E non è una partita come le altre.
Dal gol-non-gol di Turone che decise il campionato 1980-81 al 2-2- in rimonta buono per lo scudetto del 1999-00. Dal "zitti, quattro, a casa" di Totti alla rumba dell'anno scorso, con l'ex laziale Lichtsteiner che vendica il gesto del pupone a dieci anni di distanza.
Anche questa sera gli spunti non mancano.
Noi campioni d'Italia, imbattuti da una vita.
Loro eterne cenerentole, indecise se partecipare al gran ballo tricolore o tornare a casa prima che la festi cominci.
Mettici poi Zeman, filosofo più che allenatore (come dimostra il suo palmares...), anti-juventino più che romanista nonostante debba la sua fortuna allo zio Cestmir Vycpalek, alla Juventus sia come giocatore, sia come allenatore (due scudetti all'attivo per lui all'inizio degli anni '70) che lo invitò a raggiungerlo in Italia per studiare e allenare.
Nonostante le chiacchere, gli insulti, le polemiche e gli autografi sulle magliette, a me Zeman sta anche un pò simpatico. Sarà la mia innata propensione a mettermi dalla parte di chi non vince mai, non so.
So solo che stasera non sarà facile ma probabilmente sarà divertente.
So che queste partite ad alta quota, di solito, vince il migliore, e la cosa mi tranquillizza abbastanza.
So anche che questo sarà anche il primo Juve-Roma con Totti ma senza Del Piero, e ho detto tutto.
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