La notizia rimbalza ormai da diverse ore sui social e sul web.
Il comitato norvegese che assegna i premi Nobel ha deciso di assegnare quello per la Pace del 2012 all'Unione Europea.
Si legge nelle motivazioni, "Per aver contribuito per sei decenni all’avanzamento della pace, la democrazia e i diritti umani".
E' vero.
La cosa incredibile è che per noi è normale pensare di andare da Lisbona a Stoccolma passando per Amsterdam o Vienna, mentre in realtà e un mezzo miracolo.
Dall'Impero Romano al 1945, l'Europa è spesso stato un gigantesco campo di battaglia.
Le più grandi tragedie e le ingiustizie più feroci spesso sono nate e cresciute nel vecchio continente, varcandone anche i confini.
Oggi invece la mia generazione si sente molto più europea di quanto non si sentisse quella dei miei genitori, e questa da questa dimensione non si torna più indietro.
Oggi qualcuno ha ricordato le parole del capogruppo del Pse Martin Schulz, (quello che Berlusconi voleva proporre per "un ruolo da Kapò in un film", ricordate?). "Essere accolto come Presidente di un'Istituzione Europea a Marzabotto, per un tedesco, figlio di un soldato tedesco, è un miracolo e un dono che non dimenticherò mai: questa è l'Europa".
Il senso di questo premio sta tutto in quelle parole.
Certo, rimangono una marea di problemi ancora da affrontare.
Sarebbe bello sfruttare questa occasione non per mettere un pò di polvere sotto il tappeto, ma per ritrovare un nuovo spirito comunitario, perchè è l'unica prospettiva in grado di farci uscire dalle secche in cui ci siamo infilati con le nostre mani.
Un esempio per tutti. Il grosso del nostro debito pubblico, che ci costa più di 40 miliardi di Euro all'anno solo di interessi (un'intera manovra solo per pagare gli interessi. Manco il debito, gli interessi..), è stato creato negli anni '80, quando svalutare la Lira per attirare capitali sembrava essere la soluzione di tutti i mali. Un vero e proprio "pharmacum", nel senso greco del termine: medicina allora, veleno oggi. Grazie all'Euro, non solo ci siamo risparmiati un bel pò d'interessi che avremmo accumulato perpetrando questo giochetto, ma siamo entrati in un sistema che, se ci fossero un pò meno nazionalismi, ci tutelerebbe molto meglio.
Non facciamoci fregare dagli strilloni di turno.
Di Europa ce ne vuole di più, non di meno.
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