3 novembre 2012

Storie di calcio



Stasera c’è Juve-Inter e i giornali non parlano d’altro. Il derby d’Italia, il nostro “Clasico”, una partita ricca di storia e di storie, dai sei gol di Sivori al rigore non dato a Ronaldo arrivando a tutto quello che è successo dopo Calciopoli.
In mezzo a tutto questo, vorrei ci fosse un po' di spazio per una storia molto più piccola ma veramente incredibile: quella di Salim Cissè.
Salim è nato in Guinea nel 1992, Paese lacerato da una guerra civile che semina solo morte e povertà. Nel 2009 decide di scappare e al termine di uno dei tantissimi “viaggi della speranza” arriva a Roma. Clandestino, senza documenti, senza sapere parlare l’italiano e senza amici o compagni di avventura. Va a vivere in un centro di accoglienza che, per sua fortuna, sorge vicino al campo dove si allena il Borgo Massimina, una piccola squadra di Prima Divisione. Fa amicizia con i giocatori, inizia ad allenarsi con loro e quando il mister decide di “provarlo” in una partita, fa sfracelli. Salim è un talento puro. Tanta corsa, tanto cuore, tanta voglia di rivincita. La storia personale e l’entusiasmo di Salim colpiscono Francesco Anzalone, dirigente dell’Arezzo, che decide di “adottarlo”. Riesce a fargli ottenere lo status di rifugiato politico e a tesserarlo per la squadra toscana. Anche con i granata Salim fa vedere di che pasta è fatto. 13 gol in un anno e convocazione per il Torneo di Viareggio con la rappresentativa serie D. Proprio in quell’occasione viene notato dai dirigenti dell’Academia di Coimbra, squadra di media classifica portoghese, che gli fa firmare il suo primo contratto da professionista e gli dà la possibilità di giocare nella Primeira Liga e in Europa League, manifestazione in cui segna il suo primo gol il 4 ottobre, contro l’Hapoel di Tel Aviv.       
In tre anni, da clandestino a bomber europeo. Quando i dirigenti portoghesi gli han chiesto se potevano fare qualcosa per lui per farlo sentire a casa, Salim ha chiesto un biglietto aereo per sua mamma. “Sono tre anni che non la vedo”.
Spero che la mamma di Salim sia riuscita a prendere quell’aereo, spero che Salim faccia ancora tanti gol e che magari un giorno possa diventare il protagonista più atteso di un Juve-Inter così importante come quello di stasera. Se lo meriterebbe proprio.

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