Le notizie che arrivano dalla Libia non sono affatto incoraggianti.
L'ambasciatore statunitense e tre funzionari del governo sono morti in seguito all'assalto portato alla sede diplomatica americana a Bengasi, uccisi da una folla che, ad ora, non si sa bene perchè abbia dato vita a questi disordini. La versione ufficiale parla di alcuni dimostranti scesi in piazza contro un film "blafemo", anche se inizia a circolare la voce che le proteste siano state manovrate.
Tutto questo mentre negli Stati Uniti la campagna elettorale sta entrando nel vivo e il presidente Obama sembra aver perso parte dell'appeal che quattro anni fa lo condusse alla Casa Bianca in carrozza.
Una coincidenza strana, che mi ha fatto tornare in mente quello che successe a Jimmy Carter nel 1979, quando l'ambasciata statunitense in Iran fu occupata da degli studenti durante una fase della rivoluzione iraniana. Carter provò in tutti i modi a sbloccare la situazione e liberare i 53 ostaggi, ma alla fine fu costretto ad agire per via militare. La missione però fallì, la popolarità di Carter finì in cantina e perse le elezioni.
Spero vivamente che non capiti nulla di tutto ciò.
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