per porre fine ad una situazione insostenibile, il Governo decise di istituire un Osservatorio tecnico, incaricato di esaminare le principali criticità evidenziate dagli Enti Locali della Valle di Susa e della cintura metropolitana. I lavori dell’Osservatorio evidenziarono come la linea fosse lungi dall’essere satura e come le capacità della stessa non sono le medesime da Modane a Torino:
- tratta di Alta Valle (da Modane a Bussoleno) à 20-32 milioni di t/anno
- tratta di Bassa Valle (da Bussoleno ad Avigliana) à 18-28 milioni di t/anno
- tratta “metropolitana” (da Avigliana a Torino) à 6-11 milioni di t/anno
I dati esposti sono stati elaborati dall’Osservatorio Tecnico voluto dalla Presidenza del Consiglio in cui i tecnici designati dalla comunità montana della valle di Susa hanno sempre avuto un ruolo propositivo. Questi dati non hanno fatto altro che confermare i dubbi nei confronti di un’opera che costerebbe circa 25 miliardi di euro, di cui solo poco più di 600 milioni finanziati dall’Unione Europea, e rimarrebbe una cattedrale nel deserto se la sua realizzazione non fosse accompagnata da una politica chiara che veicoli le merci dal trasporto su gomma a quello su ferro.
Alla luce di questi dati, gli amministratori valsusini elaborarono una proposta tecnica chiamata F.A.R.E. in cui si prospettavano una serie d’interventi per migliorare le performance della linea storia, operando “per fasi”, partendo dal nodo di Torino e non dal tunnel. Prima di questo però, chiesero l’inizio di politiche finalizzate al contingentamento del trasporto stradale a favore di quello su ferro. Questa prospettiva, per colpa di equilibri politici interni alle amministrazioni della Valsusa, purtroppo non fu difesa con la necessaria forza e, di fatto, non fu mai presa in seria considerazione.
Come avrete notato, in oltre 20 anni di storia, i protagonisti della storia dell’alta velocità/capacità sono stati molti. L’unica assente ingiustificata è stata la politica, che non ha saputo dare risposte alle domande legittime di un territorio che ha sempre soltanto chiesto di “contare” all’interno di un percorso che lo vede protagonista. Questa ostinata volontà di non volersi confrontare ha portato a una contrapposizione radicale tra il fronte del SI e quello del NO e ha caricato di significati un problema che, prima ancora che politico, è tecnico. A oggi, dopo 20 anni di discussioni, proclami, commissioni e scontri, in valle non è ancora stata posata una traversina, a dimostrazione che la “strategicità” di questa nuova linea ferroviaria, sbandierata da più parti, è un teorema ancora tutto da dimostrare.
L’unico segnale fattoci pervenire dalla politica in questi ultimi 3 anni, sono stati i 300 milioni promessi dal governo per un ipotetico “Piano Strategico per le aree interessate all’alta velocità”. Peccato che quei soldi non siano mai arrivati. La politica dovrebbe incominciare a ragionare non “se” o “come” fare l’opera, ma quali politiche di sviluppo servono all’Italia per potenziare le sue infrastrutture nel rispetto dei territori, utilizzando il denaro pubblico in modo oculato e senza l’utilizzo della forza.
http://www.ilpost.it/2011/07/05/tav-valsusa/
http://www.ciwati.it/2011/07/05/1579/
27 giugno 2011
Oltre Civati, anche i Subsonica :)
Cose sensate sulla questione tav..
...tra le altre, sono state espresse sul blog di Pippo Civati (civatisplinder.com).Credo sinceramente che tutti noi avremo bisogno, in merito a questioni così radicalizzate di confrontarci con meno enfasi e adrenalina e con più chiarezza. Se da un lato non possiamo prendere per buono il generico appello al "progresso" soprattutto se i benefici di una grande opera non sono così unanimemente provati, dall'altro non possiamo nemmeno continuare a restare ostaggio dell'estetica del conflitto. Nel prendere posizione ci si trova in un terreno di confronto avvelenato in partenza. Dove parlano le pietre , la retorica del non restare esclusi dal mondo che cresce, gli slogan, forse la preoccupazione per il lavoro che manca , la denuncia di violazioni ambientali in un luogo peraltro devastato dal proprio disordine edilizio prima ancora che da una autostrada. E' sempre facile per chi sta su un palco accendere gli animi stando dalla parte del vento che tira, ma pensiamo come molti che in mezzo a tanto strillare sia sempre più il caso di ascoltare e riflettere. Che è poi quello che ci sforziamo sempre di fare. Buona lettura.
lunedì, giugno 27, 2011
Dal vostro inviato in Valsusa
L'ottimo Jacopo Suppo, insieme con Roberto Della Seta, Antonio Ferrentino, Ivano Fucile, Susanna Preacco e altri, ha sottoscritto questo documento, che mi sento di condividere (anche con voi):
Gli scontri che si stanno verificando in queste ore tra manifestanti No Tav e le forze dell’ordine, dimostrano una volta di più che sull’Alta Velocità Torino-Lione la politica ha fallito.
Crediamo che i fatti che si stanno susseguendo alla Maddalena siano il triste, ma prevedibile, epilogo di una vicenda che il Governo ha gestito con arroganza e superficialità, escludendo dal tavolo politico di maggio gli amministratori contrari all’opera, e che molti esponenti politici, anche del nostro partito, hanno contribuito a inasprire, invocavano l’uso dell’esercito per favorire l’apertura dei cantieri.
Nel ribadire tutti i nostri dubbi di merito sull’utilità dell’opera sentiamo al tempo stesso la necessità di opporre un rifiuto radicale e irrevocabile verso tutti i linguaggi e i comportamenti che in nome del no alla Tav stanno cercando di impedire una dialettica tra le diverse posizioni in campo, o peggio, come è successo pochi giorni fa, stanno scivolando in atti di violenza e intimidazione.
Da questi modi di approcciarsi al problema della Tav noi prendiamo nettamente le distanze.
Per quel che ci riguarda, vogliamo ragionare su cinque punti:
1. Una linea che non serve. Diversi studi, in primis le risultanze dei lavori dell’Osservatorio tecnico, dimostrano che costruire una nuova linea ferroviaria non risolverebbe i problemi trasportistici del nostro paese. Senza un’adeguata politica di trasferimento del traffico merci da gomma a ferro (che oggi non c’è), la nuova linea si trasformerebbe nell’ennesimo episodio di spreco di denaro pubblico, cosa che in questo momento l’Italia non può permettersi.
2. Rilanciamo il Fare. Quello vero però, non quello strumentale che è stato proposto a fine aprile da Mario Virano.
3. Parliamo di percorso “per fasi” e non “a fasi”. Un percorso strutturale e non temporale. Si proceda alla progettazione e realizzazione del nodo di Torino, vera strozzatura dell’attuale collegamento ferroviario Torino-Lione. Questo intervento permetterà di realizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano in grado di fornire una risposta importante per un trasporto pubblico nell’interesse di centinaia di migliaia di pendolari.
4. Nessuna compensazione. La vera “compensazione” sono gli interventi previsti dal Progetto Strategico della Provincia di Torino, provvedendo ad un miglioramento della linea storica e a un potenziamento del servizio per i passeggeri. In soldoni, metropolitana fino ad Avigliana. Tutto questo può essere fatto solo con il consenso della popolazione e delle amministrazioni locali.
5. Rispetto per gli accordi del Progetto Strategico per il territorio interessato dal collegamento ferroviario Torino-Lione è il “pacchetto” di proposte e di sviluppo che è stato predisposto con il coinvolgimento dell’intero sistema istituzionale e dalle rappresentanze sociali.
Ovviamente, per tornare a discutere nel merito dell’opera, chiediamo che cessino immediatamente gli scontri e che il Ministro dell'Interno Maroni si faccia carico della gravità della situazione.
C’è poi un’ultima questione, che riguarda la politica con la P maiuscola. Quella che amministra i territori, che affronta i problemi con serietà ma anche con fantasia e con coraggio, che migliora la vita quotidiana delle persone. Che riduce i conflitti e non gioca ad alimentarli utilizzando le forza dell’ordine per aprire i cantieri.
Ancora una volta ci sentiamo di condividere i principi che ispirarono il Fare che, a nostro avviso, è stato caricato di una eccessiva valenza tecnica, tralasciando la sua importanza politica, perdendosi nel mare delle proposte e dei progetti che hanno accompagnato la storia ventennale della Tav. Questa è stata la più grande debolezza della politica della nostra valle. Avere una proposta concreta e credibile e non difenderla con la forza che sarebbe stata necessaria. Anche per un’eccessiva “timidezza” nei confronti delle frange più radicali del “movimento”.
Gli scontri di Chiomonte ci dicono che è giunto il momento di recuperare il tempo perso.
Dobbiamo avere l’ambizione di rilanciare una proposta in grado di cambiare la metodologia di costruzione delle grandi opere pubbliche in Italia e in Europa, coinvolgendo le amministrazioni dei territori coinvolti, tutelando l’ambiente e risparmiando denaro pubblico. Solo così riusciremo a far uscire la Valsusa dall’isolamento politico in cui è piombata e ad affrontare un problema in maniera ragionevole ed efficace.
http://www.subsonica.it/bacheca.asp?ID=1343687&T=D
12 giugno 2011
4 SI per il Bene Comune
Oggi siamo stati al mercato di Condove per volantinare per il referendum in programma il 12 e 13 giugno. 4 SI per il Bene Comune. Per l'acqua pubblica, per una legge che sia veramente uguale per tutti e per una politica energetica diversa e sostenibile.
11 giugno 2011
Supergiovane, salva il giovane
La sottile linea arancione
Milano, 11 giugno 2011
"Il Pd vale il 60% della coalizione, che nn son bruscolini però serve anche l'altro 40%. E' come se il Pd fosse una mamma con dei figli. Uno più moderato, uno più cazzone, uno più rivoluzionario...tutti rompono le palle e ce l'hanno sempre con la mamma. Ma mamma e figli fanno parte di una stessa famiglia e stanno sotto lo stesso tetto. E senza famiglia e senza casa nn si costruisce un cazzo".
Luca Mangoni
Milano, 11 giugno 2011
"Il Pd vale il 60% della coalizione, che nn son bruscolini però serve anche l'altro 40%. E' come se il Pd fosse una mamma con dei figli. Uno più moderato, uno più cazzone, uno più rivoluzionario...tutti rompono le palle e ce l'hanno sempre con la mamma. Ma mamma e figli fanno parte di una stessa famiglia e stanno sotto lo stesso tetto. E senza famiglia e senza casa nn si costruisce un cazzo".
Luca Mangoni
14 aprile 2011
L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
Buona partecipazione venerdì sera nella sala della biblioteca di Condove
alla serata dal titolo “Art 1: l’Italia è una Repubblica fondata sul
lavoro”. Dopo una breve introduzione da parte del cordiantore del
Circolo Pd di Condove Jacopo Suppo, è toccato al consigliere
provinciale Roberto Cavaglià moderare la serata: “Il tema del lavoro è
strettamente collegato a quello della formazione professionale – ha
detto – Dobbiamo chiederci come possano fare oggi i giovani a cercare di
costruirsi un futuro personale di crescita se c’è un dato di
disoccupazione così elevato e che colpisce soprattutto la fascia
giovanile.
6 febbraio 2011
Berlusconi, dimissioni!
Condove, 6 febbraio 2011
Oggi abbiamo raccolto anche noi le firme per chiedere a Berlusconi di andarsene. Non è degno di governare il nostro paese e di rappresentare un popolo che merita di più e di meglio. In poche oltre abbiamo raccolto oltre 160 firme che, unite alle oltre 200 raccolte in mattinata a Sant'Antonino, sono un grande segnale per chi, come me, crede che in Italia ci sia tanta voglia di Andare Oltre
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