26 marzo 2013

Primum, vivere

Oggi Francesco Costa pubblica un pezzo molto duro nei confronti di Bersani, bollando i suoi tentativi per far nascere un governo come una "strategia della perdita di tempo".
Io non sarei così tranchant.
O per lo meno, partirei dal presupposto che non ci sono tante altre alternative a quello che Bersani sta provando a fare in queste ore: provare a strappare la fiducia al Senato per poi incalzare le forze politiche in Parlamento, provvediamento dopo provvedimento.
La situazione impone una scelta del genere, sia perchè ci sono delle scadenze (vedi IMU, Tares, Irpef) che non possono essere affronatate senza ammortizzatori sociali e senza un governo che dia delle indicazioni. Son cose serie, che interessano tutti noi e che valgono, secondo le stime, una ventina abbondante di miliardi di euro. Come se non bastasse, c'è tutta la partita istituzionale legata all'elezione del nuovo presidente della Repubblica, che inizierà non prima del 20 aprile e credo si protrarrà fino a metà maggio. Solo il successore di Napolitano potrà sciogliere le Camere e indire, nel caso, nuove elezioni.
In mezzo a queste esigenze pratiche, c'è anche quella politica, legittima, del Pd e del centrosinistra. E cioè di non regalare a Grillo altro terreno e a Berlusconi il ruolo di salvatore della patria.
Situazione incasinatissima, resa ancora più grave dal fatto che due delle tre minoranze/maggioranze continuano a disinteressarsi di tutto quanto scritto sopra, continuando nella loro personalissima campagna elettorale. Per la serie, tanto peggio, tanto meglio.
Con un quadro del genere, pensare di non fare il governo e tornare subito al voto quindi è da matti. Non credo quindi che Bersani stia perdendo tempo. Sicuramente se lo sta "prendendo", ed è indubbio, ma lo fa solo per aumentare le chance di far nascere il governo.
E ci son segnali che dicono che la cosa non è poi così impossibile come sembra.
Non sarà un governo lungo, ma potrebbe comunque fare delle cose importanti prima dell'inevitabile ritorno al voto.
Un passo alla volta insomma.
Perchè come diceva Aristotele, per filosofare, prima bisogna essere vivi.



 

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