Oggi Nichi Vendola ha detto che "Renzi il rivoluzionario che incontra di nascosto il mondo della finanza,il potere che conta, (e viene pure finanziato ndr) è come se i Romanov avessero applaudito Lenin e la rivoluzione al suo arrivo a San Pietroburgo".
Veramente un bel paragone, che fa capire come il ricambio generazionale non sia un vezzo radical-chic, ma una necessità impellente.
Perchè se i toni di Renzi ogni tanto sono discutibili, e del suo programma (che c'è, esiste, e chi lo nega racconta balle) alcune cose mi convincono, altre molto meno, mi sembra evidente che nel centrosinistra alcuni sono rimasti sepolti sotto le macerie del muro di Berlino, altri invece sono ancora dentro al Teatro Goldoni di Livorno, e non riescono a trovare l'uscita. Alcuni invece, eroici, vagano per le gelide vie di San Pietroburgo.
Credo che il minimo comune denominatore di queste persone non sia la ricerca del futuro, ma la difesa del loro passato.
Cosa legittima, ma poco utile.
In queste primarie si potrebbe continuare così, sparandosi addoso un minuto si e l'altro anche, brandendo un manichino di D'Alema, un busto di Lenin o un gnocco fritto alla stazione di benzina.
Oppure si potrebbe iniziare a parlare del futuro del nostro Paese.
Ecco. Oppure...
E invece...
RispondiEliminae invece continuiamo a cancellare, a rimuovere le origini storiche e filosofiche del pensiero politico. Continuiamo a confidare nel basso livello culturale degli elettori. Continuiamo, insomma ad essere berlusconiani ma "de sinistra". Se lei e Renzi rappresentate il nuovo che avanza, beh si dia da fare a cercare motivazioni migliori, perchè questo post è veramente patetico.
Un 35enne.
quanto livore...questo post nn vuole "rappresentare" nulla, non cancella niente e non dà indirizzi politici. prende solo spunto da una battuta veramente infelice e fuori dal tempo. perchè un conto sono le "radici" che lei cita, un conto i "rami", che dovremo curare un pò di più. bisognerebbe guardare i problemi per come sono, nn per come crediamo (o vogliamo) che siano.
RispondiEliminacmq la ringrazio per il commento. non sono ancora sicuro di quello che farò alle primarie, ma discussioni come queste mi spingono sempre più a sostenere il sindaco di Firenze.
In ogni caso si renda conto che Vendola è nato nel 1958 e lei lo tratta come se parlasse della Rivoluzione d'ottobre come di una sua esperienza giovanile. La difesa d'ufficio del PD ci può pure stare da parte di un militante, ma non a costo di mettere su un atteggiamento da "Sora Lella" su un'uscita colpevole solo di evocare personaggi della storia del Novecento. Lei non è uno qualunque, lei è una persona candidata a divenire un dirigente della classe politica di questo paese, ed è imbarazzante che ritenga "fuori dal tempo" una battuta sui Romanov. Quello che non convince di Renzi è proprio quello che voi avvertite come un suo punto di forza: una faccia pulita che prescinde da tutto il dibattito politico a cui noi "sfigati di sinistra" ci stiamo dedicando negli ultimi anni.
RispondiEliminaGuardi che è Vendola che parla della Rivoluzione d'ottobre come se l'avesse fatta lui. Anzi, ne parla come se fosse dispiaciuto di non averla fatta. Dopo di che io, che non sono candidato a niente, penso solo che sia stata una battuta infelice che dà la cifra di quanto bisogno ci sia di dare un refresh, anche solo a livelo di esempi comunicativi.
RispondiEliminaE mi perdoni, non so se danno le patenti di sinistra, nè chi le dà. Io però mi sento di sinistra, non sfigato però.
Mi piacerebbe solo una sinistra un pò meno incentrata su sè stessa e sul suo passato (che tanto è passato, e non si cambia), e che la smettesse di perdere felice, felice di perdere.