Distratti dalle imprese calcistiche dei nostri beniamini, forse alcuni si son persi per strada queste due dichiarazioni di Casini e a Vendola, che hanno rispettivamente aperto e chiuso questa calda settimana. Un bel colpo per il buon PiGi, che dopo aver lanciato le primarie porta a casa il sostegno e l'abbandono del campo dei leader che gli stanno "di fianco", delimitando de facto i confini della prossima alleanza di governo. Se l'Italia non vince l'Europeo (nel caso, ci sorbiremo di nuovo 3 mesi di "poppopoppoppopo"), "l'alleanza moderati-progressisti" rischia di diventare il tormentone dell'estate.
A parte il fatto che sul tema specifico vi consiglio di leggere questo articolo, dopodiché, tutti questi movimenti mi fan pensare più a un patto di sopravvivenza che a una vera prospettiva politica. A Pierferdi è venuto meno mister B. con cui far sponda, mentre a Vendola quel clima di entusiasmo semi messianico che lo avvolgeva nell'autunno del 2010. A forza di aspettare, si sono logorati entrambi, scazzottando con il Pd salvo poi dovergli correr dietro. Un successo tutto bersaniano, ampiamente pronosticato da Gotor sul Sole 24 Ore quasi un anno e mezzo fa.
Può anche darsi che questo sia un passo in avanti, un modo per far capire al governo e a Napolitano che una maggioranza alternativa a questa esiste già, e che se si votasse in autunno non sarebbe un dramma.
Può anche darsi però, e questo mi preoccupa, che si tratti solo di un patto "di sindacato" per la conservazione dell'esistente, bloccando così sul nascere i tentativi (disorganizzati, lo ammetto) di quelli che credono nella necessità di un rinnovamento vero, profondo e immediato.
Staremo a vedere.
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