Simone Farina, ex giocatore del Gubbio, diventato impovvisamente famoso quest'estate per aver rifutato dei soldi per taroccare una partita di calcio, da oggi è un dipendente dell'Aston Villa.
Appena si era saputo del suo rifiuto, Farina aveva detto ai giornali che aveva paura di rimanere senza squadra, di essere isolato, di essere fatto fuori da un sistema calcio ormai malato.
Prendelli lo aveva invitato ad uno stage della Nazionale per premiare la sua onestà, i commentatori e gli addetti ai lavori avevano sprecato un sacco di elogi nei suoi confronti. Blatter addirittura lo aveva invitato alla serata di premiazione del Pallone d'oro, facendolo salire sul palco e affermando che: "Se tutti facessero così potremmo vedere un futuro migliore".
Una volta spentisi i riflettori però, Farina è rimasto senza squadra per davvero, ed è stato messo in disparte.
Proprio come lui temeva.
Ora riparte dall'Inghilterra e dalla Premier League, dal paese dove il calcio è stato inventato e dal campionato che, da qualche anno, ha scippato all'Italia il titolo del "torneo più bello del mondo".
E questa notizia ci fa capire che non è un caso.
Dopo aver perso tanti cervelli, adesso iniziamo a perdere anche i "cuori".
Quelli che credono nelle cose in cui fanno.
La vedo buia.
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