"Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati", diceva Bertolt Brecht.
Lo abbiamo fatto pazientemente in questi mesi di intese larghe, larghissime, che non hanno prodotto niente se non mettere ancora qualche chilometro di distanza tra la politica dei partiti e le persone che questi stessi partiti dovrebbero rappresentare.
Il Parlamento più giovane e rinnovato della storia repubblicana è stato tenuto in ostaggio, nell'ordine, da un vecchio evasore fiscale ed erotomane, da un comico urlante e dal poco coraggio del gruppo dirigente del Pd, la cui colpa più grande rimane quella di non aver saputo vincere delle elezioni che sembravano già vinte, tirandosi dietro tutta una serie di guai e di scelte che stanno tra l'incredibile e il masochismo.
Se crisi dovesse essere, tutti i decreti promulgati in questi mesi dal governo Letta diventerebbero carta buona per i coriandoli. Dalla riforma dei costi della politica all'abolizione delle province, dallo sblocco dei pagamenti per le imprese alla sospensione dell'Imu.
Poche cose, fatte spesso non benissimo, che potrebbero finire nel dimenticatoio con la stessa nonchalance con cui Berlusconi, per la seconda volta in un anno, sta mandando a gambe all'aria un governo di cui fa parte, solo per interessi personali.
L'unica cosa certa rimane lo scatto al 22% dell'Iva, che sarà in vigore da domani.
Tutte le altre riforme che dovevano essere fatte subito resteranno nel cassetto. Dalla riforma del mercato del lavoro alla nuova legge elettorale. Vi lascio immaginare con quali conseguenze.
Scene già viste con il governo Monti, che guarda caso era sostenuto (bene o male) dalla stessa maggioranza.
Chi, come me e tanti altri, è sempre stato contrario a questo governo, è stato tacciato di essere un rompiballe, un fighetto e un irresponsabile. Gente che cazzeggiava mentre altri "si sporcavano le mani". Ora che è evidente che tutto questo "sporcarsi" non ha portato a nulla (perchè con certa gente non puoi fare proprio nulla), dovrebbe venirmi da ridere, almeno un po'.
E invece mi tornano in mente le parole d
i Indo Montanelli, che quasi vent'anni fa scrisse: "L'Italia di Berlusconi finirà male, malissimo, nella vergogna e nella corruzione.
E sarà stato inutile avere ragione".
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