A
riscaldare l’aria gelida arrivata negli ultimi giorni ci ha pensato il
consiglio comunale di giovedì. Come stabilito dall’ordine del giorno, il
sindaco ha replicato alle interrogazioni delle minoranze che a luglio
avevano chiesto chiarimenti sulla questione cinema e che però non
avevano trovato risposta per mancanza di tempo. Responsi a domande del
tutto superate, visto che nel frattempo sono passati tre mesi e la
questione si è evoluta con l’affidamento alla società SR Cinema, dei
lavori di sistemazione della sala e l’inaugurazione.
Ma i nervosismi
sono arrivati già all’inizio. “La serata è iniziata subito col botto,
quando il sindaco ha detto che la Pro Loco ha utilizzato il Cinema per
anni solo per fare delle tessere, perché degli oltre 200 iscritti alla
Pro Loco, quasi 190 erano persone che s’iscrivevano per avere uno sconto
sull’ingresso al cinema. E’ imbarazzante, ma lo giuro, ha detto proprio
così”, racconta Jacopo Suppo di Ascoltare Condove il giorno dopo la
seduta.
E Andrea Galli, uno dei promotori della raccolta firme per
la richiesta di trasparenza sull’affidamento del cinema, presente
giovedì in sala, conferma basito: “Nella sua ricostruzione dei fatti il
sindaco è partito affermando che la Pro Loco ha gestito in tutti questi
anni l’attività di cineclub in modo surrettizio con lo scopo di fare più
tesserati per l’associazione. “Surrettizio” vuol dire “ambiguamente”, o
di qualcosa “fatto di nascosto”. Quelle parole sono pesantemente
offensive nei confronti di tutti coloro che in questi anni hanno
lavorato volontariamente con sacrifici e passione per tenere acceso lo
schermo!».
Sui numeri e le affermazioni del sindaco, le minoranze non
ci stanno. Le cifre ufficiali dei tesseramenti Pro Loco parlano chiaro:
nel 2010 su 392 soci 193 erano tesserati al cinema, e nel 2011 su 342
di nuovo circa la metà erano afferenti al cineforum. Quindi al più la
metà, ma non la quasi totalità.
Ma non è finita. Alberto Veggio di
Buongiorno Condove ha illustrato la proposta di annullare la delibera di
affidamento di incarico nella gestione del cinema ritenendo incongrua e
non conveniente economicamente per il Comune la proposta di SR Cinema,
l’attuale gestore. Contestualmente anche Jacopo Suppo e Pietro Milazzo
hanno richiesto delucidazioni sulle procedure di invito e di
affidamento. Andrea Galli prosegue: “E’ stato chiesto al sindaco come
avesse conosciuto e contattato il nuovo gestore. Su questo il primo
cittadino ha dapprima risposto che “erano affari suoi!” e poi si è
arrampicato sui vetri palesando sempre più la totale assenza di
trasparenza e correttezza formale contenuta nell’atto, fino a subire un
clamoroso autogol dalla segretaria Comunale, la quale ad un certo punto
ha detto che “c’era stata una prima proposta scritta da parte di quella
società, ma che non era stata protocollata”.
Veggio incalza:
“Durante il dibattimento sono emersi aspetti che definiamo incredibili e
citiamo solo l’ offerta del 4/6/2012 non protocollata e di cui nessuno
in Comune sa nulla, offerta che, data ben 24 giorni prima dell’invio
della lettera del Sindaco in cui chiedeva alle Associazioni una
manifestazione di interesse per il Cinema, getta un’ombra sull’uso
strumentale del coinvolgimento delle associazioni”.
Con il voto favorevole di tutta la maggioranza escluso Stefano Martin, la delibera di affidamento non è stata annullata.
Verso
la fine, le luci della ribalta sono passate sul gruppo promotore della
petizione, presente in sala. Pietro Milazzo, appoggiato dal resto delle
minoranza, ha chiesto di aprire il Consiglio al pubblico, ma in quel
momento c’è stata un po’ di fibrillazione e la proposta è stata bocciata
con il solo voto favorevole del consigliere di maggioranza Stefano
Martin.
Anche Raffaella Fusaro, presente tra il pubblico, si apre ad
un commento: “Da un sindaco ci si aspetta che ascolti attivamente le
istanze di un territorio e che non amministri solo i beni materiali, ma
che porti a risorsa e valorizzi i beni immateriali, fatti di legami,
storia, volontariato e impegno. La trama di una comunità non va
distrutta ma fatta crescere e resa più capace di assolvere ai compiti di
sussidiarietà che le sono propri. Non mi sembra che questo sindaco
sappia che cosa significa. Ed è un dramma”.
L’immediata reazione di
tutti i consiglieri di minoranza è stata quella di dichiarare
l’abbandono della seduta, seguiti da buona parte degli spettatori.
Insomma, un Consiglio Comunale ancora una volta caldo, a dimostrazione
che quelle che erano state indicate la settimana scorsa come “polemiche
svanite” fossero tutt’altro che sopite.
di Giorgia Allais
Nessun commento:
Posta un commento