Ammiro la presa di coscienza di un uomo che ammette di non farcela a guidare la più radicata e influente organizzazione del mondo. E' un gesto che dà la dimensione non solo della crisi della Chiesa in senso lato, ma soprattutto dell'impossibilità di comprendere fino in fondo i cambiamenti del nostro tempo e di dar loro delle risposte.
Al di là delle singole opinioni sia sull'istituzione Chiesa, sia su Benedetto XVI, sarebbe il caso di riflettere su quello che sta accadendo oltre Tevere, rendendosi conto che questa situazione dovrebbe porre degli interrogativi profondi a tutti coloro che hanno compiti di governo (non solo in Italia e non solo in ambito politico).
So che sembra strano dirlo, e forse è una lettura un po' semplicistica, ma oggi mi sembra che la Chiesa si sia messa mezzo passo avanti alle altre istituzioni.
Aprirà al suo interno una fase di grande autocritica e di discussione, mentre il resto del mondo temo continuerà a giocare con lo spread, i titoli tossici e speculazioni varie sulla nostra pella come se nulla fosse.
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